Treccani, Magazine (21 settembre 2023):Lo Yemen costituisce un’entità statale unitaria dal 1990, anno della riunificazione della Repubblica araba dello Yemen, nota anche come Yemen del Nord, con la Repubblica democratica popolare dello Yemen, di stampo socialista e corrispondente all’attuale area centro-meridionale del paese. Oggi, a 14 anni dall’unificazione e dopo una guerra civile (scoppiata nel 1994), la vertenza Nord-Sud rimane aperta. In gran parte della regione settentrionale spadroneggiano gli houthi, dissidenti sciiti zaiditi (rispetto agli sciiti non credono all’infallibilità e impeccabilità dell’imam e nel suo carattere messianico), che controllano vasti territori e che talvolta si scontrano per ragioni religiose e territoriali con gruppi salafiti, alleati delle tribù locali, appoggiati dal partito islamista Islah e finanziati dai sauditi. [...]
Gli houthi prendono il nome dal loro capo Abd al-Malik al-Houthi, di cui si parla nella prima voce succitata.COLLOQUI DI PACE TRA ARABIA SAUDITA E RIBELLI HOUTHI
Si sono conclusi lunedì 18 settembre, dopo cinque giorni di trattative, i colloqui di pace di Riyad tra l’Arabia Saudita e i ribelli Houthi, sostenuti dall’Iran, che controllano una vasta area del Paese a partire dalla capitale . Il confronto mirava a definire una road map per il processo di pace nello . La delegazione saudita è stata guidata da Mohammed bin Saeed Al-Jaber e quella degli Houthi da Mohammed Abdul Salam; ha inoltre partecipato con il ruolo di mediatore il Sultanato dell’Oman. Alla fine degli incontri, le parti hanno espresso soddisfazione e l’auspicio del ritorno del Paese alla normalità, senza però che siano stati comunicati in modo dettagliato gli esiti delle trattative. I colloqui appena conclusi sono stati particolarmente significativi perché è la prima volta che i ribelli Houthi vengono invitati nella capitale saudita; ad aprile, incontri analoghi si erano svolti a Sana’a, quindi nell’area dello Yemen sotto il controllo degli Houthi. [...]
Come in tanti altri casi, vediamo che molte lingue adattano normalmente, mentre noi usiamo una grafia straniera.
Vediamo in particolare nelle lingue sorelle: sp. hutí, pl. hutís o hutíes; fr. houthi; portoghese huti.
Non conoscendo l'arabo, non so bene come si potrebbe adattare questo nome: uti piano, utì tronco come in ispagnolo?
Mi viene in mente, sempre dall'arabo («ḥūrī», De Mauro), uri o urì (più bello tronco, per me).