Sem (ebr. Shēm) Nella Bibbia, figlio primogenito di Noè, capostipite di uno dei 3 gruppi etnici nei quali secondo la Bibbia stessa si divide il genere umano (➔ Semiti). Appare come il figlio prediletto di Noè; quando questi viene scoperto ubriaco nella vigna, S. con Iafet lo copre senza guardarlo, a differenza di Cam che ride (Genesi 9, 18-27). Sarebbe morto a 600 anni di età e una tarda tradizione ebraica lo identifica con Melchisedèc.
Trovo alcuni Semme, qualche esempio:
Va in Aʃia Semme, e Camme Africa brama,
Jafet Europa; e al Ciel Noè ʃi chiama.
(Fonte)
Semme, Cam, Giaffet ſuoi figlioli,
Heredi di Noè; qual ſi sbarcaro,
De l'Arca queſta fù l'humana prole [...]
(Fonte)
Scuſano, e coprono i loro difetti, come fecero Semme, e Giafette, figli di Noè. (Fonte)
In realtà tutti e tre i figli di Noè sono «problematici»; Sem ha dato origine al comune aggettivo semita, per quanto linguisticamente ed etnograficamente piuttosto impreciso, quindi scarterei una resa sc- dell’ebraico Šēm; il raddoppiamento toscano della consonante finale e l’aggiunta di -e sono oggi poco praticabili, quindi Sèmo avrebbe forse qualche leggerissima possibilità in più di imporsi. Va inoltre precisato che nell’onomastica italiana recente non sono attestate varianti «italiane».
Anche di Semo si trovano attestazioni; un esempio:
[...] allora viveano i figliuoli di Noè, e Semo avea già cent'anni. Ora ſiccome da Semo, che viſſe dopo il diluvio 500. e più anni, furono traſmeſſe ad Abramo, anzi ad Iſacco, con cui viſſe anni 50., e da lui a Giacobbe [...] (Fonte)