«Second opinion»

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Andrea Russo
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«Second opinion»

Intervento di Andrea Russo »

Finché si scherza va bene, ma ora dicono pure second opinion?! :shock:
Ascoltando il TG5 un medico, durante un servizio sulla telemedicina, parla del fatto che altri dottori possono chiedere una «second opinion»... Scusate l'ignoranza, ma dire seconda opinione è cosí sbagliato?! Qui non si salvano nemmeno con la giustificazione della brevità, perché si sono tolte solo le ultime due vocali.
Ho appena fatto una bella ricerca, che mi dà ben 4270 risultati per la stringa una second opinion.


Qualcuno conosce una causa specifica per quest'oscenità? :roll:
Avatara utente
Carnby
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Re: «Second opinion»

Intervento di Carnby »

Andrea Russo ha scritto:Qualcuno conosce una causa specifica per quest'oscenità?
È una delle manifestazioni più evidenti del morbus anglicus già diagnosticato da Arrigo Castellani...
Avatara utente
Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

Come ho writato qui nell’ultimo mio comment (forse è piú probable writato che non written: chi potrebbe suspectare che write è irregular? ;)):

Fortunately che non tutti i linguist hanno la same opinion. Lascio la word a Otto Jespersen, Bruno Migliorini e Arrigo Castellani, tutti greatissimi linguist: [...]

Lasciate il language nelle sole hand degli speaker e guardate i result.


Bye bye! :D
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Andrea Russo
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Intervento di Andrea Russo »

Mi stavo riferendo a questa oscenità in particolare. In generale ormai s'è capito...


Marco, non ci torturi cosí! :cry:
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Carnby
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Località: Empolese-Valdelsa

Intervento di Carnby »

Andrea Russo ha scritto:Mi stavo riferendo a questa oscenità in particolare. In generale ormai s'è capito...
Sembra che quest'obbrobrio sia qualcosa di circoscrivibile all'ambito della medicina (anche se ci sono occorrenze in altri settori) e sia, per così dire, il «termine tecnico» per dire che i pazienti hanno diritto a un parere alternativo rispetto alla diagnosi di un medico. Dato che molti siti parlano di questo, non vorrei che il termine diventasse in qualche modo «legittimo» perché promosso da leggi regionali o nazionali, un po' com'è accaduto con privacy (nonostante la legge in effetti parli di «trattamento dei dati personali»).
Avatara utente
Modna
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Intervento di Modna »

In effetti è un esito potenziale (benché speriamo non si verifichi mai, ovviamente!)... il problema, secondo me, è che il legislatore molte volte dà poca importanza alla questione linguistica, e sceglie termini o espressioni senza tener conto del fatto che dovranno competere con l'equivalente inglese.

Nel caso di protezione dei dati personali, per esempio, l'espressione scelta dal legislatore è decisamente troppo prolissa e burocratese, parte svantaggiata rispetto a privacy. Se avessero "osato" proporre privatezza (coniato da Montale), o anche solo riservatezza, credo che la situazione sarebbe stata diversa. :( D'altra parte vedendo quanto usano il termine angloamercano nel sito dell'Autorità (www.garanteprivacy.it, e ho detto tutto :shock:) vien quasi da pensare che lo abbiano voluto spingere per primi. Naturalmente penso e spero di sbagliarmi, almeno in parte. Sarà stata pigrizia, mista a lassismo e complesso di inferiorità. ;)

P.S. Quando parlo in inglese preferisco decisamente la pronuncia britannica /ˈpɹɪvəsi/ rispetto a quella statunitense /ˈpɹaɪvəsi/ . :)
Andrea Russo
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Intervento di Andrea Russo »

La ringrazio Carnby per la sua risposta. In effetti l'ambito medico è sottoposto a grandi pressioni "anglofone", aggravate poi dal fatto che molti preferiscono il termine straniero in quanto percepito come piú tecnico, nonostante le effettive difficoltà di pronuncia.
A ogni modo, in questo caso non si può parlare di termine tecnico (infatti penso che lei lo abbia virgolettato per questo), ma d'una pura ostentazione, forse per sentirsi importanti e cólti di fronte ai pazienti (quando magari la chiarezza è fondamentale quando si comunica con loro) o quando si è davanti a una telecamera.

Riascoltando il servizio succitato (che potete guardare qui, partendo dal minuto 23; il caricamento è un po' lento) c'è qualcosa che non mi torna. Il medico dice: «... e dare una second opinion, quindi consigli certi»... Ora, non so se davvero quel quindi sia stato usato per spiegare l'anglismo, ma spero di no. Magari intendeva solo che possono dare oltre alla seconda opinione anche dei consigli certi.
Avatara utente
Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

Modna ha scritto:...privatezza (coniato da Montale)...
Montale ha adoperato privatezza ma non credo che l’abbia coniato lui, oppure ha trovato quest’informazione da qualche parte?

P.S. Nel frattempo ho fatto delle ricerche. Google Libri documenta la prima attestazione di privatezza nel 1751 (altro che il 1970 del GRADIT! :D).

Regna qui dalla parte di Giulio un’aria di famigliarità, e privatezza, che lo storico Condivi osserva assai a proposito, e che gli fa dire, che questo Papa desiderava appassionatamente di addomesticarli sempre con Michelangelo. (Memorie per la Storia delle Scienze e Buone Arti, 1751)
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Avatara utente
Modna
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Località: Modena

Intervento di Modna »

L'ho letta in un articolo di giornale (cartaceo) tempo fa ma, ammetto, non ho approfondito per verificare l'affermazione :oops:.

Grazie per la correzione/informazione! :D Dunque privatezza è ancora "più italiano" (anche se poco popolare e molto letterario, questo gioca un po' a sfavore), e le istituzioni forse ancora meno giustificate nell'avergli preferito protezione dei dati personali. :x
Avatara utente
Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

Eppure, complessivamente, Google Libri dà 10.600 risultati, tra cui questo di Umberto Eco:

Dalla comunicazione presentata nel settembre 2000 a Venezia, a un convegno organizzato da Stefano Rodotà sulla privacy (che in italiano si dice “privatezza”). (Umberto Eco, A passo di gambero: guerre calde e populismo mediatico, Bompiani, 2006) :)
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
edoram
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Intervento di edoram »

In effetti anche Treccani lo riporta come possibile traducente di privacy

privatézza s. f. [der. di privato]. – In genere, carattere privato, riservato, soprattutto nei rapporti con altri; intimità familiare; è anche termine proposto, e talora adoperato, come equivalente dell’ingl. privacy (v.).

Dite che ormai è troppo tardi perchè prenda piede? Io faccio firmare questi moduli quasi ogni giorno ai nostri modelli, da oggi stesso proverò a usare privatezza e vediamo cosa succede :)

Quale pensate sia l'intestazione più corretta?
"modulo sulla privatezza", "modulo di privatezza", "modulo della privatezza" o che altro?

Grazie.
Non voglio essere capito, voglio essere; capito?
Andrea Russo
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Iscritto in data: dom, 23 ott 2011 22:37

Intervento di Andrea Russo »

Scusate si possono spostare gli ultimi interventi in un altro filone, magari intitolato privatezza? :roll:
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