«Lo si»

Spazio di discussione su questioni di carattere sintattico

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Marco1971
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«Lo si»

Intervento di Marco1971 »

Sequenza che non adopero mai e, stando alla LIZ, mai impiegarono gli scrittori piú attenti (attenzione: in antico lo si valeva se lo; per esempio, lo si mangia non signifivava «questo si mangia» ma «lui se lo mangia»; si veda qui, punto 6). Fra questi metto naturalmente Leopardi al primo posto.

Ancora il Fornaciari, nella sua Sintassi, scriveva:
Questa forma di passivo dedotto per una falsa analogia dal costrutto dell’on francese, è da biasimarsi e da fuggirsi, sì perchè non conforme all’uso toscano, si perchè improprio, come quello che a si vero oggetto di questi verbi impersonali appiccica una particella sempre oggettiva, la quale poi realmente fa ufficio di soggetto, poichè mi si loda vale quanto io mi lodo in un senso riflessivo passivo, e il lo della terza persona è appunto inutile, valendo per esso il si; chè certo non vi è bisogno di dir lo si vede leggere, quando viene a dirsi lo stesso col modo legittimo si vede leggere.
E l’esempio riportato dal Sabatini-Coletti, nella nota al lemma lo² a me non suona naturale:
Il caffè lo si beve caldo.
Io direi spontaneamente: Il caffè si beve caldo, senza l’inutile lo. E voi?
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Federico
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Intervento di Federico »

Cosí su due piedi, lo si mangia da solo è decisamente orribile; non necessariamente lo si vede leggereIl caffè lo si beve caldo: il lo qui mi sembra semplicemente pleonastico – nel primo caso richiama e nel secondo rafforza –. Ovvio che come tale può apparire brutto e innaturale; errato non saprei.
Ultima modifica di Federico in data lun, 19 giu 2006 1:42, modificato 1 volta in totale.
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Federico
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Intervento di Federico »

Quanto a mi si loda, mi sfugge il punto della questione: perché non può essere un banale impersonale attivo con specificazione dell'oggetto? Anche negli altri casi, in effetti; al plurale infatti non mi sembra possibile.
Brazilian dude
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Intervento di Brazilian dude »

Citazione:
Il caffè lo si beve caldo.

Io direi spontaneamente: Il caffè si beve caldo, senza l’inutile lo. E voi?
Anch'io. Anche perché il portoghese non permette un pronome di oggetto diretto (l'indiretto invece sì) con il se . Allora: O café se bebe quente/O café bebe-se quente.

Brazilian dude
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Federico
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Intervento di Federico »

Federico ha scritto:Quanto a mi si loda, mi sfugge il punto della questione: perché non può essere un banale impersonale attivo con specificazione dell'oggetto? Anche negli altri casi, in effetti; al plurale infatti non mi sembra possibile.
Ho dunque detto una corbelleria tanto indecente da non meritare risposta? :?
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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

No. Non ho risposto perché non sono sicuro. Ci sto pensando. Qui ci vorrebbero i lumi di Ladim.
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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

Intanto il paragrafo del Fornaciari si può leggere per intero qui.

Forme come mi si loda sarebbero dunque dovute al francese on me loue (e forse entrarono in Italiano nell’Ottocento, ma devo controllare). Infatti nel mio uso personale adopero «mi si» ecc. solo in frasi del tipo Mi s’è spenta la candela, in cui il mi non è interpretabile in senso passivo (mi si loda = io sono lodato).
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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

Le mie ricerche nella LIZ sembrerebbero confermare l’entrata tardiva del tipo mi si loda in italiano: gli esempi antichi di «mi si» valgono «a me si»; uno per tutti, di padre Dante:
In forma dunque di candida rosa
mi si mostrava la milizia santa [= a me si mostrava]
che nel suo sangue Cristo fece sposa;
(Par., XXXI, 1-3)
Il primo esempio che trovo è di Fogazzaro (1842-1911) in Malombra:
Mi si fece nascere ricco [= fui fatto nascere ricco], e nell’adolescenza, quando avrei cominciato a godere i vantaggi di quello stato, mi si precipitò [= fui precipitato] nella povertà.
Poi sembra diffondersi, e si ritrova in Svevo (Una vita; non sono andato oltre):
Puzzo tanto che mi si evita cosí? [= sono evitato]
Non può ovviamente considerarsi errato questo costrutto, ormai entrato a pieno titolo nella lingua; io tuttavia non l’ho mai usato (almeno credo) e continuerò a farne a meno senza privarmi di possibilità espressive.
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Federico
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Intervento di Federico »

Ah, be', certo, non è necessario. Solo non mi sembra grammaticalmente scorretto o illogico come dice Fornaciari, tutto qui.

