«Po’», «qual è»

Spazio di discussione su questioni di grafematica e ortografia

Moderatore: Cruscanti

Brazilian dude
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Intervento di Brazilian dude »

Per i plurali, in antico avevamo forme come capéi, tai (‘capelli, tali’) e simili, che ovviamente non sono apocopi ma contrazioni.
Questo mi ricorda il portoghese. Le parole uscenti in L perdono questa consonante: animal (sing.) - animais (pl.).
Honorem Habens
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Intervento di Honorem Habens »

Rispondendo all'argomento "po'", la parola scritta in quel modo è grammaticalmente giusta, infatti, ho scritto in un tema "Con un pò" e mi è stato segnato errore.
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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

Benvenuto! :)

Sí, la convenzione ortografica non era messa in causa... ;)
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Honorem Habens
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Intervento di Honorem Habens »

Marco1971 ha scritto:Benvenuto! :)

Sí, la convenzione ortografica non era messa in causa... ;)
La ringrazio per il benvenuto. :)
Andrea Russo
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Intervento di Andrea Russo »

Guardando la voce quale del DOP, mi sono imbattuto in affermazioni di cui non capisco l'utilità.
Innanzitutto, non capisco perché si segnali, dopo aver indicato la forma corretta qual è, la forma qual'è solo come «meno bene». Non dovrebbe essere errata?! :roll:
Piú sotto inoltre si dice:
«come conseguenza del tronc. divenuto oggi raro davanti a cons. [...], una tendenza di molti a segnare l'apostrofo in qual'è o qual'era [...], visto che davanti alle cons. iniziali d'altre forme verbali di essere il tronc. non si farebbe più (es. quale fu [...])».
Si tratta d'una tendenza, ma se (come dovrebbe essere) le forme con apostrofo sono errate, per qual motivo viene inserita? Per confondere chi consulta il dizionario o per registrare un uso errato ma in crescita e che inizia – ahimè – a essere accettato (come sembrano fare alcuni dizionari moderni)? :roll:
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Carnby
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Intervento di Carnby »

Andrea Russo ha scritto:«come conseguenza del tronc. divenuto oggi raro davanti a cons. [...], una tendenza di molti a segnare l'apostrofo in qual'è o qual'era [...], visto che davanti alle cons. iniziali d'altre forme verbali di essere il tronc. non si farebbe più (es. quale fu [...])».
Quindi l'espressione qual buon vento sarebbe rara o antiquata per il DOP?
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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

Carnby ha scritto:Quindi l'espressione qual buon vento sarebbe rara o antiquata per il DOP?
No: bisogna leggere tutta la voce. ;)
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Andrea Russo
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Intervento di Andrea Russo »

Quel che mi preoccupa non è tanto un'espressione cristallizzata, quanto tutto il resto.
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Carnby
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Intervento di Carnby »

Marco1971 ha scritto:No: bisogna leggere tutta la voce.
Va bene, ma non trova un po' contraddittoria questa frase?
il DOP ha scritto:[...] tronc. (sempre senz'apostrofo anche davanti a vocale) qual è (meno bene qual'è) [...]
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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

Mah, non ne farei un affare di Stato: il DOP indica la forma corretta e dice che la grafia con l’apostrofo è «meno bene»; certo, avrebbe potuto essere piú reciso con «errato», ma non ci vedrei una reale contraddizione.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
PersOnLine
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Intervento di PersOnLine »

Probabilmente, insieme a pover'uomo, è uno dei casi più dibattuti di elisione vs troncamento dell'ortografia italiana.
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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

Il Gabrielli, in Si dice o non si dice riporta questa citazione di Migliorini:

Che si scriva un uomo e non un’uomo, un enorme peso e invece un’enorme ingiustizia è una distinzione non fondata sulla fonetica ma su una schematizzazione dei grammatici. Distinzione artificiale è perciò quella fra troncamento e elisione, ma una volta che questa distinzione si accetti come la pratica esige che si faccia, ne discende come un corollario ineluttabile che si debba scrivere senza apostrofo tal è, qual è.

Su pover’uomo/pover uomo conclude il Gabrielli, nello stesso libro:

Ci sarebbe un modo, tuttavia, per evitare la contestazione: rifarsi alla forma intera, poveruomo, nell’uso popolare anche poveromo («Oh! Il poveromo!» leggiamo nel Pascoli), col suo bravo plurale poveruomini.

Per chiarezza di chi legge mi sento in dovere di esplicitare che la forma corretta è pover’uomo con l’apostrofo.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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u merlu rucà
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Intervento di u merlu rucà »

Marco1971 ha scritto:Su pover’uomo/pover uomo conclude il Gabrielli, nello stesso libro:

Ci sarebbe un modo, tuttavia, per evitare la contestazione: rifarsi alla forma intera, poveruomo, nell’uso popolare anche poveromo («Oh! Il poveromo!» leggiamo nel Pascoli), col suo bravo plurale poveruomini.

Per chiarezza di chi legge mi sento in dovere di esplicitare che la forma corretta è pover’uomo con l’apostrofo.
Mi meraviglio che il Pascoli non lo sapesse.
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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

Nessun problema per la forma univerbata. Per chi voglia scriverla staccata, è necessario l’apostrofo. ;)
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Avatara utente
u merlu rucà
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Iscritto in data: mar, 26 apr 2005 8:41

Intervento di u merlu rucà »

Marco1971 ha scritto:Nessun problema per la forma univerbata. Per chi voglia scriverla staccata, è necessario l’apostrofo. ;)
Così è chiaro, ma l'ultima frase poteva generare più dubbi che certezze :wink: .
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