L'origine di ciabatta è particolarmente dibattuta. Molti dizionari se la cavano con etimo ignoto o oscuro. Diverse le ipotesi:
1) dal persiano cabat, forse attraverso una parola turca (çabata), persiano che deriverebbe a sua volta dall'arabo sabbat "cuoio conciato"
2) dallo spagnolo/portoghese zapato/sapato, con due possibili etimi: dall'arabo sabbat o da un basso latino sapata < sapa "lamina"
3) dal latino dĭăbāthra, neutro plurale di dĭăbāthrum "sandalo, ciabatta" a sua volta dal greco diabathron
Il persiano/turco potrebbe spiegare l'italiano ciabatta (prestito diretto) ma non le forme dialettali settentrionali savata/zavata, in quanto, trattandosi di un prestito abbastanza recente (in italiano a partire dal Sacchetti XIV sec.), non si poteva più verificare il passaggio -b- > -v-. Il centromeridionale ciavatta sembra un incrocio tra la forma italiana e quelle settentrionali.
Neppure le forme iberiche sembrano idonee, perché il passaggio -p- >-v-, tipico delle parlate settentrionali, era ormai concluso all'epoca di un eventuale prestito. Facendo una piccola parentesi, l'ipotesi di una derivazione di zapato da sapa non mi sembra verosimile, in quanto da -p- lo spagnolo > -b- (da intendere [β] fricativa bilabiale sonora), a meno che non si tratti di una forma di origine aragonese, parlata che mantiene le sorde intervocaliche, o di origine basca. Personalmente non mi stupirei che ci fosse una possibile connessione con zapa "zappa" da un basso latino sappa (documentato in Isidoro di Siviglia). Non sono riuscito a scoprire se qualcuno ha già avanzato una simile ipotesi. La forma latino-greca dĭăbāthrum (Varrone) è abbastanza antica per permettere un regolare passaggio -b- > -v-.
Per concludere, non ritengo impossibile che vi siano origini diverse per le varie 'ciabatte' italiane, origini che hanno portato tuttavia, curiosamente, a forme foneticamente abbastanza simili.
Ciabatta e dintorni.
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Ottorino Pianigiani dà ancora un'altra origine: scarpa usata dai Savoiardi.
«Nostra lingua, un giorno tanto in pregio, è ridotta ormai un bastardume» (Carlo Gozzi)
«Musa, tu che sei grande e potente, dall'alto della tua magniloquenza non ci indurre in marronate ma liberaci dalle parole errate»
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Non sono riuscito a trovare zapatain né zapatu con il significato accennato nella fonte di Fausto Raso in questo eccellente dizionario di basco. In basco calzolaio si dice zapatagile o zapatagin (chi fa le scarpe) o zapatari (chi le aggiusta). Su Internet ho trovato zapatain dantza, "una sencilla (=semplice) danza en que se recuerdan las labores del zapatero (=calzolaio)".
Il mio Dicionário etimológico da língua portuguesa non dice niente di nuovo: "De origem duvidosa (=incerta, dubbiosa), talvez (=forse) do turco čabata". Il problema rimane che čabata, o meglio çabata, non sembra esistere in turco.
Il mio Dicionário etimológico da língua portuguesa non dice niente di nuovo: "De origem duvidosa (=incerta, dubbiosa), talvez (=forse) do turco čabata". Il problema rimane che čabata, o meglio çabata, non sembra esistere in turco.
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