«Sé stesso»
Moderatore: Cruscanti
-
- Interventi: 763
- Iscritto in data: dom, 23 ott 2011 22:37
-
- Interventi: 763
- Iscritto in data: dom, 23 ott 2011 22:37
Riprendo il mio monologo, segnalandovi questo collegamento della sezione La posta del professore del sito dei Dizionari Zanichelli.
Be', beata lei che trova «sempre più spesso» sé stessi, ecc.; io non lo trovo mai.
Be', beata lei che trova «sempre più spesso» sé stessi, ecc.; io non lo trovo mai.
Siamo qui a propugnare l'uso di sé sempre accentato, anche quando seguito da "stesso", "medesimo", "stante", ecc. – e su ciò sono d'accordissimo: perché scrivere sé con l'accento quand'è da solo ma senza quando è seguito da un'altra parola? Chi scrive se stesso per coerenza dovrebbe scrivere anche «ne più ne meno», «ne bello ne brutto», ecc.
Sempre più spesso mi sembra tuttavia che si vada nella direzione opposta, e quotidiani e libri non solo rifiutano di accentare "se stesso/a", ma perfino "se stessi/e", e questo anche da parte di autori contemporanei di un certo spessore:
«Sé si scrive con l'accento solo se preceduto da una preposizione e seguito da un segno di punteggiatura».
Sempre più spesso mi sembra tuttavia che si vada nella direzione opposta, e quotidiani e libri non solo rifiutano di accentare "se stesso/a", ma perfino "se stessi/e", e questo anche da parte di autori contemporanei di un certo spessore:
- «La vita non è ricerca di esperienza, ma di se stessi.» (C. Pavese)
- «Abbiamo accettato di essere dei "culturali", e così ci siamo confinati da noi nella posizione che ci attribuivano coloro che si dichiaravano e consideravano se stessi dei "politici".» (E. Vittorini)
- «scrittori come Vittorini e Pavese avevano trovato insieme se stessi e la patria ideale dell'uomo e della libertà» (C. Levi)
«Sé si scrive con l'accento solo se preceduto da una preposizione e seguito da un segno di punteggiatura».
Oggi com'oggi non si sente dire dieci parole, cinque delle quali non sieno o d'oltremonte o nuove, dando un calcio alle proprie e native. (Fanfani-Arlìa, 1877)
Preferisco scrivere se stesso. Per ragioni pratiche e amor proprio. In primo luogo sulla tastiera trovo più in fretta la "e". E poi... scusate professori... ma dopo tutta la fatica che ho fatto per mettermi nella zucca una regoletta di grammatica voi me la distruggete, così su due piedi? E no eh… Non ci sto proprio.
Non sono un «professore» ma questo caso è proprio l'opposto di una «regoletta di grammatica». Infatti la «regoletta di grammatica» prevede che il sé pronome abbia l'accento; le grafie se stesso e se medesimo sono eccezioni alla regola non prescritte da nessuna grammatica autorevole e come tale vanno evitate.GFR ha scritto:E poi... scusate professori... ma dopo tutta la fatica che ho fatto per mettermi nella zucca una regoletta di grammatica voi me la distruggete, così su due piedi? E no eh… Non ci sto proprio.
Soltanto questa è la «regoletta», gentile GFR. Quello che Le hanno insegnato è errato.Carnby ha scritto: Infatti la «regoletta di grammatica» prevede che il sé pronome abbia l'accento.
Ha ragione.GFR ha scritto:Preferisco scrivere se stesso. Per ragioni pratiche e amor proprio. In primo luogo sulla tastiera trovo più in fretta la "e". E poi... scusate professori... ma dopo tutta la fatica che ho fatto per mettermi nella zucca una regoletta di grammatica voi me la distruggete, così su due piedi? E no eh… Non ci sto proprio.
Chi sostiene il sé sempre accentato potrà dire che "è meglio" usare questa possibilità (per uniformità di regolamentazione), ma non certo che "se stesso" è sbagliato e da correggere.
Di sicuro questo non è uno dei massimi problemi linguistici.
Saluto gli amici, mi sono dimesso. Non posso tollerare le contraffazioni.
-
- Interventi: 763
- Iscritto in data: dom, 23 ott 2011 22:37
Davvero è questa la prima motivazione? Posso capire la í o la ú, ma la é richiede lo stesso tempo di una maiuscola (scriviamo i nomi propri minuscoli?), di un punto interrogativo (peccato non abbiamo l'inversione pronome-ausiliare come in inglese, altrimenti ce lo risparmiavamo), ecc.GFR ha scritto:Preferisco scrivere se stesso. Per ragioni pratiche e amor proprio. In primo luogo sulla tastiera trovo più in fretta la "e".
Sul resto Le hanno già risposto.
-
- Interventi: 22
- Iscritto in data: mer, 05 nov 2014 16:20
Che io sappia la regola è di accentare sempre il sé riflessivo, quindi non è MAI errore dire sé stesso. Si può discutere se sia errore o meno, invece, non accentarlo.GFR ha scritto:Preferisco scrivere se stesso. Per ragioni pratiche e amor proprio. In primo luogo sulla tastiera trovo più in fretta la "e". E poi... scusate professori... ma dopo tutta la fatica che ho fatto per mettermi nella zucca una regoletta di grammatica voi me la distruggete, così su due piedi? E no eh… Non ci sto proprio.
Non se ne può neppure discutere, perché non si può considerare errore ciò che è stato prescritto dalla totalità delle grammatiche fino a ieri e che è considerato corretto anche oggi. L'unica cosa che si può fare è diffondere l'argomentazione che sostiene il sé sempre accentato, anche se collide con la regola che consiglia di mettere l'accento meno che si può.personaggio ha scritto: Si può discutere se sia errore o meno, invece, non accentarlo.
Saluto gli amici, mi sono dimesso. Non posso tollerare le contraffazioni.
Noterella fuori tema a proposito di o meno.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Questa è una posizione molto ragionevole e condivisibile pienamente. Tra l'altro, scrivere se stesso mi rivela per un anzianotto; al contrario sé stesso mi toglie una decina d'anni. Può sembrare una delle mie solite sciocchezze, invece è un'astuzia fondata, benché solo su un accento acuto.Scilens ha scritto:Non se ne può neppure discutere, perché non si può considerare errore ciò che è stato prescritto dalla totalità delle grammatiche fino a ieri e che è considerato corretto anche oggi. L'unica cosa che si può fare è diffondere l'argomentazione che sostiene il sé sempre accentato, anche se collide con la regola che consiglia di mettere l'accento meno che si può.personaggio ha scritto: Si può discutere se sia errore o meno, invece, non accentarlo.
Donne, se volete apparire più giovani, scrivete sé stesso con l'accento!GFR ha scritto:Tra l'altro, scrivere se stesso mi rivela per un anzianotto; al contrario sé stesso mi toglie una decina d'anni.
A parte gli scherzi, GFR, mi spiega perché lei ambisce ad apparire anzianotto?
Oggi com'oggi non si sente dire dieci parole, cinque delle quali non sieno o d'oltremonte o nuove, dando un calcio alle proprie e native. (Fanfani-Arlìa, 1877)
Chi c’è in linea
Utenti presenti in questa sezione: Nessuno e 6 ospiti