Forum De Rienzo

Spazio di discussione su questioni di carattere sintattico

Moderatore: Cruscanti

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Fabio48
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Iscritto in data: mer, 30 nov 2005 8:38
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Forum De Rienzo

Intervento di Fabio48 »

Scusate, ma che risposta è?:

►Congiuntivi
La disturbo per sapere da lei se è più giusto dire: mi dimentico che esiste o mi dimentico che esista?
Simona

Lo faccia per fare un piacere a me: usi il congiuntivo. ◄

Non si dice: « A volte mi dimentico che esiste una giustizia ultra terrena...»?

Cordiali saluti a tutti.
...un pellegrino dagli occhi grifagni
il qual sorride a non so che Gentucca.
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Marco1971
Moderatore
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Iscritto in data: gio, 04 nov 2004 12:37

Intervento di Marco1971 »

È una risposta errata: il congiuntivo qui è sbagliato.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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Fabio48
Interventi: 199
Iscritto in data: mer, 30 nov 2005 8:38
Località: Lucca

Intervento di Fabio48 »

Grazie Marco.
Ora però, mi viene da pensare perché un quotidiano come il Corriere della Sera, continua a dare spazio un Forum del genere che tutto fa meno che aiutare la lingua italiana.

Cordialità.
...un pellegrino dagli occhi grifagni
il qual sorride a non so che Gentucca.
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Federico
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Iscritto in data: mer, 19 ott 2005 16:04
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Intervento di Federico »

Probabilmente perché i lettori sono soddisfatti: sia perché i consigli non sono sempre sbagliati sia perché quando lo sono non se ne accorgono.
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Marco1971
Moderatore
Interventi: 10445
Iscritto in data: gio, 04 nov 2004 12:37

Intervento di Marco1971 »

È comunque sconfortante che una rubrica cosí nota e letta, il cui scopo sarebbe d’illuminare la gente, sia cosí infarcita d’inesattezze, e a volte d’errori. :(
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Fausto Raso
Interventi: 1725
Iscritto in data: mar, 19 set 2006 15:25

Intervento di Fausto Raso »

È la stessa rubrica che sosteneva l'invariabilità di multilingue.
«Nostra lingua, un giorno tanto in pregio, è ridotta ormai un bastardume» (Carlo Gozzi)
«Musa, tu che sei grande e potente, dall'alto della tua magniloquenza non ci indurre in marronate ma liberaci dalle parole errate»
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Animo Grato
Interventi: 1384
Iscritto in data: ven, 01 feb 2013 15:11

Intervento di Animo Grato »

Me l'ha segnalato un amico, non ci volevo credere. Leggete cosa scrive a proposito di incinta.
Andrea Russo
Interventi: 763
Iscritto in data: dom, 23 ott 2011 22:37

Intervento di Andrea Russo »

:shock: Ma non si possono cancellare interventi del genere? Perché i lettori magari si fidano, e quindi non solo usano tale "regola", ma addirittura possono diffonderla, forti di una fonte importante...
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Sandro1991
Interventi: 251
Iscritto in data: lun, 28 nov 2011 19:07

Intervento di Sandro1991 »

Riporto, invece, la risposta di Serianni: «...incinta è un antico participio passato di quel verbo incingere che si legge per esempio nell'Inferno, VIII 45, là dove Virgilio esprime il suo compiacimento per Dante dopo la replica a Filippo Argenti ("Alma sdegnosa, / Benedetta colei che in te s'incinse"). Trattandosi di una forma che si usa solo al femminile (di uomini incinti, per ora, si può parlare solo facetamente), e più spesso in relazione a una singola donna gravida, alcuni hanno creduto di aver che fare con una specie di avverbio. Ma è un errore marchiano.»

