Gentili signori,
Io leggo spesso i filoni (o i temi?) di questo forum, e mi piacciono molto le traduzioni usati per sostituire i forestierismi.
Ma ho una domanda - la nosta bellissima lingua ha un futuro? Il francese, il portoghese, l'inglese, e lo spagnolo ci saranno sempre perché molti paesi parlano in quelle lingue.
Ma l'italiano? Esistono solo alcuni paesi che hanno l'italiano come lingua ufficiale. Nel futuro, che succederà all'italiano? Sparirà come una lingua? I forestierismi la distruggeranno ancora di più?
L'Italiano ha un futuro?
Moderatore: Cruscanti
- caixine
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Io amo moltissimo la lingua italiana, dopo la mie lingue madri "veneta, furlana e cimbra", l'italiana è la mia quarta lingua.
Ritengo che la lingua italiana possa avere un futuro se non continuerà ad essere utilizzata (da certo becero e ignorante nazionalismo) come strumento di distruzione delle nostre lingue e identità naturali e storiche.
Se sarà affiancata dalle lingue storiche, naturali e regionali delle genti italiche, la lingua italiana ne uscirà fortificata e le genti italiche la sosterranno con maggior "amor e vigor" in quanto in essa ognuno potrà riconoscervi parte della propria lingua naturale.
Bisognerà superare la limitata e discriminatoria visione (sensibilità e gusto...) dantesca dei "parlari volgari";
e insegnare nelle scuole pubbliche, le lingue etniche, naturali e storiche delle nostre genti, ogni popolo o gente italica dovrà ricevere adeguata e corretta formazione in tal senso, da insegnanti di madre lingua locale.
Valorizzando le lingue, le culture e le storie "locali", si sottrarranno le nuove generazioni alle "malie" e alle "fatture" della vuota cultura mondialista e della sua altrettanto vuota lingua; si rafforzeranno in loro l'amore per la loro terra e per la loro "cultura" e di riflesso per l'Italia e la lingua italiana.
Diversamente, continuando come a tutt'oggi, la lingua italiana è destinata a sparire dall'uso quotidiano, e senza grandi rimpianti per molti che sentono il lei una "cattivissima" matrigna/orca.
Ritengo che la lingua italiana possa avere un futuro se non continuerà ad essere utilizzata (da certo becero e ignorante nazionalismo) come strumento di distruzione delle nostre lingue e identità naturali e storiche.
Se sarà affiancata dalle lingue storiche, naturali e regionali delle genti italiche, la lingua italiana ne uscirà fortificata e le genti italiche la sosterranno con maggior "amor e vigor" in quanto in essa ognuno potrà riconoscervi parte della propria lingua naturale.
Bisognerà superare la limitata e discriminatoria visione (sensibilità e gusto...) dantesca dei "parlari volgari";
e insegnare nelle scuole pubbliche, le lingue etniche, naturali e storiche delle nostre genti, ogni popolo o gente italica dovrà ricevere adeguata e corretta formazione in tal senso, da insegnanti di madre lingua locale.
Valorizzando le lingue, le culture e le storie "locali", si sottrarranno le nuove generazioni alle "malie" e alle "fatture" della vuota cultura mondialista e della sua altrettanto vuota lingua; si rafforzeranno in loro l'amore per la loro terra e per la loro "cultura" e di riflesso per l'Italia e la lingua italiana.
Diversamente, continuando come a tutt'oggi, la lingua italiana è destinata a sparire dall'uso quotidiano, e senza grandi rimpianti per molti che sentono il lei una "cattivissima" matrigna/orca.
Ke bela ke la xe la me lengoa veneta, na lengoa parlà co' piaser anca dal bon Dio!
Alberto Pento
Alberto Pento
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