«Würstel»
Moderatore: Cruscanti
Il fatto è che ci sono varie tipologie di Würstel e quelli che si trovano in Germania non sono uguali a quelli italiani. Alla televisione hanno mostrato come esista ormai una tipologia italiana di Würstel (italienisches Würstel?), differente da quelle più tipicamente germaniche come i Wiener o Frankfurter, spesso confuse tra di loro.
http://de.wikipedia.org/wiki/Wiener_W%C3%BCrstchen
http://de.wikipedia.org/wiki/Frankfurter_W%C3%BCrstchen
http://de.wikipedia.org/wiki/Kategorie:Wurst
L'ultimo indirizzo è un elenco di salumi che comprende anche varie salsicce e salsicciotti che in italiano verrebbero generalmente indicati Würstel, perlomeno commercialmente.
http://de.wikipedia.org/wiki/Wiener_W%C3%BCrstchen
http://de.wikipedia.org/wiki/Frankfurter_W%C3%BCrstchen
http://de.wikipedia.org/wiki/Kategorie:Wurst
L'ultimo indirizzo è un elenco di salumi che comprende anche varie salsicce e salsicciotti che in italiano verrebbero generalmente indicati Würstel, perlomeno commercialmente.
M'è sfuggito di dire che la traduzione con viennese, proposta nella lista, è certamente buona e usata anche in altre lingue, però non è del tutto corretta: i tedeschi, si sa, sono bravi a complicare anche le cose facili...
http://en.wikipedia.org/wiki/Vienna_sausage
http://en.wikipedia.org/wiki/Vienna_sausage
Se viene accettato vuristello/buristello, che difficoltà c’è a aggiungere un aggettivo per le diverse varietà (tipo viennese, monacense/monachese, ecc.)?
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Nessuna, però ho dei dubbi che il würstel così come lo conosciamo in Italia sia effettivamente un viennese (Wiener) come viene riportato nella lista dei forestierismi. Ho cercato un po' nella Rete ma la situazione sembra alquanto confusa. A questo si aggiunge il fatto che il würstel fatto in Italia (così hanno detto alla televisione qualche tempo fa) è ormai una tipologia distinta dai salsicciotti germanici, per cui s'impone di trovare un nome italiano per questo prodotto.Marco1971 ha scritto:Se viene accettato vuristello/buristello, che difficoltà c’è a aggiungere un aggettivo per le diverse varietà (tipo viennese, monacense/monachese, ecc.)?
Il termine che calza è solo salsicciotto.
Wurst significa insaccato e quindi dovremmo interpretrare wurstel con un generico "insaccato".
Creare nuovi termini con sapore italiano non è il massimo della vita se ci sono già i termini adatti per descrivere qualcosa.
Da notare oltretutto che in alcune parti d'italia tutti gli insaccatti come wurstel e salsicce di forma più affusolata vengono comunemente chiamati salsicciotti, nei fumetti di tempo fa i wurstel venivano sempre indicati come salsicciotti.
Non sono un grande cultore della lingua Italiana, ma allmeno su queste cose credo che non serva un genio .
Wurst significa insaccato e quindi dovremmo interpretrare wurstel con un generico "insaccato".
Creare nuovi termini con sapore italiano non è il massimo della vita se ci sono già i termini adatti per descrivere qualcosa.
Da notare oltretutto che in alcune parti d'italia tutti gli insaccatti come wurstel e salsicce di forma più affusolata vengono comunemente chiamati salsicciotti, nei fumetti di tempo fa i wurstel venivano sempre indicati come salsicciotti.
Non sono un grande cultore della lingua Italiana, ma allmeno su queste cose credo che non serva un genio .
Salve, Trueliar (o Verobugiardo ).
Il Treccani in linea sembrerebbe darle ragione:
Il Treccani in linea sembrerebbe darle ragione:
Altri vocabolari dissentono. Il fatto è che in Italia si usa, per quel tipo di salsiccia, il termine Würstel (come vede, il Treccani stesso dice «regionalmente»), donde le proposte d’italianizzazione.salsicciòtto m., specie di salsiccia di forma più grande o più tozza, o anche un tipo di salamino (regionalmente, la salsiccia di Francoforte).
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Re: «Würstel»
Sentito proprio ora alla televisione: «Wudy il wurstel» /'vurstel/, senza /-y-/ o /-ju-/.
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