«È occasione di» ~ «è un’occasione di»

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Arnoldas
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«È occasione di» ~ «è un’occasione di»

Intervento di Arnoldas »

Buongiorno cari amici, in Internet ho letto un'affermazione che la frase "è occasione di..."(1) equivale alla frase "è un'occasione di..."(2). Non riesco a capire che differenza c'è tra la frase senza articolo (1) e quella con l'articolo indeterminativo (2). Grazie.
Avatara utente
Animo Grato
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Intervento di Animo Grato »

Buongiorno, amico lituano!
Manca un po' di contesto - ovvero, ci vorrebbero le frasi complete.
Per il momento posso solo dirle che generalmente, nell'espressione è occasione di..., occasione significa motivo, causa (vera o fittizia, quindi anche scusa, pretesto): lo scontro sui rifiuti è occasione di nuove tensioni nel governo.
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«E non piegherò certo il mio italiano a mere (e francamente discutibili) convenienze sociali». Infarinato
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Arnoldas
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Intervento di Arnoldas »

Sì, certo, gli esempi: "L'arte è occasione di incontri significativi", "Lo sport è un'occasione di incontro" (?!)...
domna charola
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Intervento di domna charola »

Prendo la stessa frase perché mi viene più semplice, e butto lì un abbozzo di risposta.

"L'arte è occasione di incontri significativi" è un po' un'affermazione assoluta: riguarda l'arte - tutte le altre attività o discipline non ci interessano - ed essa E' occasione di incontri significativi.

"L'arte è un'occasione di incontri significativi" invece inserisce la disciplina "arte" in un contesto più ampio: fra tante discipline/attività che possono essere altrettanto fonti di incontri significativi, l'arte è una di queste, ma non l'unica.
Cioè, in questo caso è implicito che la situazione "fare incontri significativi" si può verificare anche nel corso di altre attività, ci possono essere molte altre occasioni del genere e non solo nel caso dell'arte.

Questo a senso, come esempi pratici dell'uso.
Per le spiegazioni tecniche di questi costrutti lascio la parola agli esperti (ubi maior...).
Avatara utente
Animo Grato
Interventi: 1384
Iscritto in data: ven, 01 feb 2013 15:11

Intervento di Animo Grato »

Non sono un esperto né un maior, ma non piace lasciare le cose a metà, quindi riprendo la palla dopo il valido contributo di domna charola.
Mi scuso con Arnoldas per la lunga attesa, ma questo tempo mi è servito per pensarci un po' su.
Dunque, che differenza c'è tra è occasione e è un'occasione? Per quanto riguarda il significato, direi poca o punta: forse è occasione ha una maggiore sfumatura di causa o pretesto (come già detto), mentre è un'occasione rimane più vicino al primo significato di opportunità, momento favorevole, ma in molti contesti il confine tra queste due accezioni può diventare piuttosto sfumato.
Se posso riportare le mie impressioni di "parlante genuino", le aggiungo che percepisco è occasione come qualcosa di più astratto, in un certo senso, di è un'occasione, che mantiene un legame più stretto con un evento ben determinato (la cresima di mio cugino è stata un'occasione per rivedere dei lontani parenti); ma, d'altro canto, la stessa cresima e l'incontro coi parenti potrebbero essere stati occasione di rinfocolare vecchi rancori. Si noti comunque che nel primo caso prevale, a mio modo di vedere, un aspetto più temporale (quando si è verificata quella circostanza - la cresima - c'è stato l'incontro coi parenti), nel secondo quello di causa/pretesto (vedere i parenti è stato il motivo del litigio).
Mi pare significativo osservare che, quando occasione regge un verbo, diciamo che questa manifestazione è un'occasione per fare qualcosa, ma se hai [∅] occasione di vederlo, salutalo da parte mia (quest'ultimo esempio è del Treccani). E se nel primo caso forse potrebbe anche esserci di (anche se a me suona meno spontaneo), nel secondo sicuramente non può esserci per: *se hai occasione per vederlo non è italiano. Mentre è italiano se hai un'occasione per vederlo, approfittane.
Forse questo ci aiuta a mettere a fuoco una differenza: a quanto pare, è un'occasione significa che ci sono tutti gli ingredienti, che tutti gli elementi sono al posto giusto per ottenere un certo risultato, ma il soggetto deve avere un ruolo attivo per dare effetto a questa cosa, altrimenti... perde l'occasione! Siamo dunque nell'ambito della mera possibilità. Con è occasione, invece, è tutto automatico: poste determinate circostanze, l'effetto ne conseguirà infallibilmente (o quasi): la stessa frase citata poco sopra (se hai occasione di vederlo) è soltanto un modo più artificioso per dire se lo vedi: si dà per scontato che l'occasione si concretizzi (infatti puoi salutarlo solo se davvero lo vedi, non se ne hai la possibilità e non la sfrutti).
Riprendendo l'esempio "dell'arte":
1) L'arte è occasione di incontri significativi: è una causa. Chi lo dice è convinto che da A (l'arte) derivi automaticamente B (gli incontri significativi): non si discute, è così e basta, è quasi una legge di natura;
2) L'arte è un'occasione di incontri significativi: è una possibilità. Chi lo dice sostiene semplicemente che l'arte è una buona premessa per fare questi benedetti incontri, ma non è detto che alla fine ci siano: l'arte è un primo passo, ma poi devono intervenire altri fattori (la buona volontà, o quel che più le aggrada) per trasformare l'opportunità in una realtà concreta.
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Intervento di Arnoldas »

Gentile Animo Grato, grazie mille della Sua cortese ed esauriente spiegazione! Buona giornata.
Avatara utente
Ferdinand Bardamu
Moderatore
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Intervento di Ferdinand Bardamu »

Premesso che non sono neanch’io né esperto né maior, aggiungo solo una cosa. Sul piano del registro, in generale l’omissione dell’articolo davanti ai sostantivi astratti è propria dell’italiano letterario tradizionale ed è riservata alla lingua formale. Tant’è che (a qualcuno) è occasione di compare nella traduzione CEI del Vangelo secondo Matteo 5:29:
  • Se il tuo occhio destro ti è occasione di scandalo, cavalo e gettalo via da te: conviene che perisca uno dei tuoi membri, piuttosto che tutto il tuo corpo venga gettato nella Geenna.
È anche vero che essere occasione/motivo/ecc. di qualcosa a qualcuno è una frase fissa: non suona bene *«Se il tuo occhio destro ti è un’occasione di scandalo…».

Nel primo canto dell’Inferno di Dante si trova essere cagione a qualcuno, e anche qui non pare ammissibile l’uso dell’articolo indeterminativo:
  • sí ch’a bene sperar m’era cagione
    di quella fiera a la gaetta pelle
    l’ora del tempo e la dolce stagione
Ciò detto, concordo in toto con Animo Grato: la sua analisi è condivisibile e completa.
Arnoldas
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Intervento di Arnoldas »

Egregio Moderatore, La ringrazio dell'aggiunta! Buona serata.
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