«Alla mattina mi piace passeggiare»

Spazio di discussione su questioni di carattere sintattico

Moderatore: Cruscanti

Intervieni
Avatara utente
Daniele
Interventi: 247
Iscritto in data: sab, 15 dic 2007 23:18

«Alla mattina mi piace passeggiare»

Intervento di Daniele »

Un mio amico scrive:
Alla mattina mi piace passeggiare.
Io direi:
La mattina mi piace passeggiare.
Oppure:
Di mattina mi piace passeggiare.
Altre volte mi è successo di vedere qui polverizzate certe convinzioni che avevo, così chiedo conferme o smentite.
Ho cercato nel foro ma non ho trovato risposte, né la grammatica del Serianni mi è stata di aiuto.

Grazie!
Gianluca
Interventi: 128
Iscritto in data: sab, 25 ago 2007 18:34

Intervento di Gianluca »

La «locuzione» che ho trovato è costruita con la preposizione ‘di’, o, senza preposizione, con l’articolo ‘la’.

Dal Treccani in linea:
mattina s. f. [lat. matutīna (sottint. hora); cfr. mattino]. – 2. In funzione di compl. di tempo, entra in numerose locuz., alcune delle quali hanno valore avverbiale. Con la prep. di: di m., di prima mattina. Senza prep. e con l’articolo: la m. presto, tardi, la m. per tempo, la m. di buon’ora; la m. prima o precedente, la m. dopo o seguente; l’altra m.; ci vedremo la m. del sabato(senz’altra determinazione, la m. può essere compl. di tempo continuato: di solito, la m. studio; è difficile trovarmi in casa la m.); tutte le m., e con tono risentito tutte le sante mattine; una bella m., o anche una brutta m., per iniziare il racconto di un caso improvviso (anche un bel mattino); fare mattina, stare svegli tutta la notte. Senza prep. e senza articolo: ieri m.; domani m. (v. domattina); sabato m.; lunedì m.; ogni mattina. In opposizione a sera: dalla m. alla sera (anche da m. a sera, o m. e sera), per tutta la giornata, continuamente; dalla sera alla m. (o da sera a m.), anche per indicare un breve spazio di tempo: muta opinione dalla sera alla mattina.
Nel «Dizionario Sàndron della lingua italiana» sotto la voce ‘a’, «al mattino» (…‘mattino’ [che è forma meno popolare] e non ‘mattina’ però) è annoverato tra i modi molto diffusi, ma non schiettamente italiani, che derivano a noi dal francese: taglierini al brodo, nel brodo; spaghetti al burro, al pomodoro, col burro, col pomodoro; bistecca ai ferri, sui ferri, cioè in gratella; gelato alla crema, al limone, alla fragola, di crema, di limone, di fragola; uno a uno, a uno a uno; corpo a corpo, a corpo a corpo; mano a mano, a mano a mano, di mano in mano; poco a poco, a poco a poco; a mezzo pacco postale, per mezzo di pacco postale o per pacco postale; a mezzo del tale, per mezzo del tale; all’anno, al mese, alla settimana, al giorno, al mattino, alla sera, l’anno, il mese, la settimana, ecc.; al plurale, nel plurale; punto e a capo, da capo; al di qua, al di là di, di qua, di là da; insieme alla tua famiglia, insieme con la tua famiglia.

...ma si tratta d’una precisazione sulla cui attendibilità chiedo un parere ai ‘cruscanti’.
Ultima modifica di Gianluca in data lun, 22 ago 2011 11:09, modificato 1 volta in totale.
Avatara utente
Marco1971
Moderatore
Interventi: 10445
Iscritto in data: gio, 04 nov 2004 12:37

Intervento di Marco1971 »

Siamo nuovamente confrontati a quel purismo ch’io chiamo insensato perché avulso dalla realtà letteraria. Il costrutto con la preposizione ‘a’ ha tutte le carte in regola, ed è antichissimo nella nostra lingua.
Il Treccani in linea ha scritto:a² 3. Introduce complementi di tempo più o meno determinato: al mattino, alla sera (anche la mattina, la sera); a notte inoltrata; alle due, alle cinque; a Natale, a Pasqua; a colazione, ai pasti; al sabato (= ogni sabato);
Ecco quattro esempi, tra le centinaia disponibili dalle origini a oggi.
Il quale vaticinio apartenere a san Paolo assai chiaramente si vede, perciò che esso fu lupo rapace: alla mattina, cioè nella sua giovaneza, divorò la preda, cioè uccise i cristiani, e al vespro, cioè nella sua età più matura, divenuto servidore a Cristo, divise le spoglie. (Boccaccio, Esposizioni sopra la Comedia)

Altri giudicarono che il sole alla sera tuffatosi nel mare, si estingueva, e che alla mattina una quantità di particelle ignee si riuniva per formare un nuovo sole. (Leopardi, Saggio sopra gli errori popolari degli antichi)

E dato co•reverenzia congio al cardinale, di presente ebbe i suoi baroni e’ suoi capitani de’ cavalieri e delli arcieri inghilesi e guasconi, e manifestò loro la ’ntenzione de•rre di Francia e del suo Consiglio, e come al mattino attendessono la battaglia, e con franche e signorili parole dicendo come Iddio e la ragione era dalla loro parte, e che però catuno prendesse cuore e ardire, e inanimasse sé e’ suoi a ben fare: e ricordassonsi come i Franceschi vinti e sconfitti più volte da•lloro, non arebbono cuore di sostenere la battaglia. (Villani [1280-1348], Cronica)

Ed ecco ei tende la mano, come chi
promette, ei tende la mano che spartiva
le sue semente con la saggezza antica,
la man che già seminò, che al mattino
seminerà là dove fu il granito.
(D’Annunzio, Elettra, “La notte di Caprera”)
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Gianluca
Interventi: 128
Iscritto in data: sab, 25 ago 2007 18:34

Intervento di Gianluca »

Grazie molte del chiarimento! Gentilissimo.

