«È emerso che» / «è indubbio che» + congiuntivo o indicativo

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Moderatore: Cruscanti

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giogio
Interventi: 13
Iscritto in data: gio, 07 feb 2019 21:07

«È emerso che» / «è indubbio che» + congiuntivo o indicativo

Intervento di giogio »

Buonasera a tutti,
chiedo scusa se mi presento con un quesito diretto, ma non sono riuscito a trovare altrove una soluzione esauriente e solo ora vedo il vostro forum... con tutta sincerità ho bisogno di risolvere urgentemente un dubbio... grazie mille se mi potrete aiutare...

Mi trovo dibattuto se utilizzare il congiuntivo o l'indicativo nella costruzione di una frase che si ripete diverse volte nell'elaborato che sto scrivendo, ovviamente con verbi diversi.
Ecco l'alternativa:
1) Dall'indagine storica è emerso come il consiglio comunale sia un organismo presente sin dall'inizio della storia repubblicana.
2) Dall'indagine storica è emerso come il consiglio comunale è un organismo presente sin dall'inizio della storia repubblicana.

1) È indubbio come la costituzione abbia creato i presupposti per...
2) È indubbio come la costituzione ha creato i presupposti...

Come suono preferirei il congiuntivo, come correttezza grammaticale mi sembrerebbe più indicato l'indicativo, qualcuno mi ha consigliato di sostituire il come con il che, ma soprattutto con la seconda frase non cambierebbe il problema.

Voi cosa ne dite? Qualcuno mi dà una mano? Grazie.
Avatara utente
Millermann
Interventi: 1497
Iscritto in data: ven, 26 giu 2015 19:21
Località: Riviera dei Cedri

Intervento di Millermann »

Buonasera a lei, Giogio, e benvenuto! :)
Nelle sue frasi, con la presenza del come, a me suona meglio il congiuntivo (anche perché mi sembrano scritte in un linguaggio piuttosto formale). Sostituendolo, come suggeritole, con che, userei invece l'indicativo in entrambe le frasi (attendiamo, comunque, altri pareri).
In Italia, dotta, Foro fatto dai latini
Fausto Raso
Interventi: 1725
Iscritto in data: mar, 19 set 2006 15:25

Intervento di Fausto Raso »

Concordo con Millermann.
«Nostra lingua, un giorno tanto in pregio, è ridotta ormai un bastardume» (Carlo Gozzi)
«Musa, tu che sei grande e potente, dall'alto della tua magniloquenza non ci indurre in marronate ma liberaci dalle parole errate»
Avatara utente
Animo Grato
Interventi: 1384
Iscritto in data: ven, 01 feb 2013 15:11

Intervento di Animo Grato »

Benvenuto!
Concordo con chi mi ha preceduto, e aggiungo solo che per la seconda frase, vista la perentorietà dell'incipit (È indubbio), sceglierei senza esitazione il che seguito dall'indicativo.
«Ed elli avea del cool fatto trombetta». Anonimo del Trecento su Miles Davis
«E non piegherò certo il mio italiano a mere (e francamente discutibili) convenienze sociali». Infarinato
«Prima l'italiano!»
giogio
Interventi: 13
Iscritto in data: gio, 07 feb 2019 21:07

Intervento di giogio »

Grazie per le risposte. L'ultima osservazione di Animo Grato potrebbe valere anche per la prima frase che riporta comunque una dato certo "è emerso". Quindi potrei sostituire come con il che in entrambe le frasi mettendole all'indicativo. Solo mi suonava meglio e mi sembrava più elegante usare il congiuntivo, come confermato da Millermann e Fausto Raso
Grazie
Avatara utente
Freelancer
Interventi: 1896
Iscritto in data: lun, 11 apr 2005 4:37

Intervento di Freelancer »

In sia un organismo presente sin dall'inizio sostituirei sin con fin per fare riprendere respiro al lettore dopo quella serie di tre s.
giogio
Interventi: 13
Iscritto in data: gio, 07 feb 2019 21:07

Intervento di giogio »

Buon consiglio..grazie
Avatara utente
Francesco94
Interventi: 98
Iscritto in data: lun, 15 ott 2018 13:06
Località: Roma, Italia

Intervento di Francesco94 »

Buonasera a tutti,

Ho alcuni dubbi riguardanti soprattutto la seconda frase modificata:
È indubbio che la costituzione abbia/ha creato i presupposti per...

In questo articolo viene esposta una comparazione fra il congiuntivo e l'indicativo.
5.Il congiuntivo si ha anche dopo alcune espressioni impersonali formate dalla terza persona del verbo essere + un aggettivo: è normale, è logico, è desiderabile, è doveroso, è essenziale, è importante, è indispensabile, è inutile, è meglio, è necessario, è ovvio, è preferibile, è indubbio, e infine nell’espressione non è che (che significa «non sembra
che», «non si può dire che»).
Da questo articolo si afferma che dopo l'espressione "è indubbio che", la frase subordinata richieda il congiuntivo.
Una proposizione soggettiva retta da un aggettivo richiede il congiuntivo.