Cosa dice invece di Il caffè lo si beve caldo? Anche secondo lei è un innocuo pleonasmo?
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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

Federico ha scritto:Ah, be', certo, non è necessario. Solo non mi sembra grammaticalmente scorretto o illogico come dice Fornaciari, tutto qui.
Ai tempi del Fornaciari era un costrutto che sapeva di francese...
Federico ha scritto:Cosa dice invece di Il caffè lo si beve caldo? Anche secondo lei è un innocuo pleonasmo?
Sí. Ma se in Salgo su e Scendo giú avverto l’espressività dell’avverbio pleonastico, in Il caffè lo si beve caldo sento invece la vacuità di quel pronome. Mi sa molto di burocratese...
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Federico
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Intervento di Federico »

Marco1971 ha scritto:Sí. Ma se in Salgo su e Scendo giú avverto l’espressività dell’avverbio pleonastico, in Il caffè lo si beve caldo sento invece la vacuità di quel pronome. Mi sa molto di burocratese...
Be', se la frase fosse isolata sí, è ovvio, ma bisogna immaginarsela in un contesto (prima si è parlato di altro che non deve essere bevuto caldo). Altrimenti non posso che concordare con lei.
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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

Immaginiamo un contesto. Si parla di bevande.

Il tè, come lo bevi? – Io lo bevo caldo, ma dicono che ormai si beve freddo. Il caffè invece... – Il caffè?! Il caffè si beve caldo!

Un lo intercalato, e la conversazione piomba nell’artefatto, AMMA.

P.S. Al femminile invece, per influsso fiorentino, non mi urta: La tisana la si be[v]e calda... :D
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arianna
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Intervento di arianna »

Il costrutto lo si non garba neppure a me, indipendentemente dal fatto che sia inserito o no in un contesto.
Felice chi con ali vigorose
le spalle alla noia e ai vasti affanni
che opprimono col peso la nebbiosa vita
si eleva verso campi sereni e luminosi!
___________

Arianna
Uri Burton
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PRIMA MATTINA

Intervento di Uri Burton »

A quest'ora io dico:
Il caffè? Il caffè si beve bestemmiando.
Buon mattino a tutti,
Uri Burton
Ladim
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Iscritto in data: lun, 08 nov 2004 14:36

Intervento di Ladim »

Farei seguire una banale riflessione — forse stesa con eccessiva corrività —, che però potrebbe aiutarci a fare un po' d'ordine.

1. In italiano «lo» (oltre ad essere un articolo etc.) è pronome personale maschile (ma conoscerebbe anche una funzione neutra — quando equivale a «ciò», e riassume brachiologicamente considerazioni testualmente precedenti) con il valore sintattico di «complemento oggetto». Di qui, «il Caffè lo si beve caldo» equivarrebbe a «il Caffè lo bevo caldo» (un solecismo non più marcato in rosso, riconducibile alla varia fenomenologia della «tematizzazione» — o «dislocazione», che oggi equivarrebbe, se si vuole, a una sorta di 'meteco' individuo sintattico etc.) rovesciato impersonalmente: «il caffè è bevuto caldo» — in cui il pronome di richiamo «lo», se presente, stonerebbe proprio perché la forma impersonale concorrerebbe già, per sua natura, a tematizzare l'oggetto, tacendo in qualche modo l'identità di chi compie l'azione. Pertanto, in «*il caffè lo è bevuto caldo», emergerebbe un evidente indizio d'incongruenza sintattica.

L'enunciato «il caffè lo si beve caldo», allora, conterrebbe un pleonasmo in qualche modo 'assoluto' e quindi, direi, auspicabilmente scorretto.

2. Per «mi», si ha la doppia funzione, «oggetto» e «termine». In «mi si loda» (non so come lo percepisse il Fornaciari, forse un po' troppo digiuno di 'grammatica storica', e, tutto sommato, con le idee non molto chiare riguardo alle peculiarità sintattico-grammaticali rispettivamente della «forma riflessiva propria» e dell'«uso impersonale» dei verbi — ma non ho letto, per intero, il rimando testuale offertoci da Marco1971) il «mi» avrebbe funzione di «oggetto» («si loda me»: per una forma quale «me lodano» [ME accusativo del personale latino di prima persona EGO etc. — N.B.: per il complemento di termine «mi», vale, ovviamente, il dativo latino MIHI, già MI etc.] si ha successivamente il regolare indebolimento articolatorio, in protonia sintattica, che porta alla forma «mi»: «mé lòdano > mi lòdano»; in «mi si lòda» comparirebbe la medesima forma accompagnata però dal verbo usato «impersonalmente» — costruzione, si ricordi, ottenuta con la terza singolare di ogni tempo più la particella pronominale «si» («mi si loda» quindi = «sono lodato») etc. Qui non vedrei alcuna scorrettezza.

Lo stesso per «mi si evita», «me évitano> mi èvitano> mi si evita» = «sono evitato».

Idem per «mi si precipitò» (usato transitivamente etc.), «me precipitàrono > mi (qui la chiusura vocalica è per analogia) precipitàrono > mi si precipitò» = «fui precipitato».

Infine, per il «mi si mostrava» dantesco, pacifica è l'interpretazione dativale etc.

Considerata la legittimità grammaticale delle due forme (quella dell'uso impersonale del verbo e quella di «mi» in funzione di complemento oggetto), non troverei scorrettezze di sorta: semmai un diverso livello stilistico.
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