Non avevo consultato lo Zingarelli (2009):
a² [...] 4 Complementi di tempo: alzarsi all'alba; a notte fonda; alle due; alle tre; a mezzogiorno; a primavera; a Natale; a Pasqua; alla mattina, o la mattina, o di mattina; al sabato, o il sabato, o di sabato; oggi a otto; di qui a vent'anni; elezione a vita.
P.S. Il simbolo () che precede l'‘a’ = ‘italiano fondamentale’.
Ultima modifica di Gianluca in data lun, 22 ago 2011 11:13, modificato 1 volta in totale.
Avatara utente
Marco1971
Moderatore
Interventi: 10445
Iscritto in data: gio, 04 nov 2004 12:37

Intervento di Marco1971 »

Di nulla! :) Però non si fidi ciecamente dello Zingarelli 2009. ;)
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Fausto Raso
Interventi: 1725
Iscritto in data: mar, 19 set 2006 15:25

Intervento di Fausto Raso »

Marco1971 ha scritto:Di nulla! :) Però non si fidi ciecamente dello Zingarelli 2009. ;)
E io aggiungerei: neanche del De Mauro in rete...
«Nostra lingua, un giorno tanto in pregio, è ridotta ormai un bastardume» (Carlo Gozzi)
«Musa, tu che sei grande e potente, dall'alto della tua magniloquenza non ci indurre in marronate ma liberaci dalle parole errate»
Avatara utente
Daniele
Interventi: 247
Iscritto in data: sab, 15 dic 2007 23:18

Intervento di Daniele »

Grazie mille per avere polverizzato un'altra mia convinzione. :) Purtroppo non ho ricevuto la notifica delle risposte, e le ho viste solo ora.
Avatara utente
Daniele
Interventi: 247
Iscritto in data: sab, 15 dic 2007 23:18

Intervento di Daniele »

Scusate se riapro il filone, ma ho ancora un dubbio. In una versione italiana di una canzone inglese, posso scrivere indifferentente:
Giocare in inverno che bello è
oppure
Giocare d'inverno che bello è?

Grazie!
Avatara utente
Marco1971
Moderatore
Interventi: 10445
Iscritto in data: gio, 04 nov 2004 12:37

Intervento di Marco1971 »

Sí, però è preferibile d’inverno, per ragioni eufoniche.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Avatara utente
Souchou-sama
Interventi: 414
Iscritto in data: ven, 22 giu 2012 23:01
Località: Persico Dosimo

Intervento di Souchou-sama »

Sí, son decisamente d’accordo. Però modificherei un altro paio di cosucce: Giocar d’inverno, che bello è!
valerio_vanni
Interventi: 1311
Iscritto in data: ven, 19 ott 2012 20:40
Località: Marradi (FI)

Intervento di valerio_vanni »

Souchou-sama ha scritto:Sí, son decisamente d’accordo. Però modificherei un altro paio di cosucce: Giocar d’inverno, che bello è!
Per decidere bisogna guardare la frase melodica.

E' una fortuna avere nella lingua entrambe le forme ("giocare" e "giocar"), perché la sillaba in più o in meno fornisce un margine di adattabilità alla melodia.

E l'adattamento secondo me non costa niente, perché mi pare che le due forme si equivalgano e nessuna delle due paia una forzatura.
Avatara utente
Daniele
Interventi: 247
Iscritto in data: sab, 15 dic 2007 23:18

Intervento di Daniele »

Ah, se non ci foste voi! Grazie!
(Chissà perché, come la prima volta, per questo filone non mi arrivano le notifiche di risposta. Mah, misteri di phpBB!)
Avatara utente
Infarinato
Amministratore
Interventi: 5256
Iscritto in data: gio, 04 nov 2004 10:40
Info contatto:

Intervento di Infarinato »

Siccome recentemente sono stato forse un po’ troppo reciso sull’argomento, mi permetto di riesumare questo vecchio filone per aggiungere quanto segue.

Concordo senz’altro con Marco sul fatto che un purismo alla Sàndron non ha alcun senso e che moduli quali al mattinoalla mattina, al pomeriggio, alla sera appartengono ormai alla lingua nazionale.

Tuttavia, da un rapida ricerca nella Biblioteca italiana, noto che essi sono praticamente limitati ai due esempi di Boccaccio e Villani per quanto riguarda il periodo che va dalle Origini a tutto il Trecento, mentre diventano particolarmente frequenti a partire dall’Ottocento.

Bisognerebbe ovviamente fare degli spogli molto piú accurati, ma, considerando anche l’attuale eccezionalità (per non dire l’estraneità) di questi costrutti in Toscana e in generale nell’Italia centrale, mi domando se non ci troviamo difronte a un caso come lo è
Intervieni

Chi c’è in linea

Utenti presenti in questa sezione: Nessuno e 34 ospiti