Da La Crusca per voi (n° 16, aprile 1998, p. 15).
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Animo Grato
Interventi: 1384
Iscritto in data: ven, 01 feb 2013 15:11

Intervento di Animo Grato »

Sandro1991 ha scritto:«...alcuni hanno creduto di aver che fare con una specie di avverbio.»
Dirò di più: secondo me è la percezione di "incinta" come sintagma (sulla falsariga di "in gamba": in cinta) all'origine del suo uso riferito ad un plurale. Se ne potrebbe avere la conferma chiedendo a chi commette quest'errore di scriverlo.
Fausto Raso
Interventi: 1725
Iscritto in data: mar, 19 set 2006 15:25

Intervento di Fausto Raso »

Gentile Animo Grato, l'invariabilità di incinta, purtroppo, è un errore marchiano che si è diffuso a macchia d'olio, anche presso i cosí detti scrittori. Guardi qui. :oops:

Piccola annotazione. Giorgio De Rienzo, in seguito, si è ravveduto:
S.O.S. Lingua: Manuale Di Pronto Soccorso per L'uso Corretto ... - Pagina 56
books.google.it/books?isbn=8874967918
Giorgio De Rienzo - 2011 - Anteprima
Semaforo rosso non ma entusiasto entusiasta ossequiente ossequente donne incinta donne incinte Semaforo giallo non solo ma anche succube succubo, succuba Lasciamo quelle più correnti che escono in -o (caro) al maschile e in -a ( cara) ...
«Nostra lingua, un giorno tanto in pregio, è ridotta ormai un bastardume» (Carlo Gozzi)
«Musa, tu che sei grande e potente, dall'alto della tua magniloquenza non ci indurre in marronate ma liberaci dalle parole errate»
valerio_vanni
Interventi: 1307
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Intervento di valerio_vanni »

Riporto da quella pagina:
De Rienzo ha scritto:La scansione in sillabe giusta è "a-e-re-o". Dunque ha torto la maestra, ma sbaglia anche lei. Infatti si crea uno iato tutte le volte che c'è un incontro tra le vocali "a", "e", "o".
"a-e-re-o" va bene [1], ma l'ultima frase è valida solo a livello statistico.

In "aeroplano" il primo "ae" secondo me è un dittongo e non uno iato /,ae.ro'pla.no/, a meno che non venga pronunciata così /a,e.ro'pla.no/ (mai sentita e al mio orecchio poco naturale).

[1] Le ultime due a ritmo veloce potrebbero anche fondersi.
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Zabob
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Iscritto in data: sab, 28 lug 2012 19:22

Intervento di Zabob »

Marco1971 ha scritto:È una risposta errata: il congiuntivo qui è sbagliato.
Ma al passato ci vuole: "mi ero dimenticato che esistesse".
Es. in Calvino, Ultimo viene il corvo: «da mesi e mesi mi ero dimenticato che esistesse la questione dell'acqua del Pozzo Lungo, tra una settimana ripartirò e tornerò a dimenticarmene».
Oggi com'oggi non si sente dire dieci parole, cinque delle quali non sieno o d'oltremonte o nuove, dando un calcio alle proprie e native. (Fanfani-Arlìa, 1877)
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Marco1971
Moderatore
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Iscritto in data: gio, 04 nov 2004 12:37

Intervento di Marco1971 »

Zabob ha scritto:Ma al passato ci vuole: "mi ero dimenticato che esistesse".
Es. in Calvino, Ultimo viene il corvo: «da mesi e mesi mi ero dimenticato che esistesse la questione dell'acqua del Pozzo Lungo, tra una settimana ripartirò e tornerò a dimenticarmene».
Al passato suona accettabile. Tuttavia sarebbe migliore mi ero dimenticato che esisteva.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Avatara utente
Carnby
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Iscritto in data: ven, 25 nov 2005 18:53
Località: Empolese-Valdelsa

Intervento di Carnby »

Sandro1991 ha scritto:di uomini incinti, per ora, si può parlare solo facetamente
Insomma...

valerio vanni ha scritto:In "aeroplano" il primo "ae" secondo me è un dittongo e non uno iato /,ae.ro'pla.no/, a meno che non venga pronunciata così /a,e.ro'pla.no/ (mai sentita e al mio orecchio poco naturale).
Sono d'accordo ma tradizionalmente gli incroci di vocali che non comprendano né i, né u, son considerati ïati. Nessun insegnante potrebbe considerare «erronea» una scansione sillabica come a-e-re-o (anche se in poesia e nel parlato comune, la parola sarà pronunciata senza stacchi sillabici, e quindi bisillabica a tutti gli effetti).
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