Carnby ha scritto:Sul DiPI (§ 10.4.2) Canepari parla di [ʀ ʁ] (e la «sua» [ʀ] rovesciata) come realizzazioni del fonema /r/ molto frequenti specie nella zona di Fidenza.
Son a Parma quasi tutti i giorni e confermo che, a detta dei parmigiani stessi, son proprio i fidentini quelli con la "r" moscia più caratteristica.
L'«erre moscia» può essere anche una semplice approssimante labiodentale (parlare con l'evve) ['ʋa:ʋo]
E sinceramente quando la sento debbo ammettere che, al mio orecchio, spesso si avvicina più a questa quasi-vu, che non alla "r" alla francese.
Ciò detto, in quel di Parma, quel che più risalta è una forte variabilità tra un parlante e l'altro in questo fenomeno. Cioè c'è chi ha una "r" quasi normale e chi praticamente dice "v".
Non escludo comunque che con questa variabilità c'entri magari l'immigrazione da altre zone senza "r" moscia, anche limitrofe come il reggiano.