«E quant’altro»
Moderatore: Cruscanti
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«E quant’altro»
Lo so che se ne è parlato a iosa, qui come altrove. La mia domanda è: questa locuzione, che può essere corretta ove e quando la frase prosegue (es. "e quant'altro concerne la nostra problematica"), ma che è errata (per ora) nell'uso ridondante che se ne fa a fine frase, può considerarsi un anacoluto, considerando l'etimologia di quest'ultima parola "senza seguito"?
Re: «E quant’altro»
No: un anacoluto è una rottura sintattica. Nel nostro caso si tratterebbe di un’ellissi. Si rinvengono alcuni esempi di e quant’altro nel Treccani.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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Re: «E quant’altro»
Grazie. Quindi anche l'espressione "tanto per" (di solito usata scherzosamente) è una ellissi?
P.S. Non ma come mai non funzionano le notifiche per posta elettronica?
P.S. Non ma come mai non funzionano le notifiche per posta elettronica?
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Re: «E quant’altro»
Se ho ben capito il suo riferimento, possiamo classificarla come reticenza o aposiopesi.
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Re: «E quant’altro»
Ma la ellissi, almeno quella con la struttura della frase con cui ho aperto il filone, non può rientrare nelle aposiopesi (parola che tra l'altro scopro adesso grazie a Lei)?DON FERRANTE ha scritto: ↑mar, 23 nov 2021 23:14 Se ho ben capito il suo riferimento, possiamo classificarla come reticenza o aposiopesi.
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Re: «E quant’altro»
Il suo primo esempio è una normale ellissi, come indicatole da Marco: ... e quant'altro: grazie al contesto e tramite "colmamento" (scusate il termine) grammaticale, può facilmente riempire il vuoto lasciato dall'elemento soppresso.
Con reticenza (o aposiopesi) mi riferivo al tanto per, che possiamo usare sia in forma totalmente cristallizzata, quasi fosse un avverbiale, che in forma più propriamente sospesa, creando appunto una reticenza:
l'ho fatto tanto per con pausa forte, come dire l'ho fatto semplicemente per volerlo fare. Anche se è un intercalare che sconsiglierei, è comunque un'ellissi.
l'ho fatto tanto per... con sospensione e allusione: si aprono più ipotesi che stanno all'interpretazione deduttiva delll'interlocutore.
Pertanto, con reticenza indichiamo una figura retorica (potremmo dire un'ellissi retorica, in absentia) con cui lasciamo "pendens" (= sospesa) la frase. Tipico l'uso dei puntini... di sospensione, per l'appunto. Creando così quell'atmosfera allusiva e una maggiore carica emotiva.
Con reticenza (o aposiopesi) mi riferivo al tanto per, che possiamo usare sia in forma totalmente cristallizzata, quasi fosse un avverbiale, che in forma più propriamente sospesa, creando appunto una reticenza:
l'ho fatto tanto per con pausa forte, come dire l'ho fatto semplicemente per volerlo fare. Anche se è un intercalare che sconsiglierei, è comunque un'ellissi.
l'ho fatto tanto per... con sospensione e allusione: si aprono più ipotesi che stanno all'interpretazione deduttiva delll'interlocutore.
Pertanto, con reticenza indichiamo una figura retorica (potremmo dire un'ellissi retorica, in absentia) con cui lasciamo "pendens" (= sospesa) la frase. Tipico l'uso dei puntini... di sospensione, per l'appunto. Creando così quell'atmosfera allusiva e una maggiore carica emotiva.
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