«Omofobo» e «omofobico»
Moderatore: Cruscanti
«Omofobo» e «omofobico»
Manuela Manfredini ricostruisce la storia di questi due termini e accenna all’uso odierno che se ne fa.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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- Iscritto in data: mar, 19 set 2006 15:25
Forse sbaglio. Omofobo è sostantivo e aggettivo; omofobico solo aggettivo.
Giovanni è omofobo; Pasquale ha tendenze omofobiche.
Il vocabolario Sabatini Coletti in rete, stranamente, ignora i due termini.
Giovanni è omofobo; Pasquale ha tendenze omofobiche.
Il vocabolario Sabatini Coletti in rete, stranamente, ignora i due termini.
«Nostra lingua, un giorno tanto in pregio, è ridotta ormai un bastardume» (Carlo Gozzi)
«Musa, tu che sei grande e potente, dall'alto della tua magniloquenza non ci indurre in marronate ma liberaci dalle parole errate»
«Musa, tu che sei grande e potente, dall'alto della tua magniloquenza non ci indurre in marronate ma liberaci dalle parole errate»
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