Tuttavia, lo stesso articolo afferma che:
In linea generale, si può osservare che:
1. Si ha l’indicativo dopo verbi, nomi o aggettivi che esprimono certezza e obiettività.
2. Si ha il congiuntivo dopo verbi, nomi o aggettivi che esprimono opinioni, sentimenti,
desideri e volontà personali.
Pertanto, mi verrebbe da pensare che la frase presa in esame esprime una certezza dato che "è indubbio" può essere scomposta come "non ci sono dubbi". Seguendo questo ragionamento, userei l'indicativo.

Aspetto semantico (la certezza della frase: indicativo) o aspetto grammaticale (la negazione del dubbio: congiuntivo)?
Che confusione :lol:

- - - -

Riguardo alla prima frase:
1. Dall'indagine storica è emerso come il consiglio comunale sia un organismo presente sin dall'inizio della storia repubblicana.
(dopo la congiunzione come userei il congiuntivo).

2. Dall'indagine storica è emerso che il consiglio comunale è un organismo presente sin dall'inizio della storia repubblicana.
(usando la congiunzione che e ritenendo che si esprima una certezza, un fatto reale, userei l'indicativo).
giogio
Interventi: 13
Iscritto in data: gio, 07 feb 2019 21:07

Intervento di giogio »

Grazie Francesco94!!
Avatara utente
lorenzos
Interventi: 649
Iscritto in data: lun, 30 mar 2015 15:59

Intervento di lorenzos »

Francesco Lucioli su http://linguista.blogautore.repubblica. ... t-page-16/ il 7 marzo 2012 scrive
"è indubbio che Maria sia intelligente" si può sciogliere come "non ci sono dubbi che Maria sia intelligente". Da questa prospettiva è chiaro che la frase reggente ("non ci sono dubbi") è una frase negativa: quando la proposizione subordinata soggettiva ("che Maria è intelligente") è retta da una reggente negativa, la subordinata va al congiuntivo ("che Maria sia intelligente"), a prescindere dal grado di certezza o incertezza della frase.
C'è stato poi un seguito il 2 novembre http://linguista.blogautore.repubblica. ... t-page-19/ da cui riporto
"se nella prassi linguistica quotidiana una frase come “è indubbio che è intelligente” non viene utilizzata o è utilizzata meno di “è indubbio che sia intelligente”, allora bisogna cercare di comprenderne le ragioni."
Gli Usa importano merci ed esportano parole e dollàri.
Avatara utente
Animo Grato
Interventi: 1384
Iscritto in data: ven, 01 feb 2013 15:11

Intervento di Animo Grato »

lorenzos ha scritto:Francesco Lucioli su http://linguista.blogautore.repubblica. ... t-page-16/ il 7 marzo 2012 scrive
"è indubbio che Maria sia intelligente" si può sciogliere come "non ci sono dubbi che Maria sia intelligente". Da questa prospettiva è chiaro che la frase reggente ("non ci sono dubbi") è una frase negativa: quando la proposizione subordinata soggettiva ("che Maria è intelligente") è retta da una reggente negativa, la subordinata va al congiuntivo ("che Maria sia intelligente"), a prescindere dal grado di certezza o incertezza della frase.
Mah... Che si usi lecitamente il congiuntivo mi sta bene, ma ho più di un dubbio su questo metodo dello «sciogliere» una frase per riformularla nel modo più funzionale alla nostra tesi. La reggente negativa l'ho sempre intesa come una reggente con un non esplicito. Altrimenti, di litote in litote, tutto può essere negativo: se è indubbio, non ci sono dubbi (reggente "negativa"); se non ci sono dubbi, allora è certo (e la reggente torna "affermativa")...
Mi sembra più saggio prendere in considerazione solo gli aspetti formali (in questo caso, la presenza del non) e lasciar perdere i giochi di prestigio semantici.
«Ed elli avea del cool fatto trombetta». Anonimo del Trecento su Miles Davis
«E non piegherò certo il mio italiano a mere (e francamente discutibili) convenienze sociali». Infarinato
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Avatara utente
lorenzos
Interventi: 649
Iscritto in data: lun, 30 mar 2015 15:59

Intervento di lorenzos »

http://linguista.blogautore.repubblica.it/2012/08/01/dubbi-sullitaliano-risponde-il-linguista4/comment-page-19/ ha scritto:"se nella prassi linguistica quotidiana una frase come “è indubbio che è intelligente” non viene utilizzata o è utilizzata meno di “è indubbio che sia intelligente”, allora bisogna cercare di comprenderne le ragioni."
Gentile Animo Grato, lei che ragioni trova?
Gli Usa importano merci ed esportano parole e dollàri.
Trevigiana
Interventi: 179
Iscritto in data: mar, 14 ago 2018 18:33

Intervento di Trevigiana »

Salve, le proposizioni completive, specie le oggettive e le soggettive, possono costruirsi sempre con il congiuntivo, indipendentemente dal grado di "sicurezza"; l'indicativo non è chiaramente errato: rappresenta l'uso più frequente ed è largamente tollerato, purché le proposizioni non siano rette da verbi che indichino opinione e sim. (ritenere, supporre e sim.).
Le frasi proposte nel quesito sono pertanto validissime con entrambi i modi.
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