«Gli antichi romani erano molto africani»

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Fausto Raso
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«Gli antichi romani erano molto africani»

Intervento di Fausto Raso »

Da un quotidiano in rete:
"Fatevene una ragione: gli antichi romani
erano molto africani
(persino in Britannia)"

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A mio parere quel "molto" andrebbe eliminato, perché scorretto. Si è o non si è africani. È come se dicessimo: Si è molto europei, molto asiatici, molto americani, molto italiani, molto vaticani, molto cinesi ecc. ecc. Che cosa ne pensano gli amici "cruscanti"? Sto vaneggiando?

PS.: Quel "molto", forse, andrebbe emendato in "anche". Cosí il titolo avrebbe un senso.
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«Musa, tu che sei grande e potente, dall'alto della tua magniloquenza non ci indurre in marronate ma liberaci dalle parole errate»
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Animo Grato
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Iscritto in data: ven, 01 feb 2013 15:11

Re: Gli antichi romani erano molto africani

Intervento di Animo Grato »

Fausto Raso ha scritto:È come se dicessimo: Si è molto europei, molto asiatici, molto americani, molto italiani
Mi ha fatto tornare in mente questo. :lol:
«Ed elli avea del cool fatto trombetta». Anonimo del Trecento su Miles Davis
«E non piegherò certo il mio italiano a mere (e francamente discutibili) convenienze sociali». Infarinato
«Prima l'italiano!»
domna charola
Interventi: 1634
Iscritto in data: ven, 13 apr 2012 9:09

Intervento di domna charola »

Bisognerebbe vedere il testo completo e capire cosa si intende per "africani", e perché questo tipo di "africanità" è stata declinata come grado di intensità.

Nel parlato comune, ad esempio, si sente dire, per sottolineare determinati tipi di comportamento, "tutto ciò è molto italiano", "molto inglese" etc. Io ad esempio mi sento "molto veneziana" nel senso che mi riconosco in quel modo di essere, mi sento a casa quando arrivo lì, e di tutti i miei antenati fritto-misto (Venezia, Catania, Brescia, Sanremo) quelli a cui mi sento più affine sono quelli veneziani, anche se sono nata a Milano.

Uno può essere africano come etnia, come cultura, come luogo di nascita, come modo di pensare. In alcuni casi non può esserci gradazione, o si è o non si è; in altri può esserci.
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GFR
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Iscritto in data: ven, 10 ott 2014 21:39

Intervento di GFR »

Secondo me si tratta solo di un registro colloquiale, si capisce il senso (che si condivida o no) e tanto basta.

Forse stavolta è stato troppo severo, trattandosi del titolo di un giornale; però è anche vero che se si comincia a cedere sulle piccole cose, ad alimentare l’indifferenza, come si può sperare che regga nel tempo la diga dell’italiano?
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