Vago

Spazio di discussione su questioni di lessico e semantica

Moderatore: Cruscanti

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Federico
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Vago

Intervento di Federico »

Petrarca ha scritto:Da' be' rami scendea
dolce ne la memoria
una pioggia di fior sovra 'l suo grembo
ed ella si sedea
umile in tanta gloria
coverta già de l'amoroso nembo;
qual fior cadea sul lembo
qual su le trecce bionde,
ch'oro forbito e perle
erano quel dì a vederle;
qual si posava in terra e qual su l'onde,
qual con un vago errore
girando parea dir: "Qui regna Amore".
Mi chiedo come si sia potuto tradurre quel bellissimo vago errore...

Calvino in una sua riflessione (Lezioni americane) dice che non gli risulta esista in altre lingue una parola che come vago riunisca in sé le idee di bello e di incerto, errabondo...
Trovo la questione molto interessante: sapete se effettivamente non esista qualcosa del genere in altre lingue?
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Ferdinand Bardamu
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Intervento di Ferdinand Bardamu »

Non sono in grado di rispondere alla domanda di Federico; tuttavia, posso riportare le parole del Tommaseo, che, nel suo dizionario dei sinonimi, ricostruisce l'origine dello spostamento semantico da vago, «vagante», a «desideroso» e, quindi, a «bello».

— Dal vagare che fa il desiderio intorno alla cosa voluta, vago venne a significare desideroso; e dall'essere gli oggetti leggermente e leggiadramente moventisi, tali da arrecare desiderio e diletto, vago venne a significare desiderabile e bello.
Vaghezza, dunque, è bellezza attrattiva, inducente desiderio di sè. Può esserci vaghezza, senza tutte le condizioni della bellezza; perchè il moto leggiadro e il desiderio di chi guarda bastano a rendere l'oggetto vago.
La bellezza è intrinseca alla cosa, la vaghezza riguarda il desiderio destato.
Brazilian dude
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Intervento di Brazilian dude »

Calvino in una sua riflessione (Lezioni americane) dice che non gli risulta esista in altre lingue una parola che come vago riunisca in sé le idee di bello e di incerto, errabondo...
La stessa parola sotto la stessa veste esiste anche in portoghese e in spagnolo con il medesimo significato.
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Carnby
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Intervento di Carnby »

Brazilian dude ha scritto:La stessa parola sotto la stessa veste esiste anche in portoghese e in spagnolo con il medesimo significato.
Almeno nello spagnolo corrente, mi pare che vago abbia un significato leggermente negativo: «vagante» ma anche «impreciso», «indefinito», non «affascinante» o «bello».
Brazilian dude
Moderatore «Dialetti»
Interventi: 726
Iscritto in data: sab, 14 mag 2005 23:03

Intervento di Brazilian dude »

È vero, ma non solo.
Avatara utente
Ferdinand Bardamu
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Località: Legnago (Verona)

Intervento di Ferdinand Bardamu »

Il Firenzuola, nei Discorsi delle bellezze delle donne ricostruisce l'origine dello slittamento semantico di vago.

A volervi dimostrare che cosa sia Vaghezza, bisogna che voi presupponiate quello che è nel vero, che questo nome ovvero voce, vago, significa tre cose: la prima, movimento di luogo a luogo: come ben mostra il Petrarca:

Riduci i pensier vaghi a miglior loco.

La seconda, desiderio; come è appresso il medesimo:

Io son sì vago di mirar costei.

Il Boccaccio nella Fiammetta: di quello che essi erano vaghi divenuti.
La terza, bello. Il Petrarca pure:

Gli atti vaghi e gli angelici costumi.

E 'l Boccaccio nel medesimo luogo: una turba di vaghe giovani. Dal primo significato, cioè movimento, ne è tratto vagabondo; e da vagabondo, che è quel medesimo che vago, ne è tratto il secondo, cioè desideroso: perciocchè una cosa che è in moto, e va vagando or quinci or quindi; par che accenda di se maggior desiderio in altrui, che una che stia ferma, e la quale noi possiam vedere a posta nostra. E con ciò sia che paja necessario, che tutte quelle cose che noi desideriamo, che noi le amiamo; e non si potendo, secondochè si è conchiuso di sopra, amar cosa che non sia o non ci paja bella; però ha ottenuto l'uso del comun parlare, che vago significhi bello, e vaghezza bellezza; ma in questo modo particolare nondimeno, che vaghezza significhi bellezza, che ha in se tutte quelle parti, per le quali chiunque la mira, forza gli è che ne divenga vago, cioè desideroso; e divenutone desideroso, per cercarla e per fruirla, stia sempre in moto col cuore, in viaggio co' pensieri, e colla mente divien vagabondo.
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