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Spazio di discussione su questioni di lessico e semantica

Moderatore: Cruscanti

Fausto Raso
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Intervento di Fausto Raso »

Dizionario Linguistico Moderno di Aldo Gabrielli:
CORREDARE
Si costruisce di regola con la preposizione 'di': «corredare un lavoro di documenti», «testo corredato di note»; meno comune con 'da' o 'con': «corredato con note», «corredato da documenti».
Nei vocabolari, però, non accenna alle preposizioni "da" e "con".
«Nostra lingua, un giorno tanto in pregio, è ridotta ormai un bastardume» (Carlo Gozzi)
«Musa, tu che sei grande e potente, dall'alto della tua magniloquenza non ci indurre in marronate ma liberaci dalle parole errate»
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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

Non tutte le attestazioni sono egualmente valide. Ci sono autori piú o meno ligi alla norma. «Corredato da» non fa parte della norma, anche se se ne trovano alcune occorrenze, poi non autorevoli. :)
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Fausto Raso
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Intervento di Fausto Raso »

Come ho scritto, cortese Marco, il Gabrielli nei vocabolari non fa menzione, infatti, delle preposizioni "da" e "con" il che lascia intendere che la sola forma corretta è corredare di. :)
«Nostra lingua, un giorno tanto in pregio, è ridotta ormai un bastardume» (Carlo Gozzi)
«Musa, tu che sei grande e potente, dall'alto della tua magniloquenza non ci indurre in marronate ma liberaci dalle parole errate»
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Ferdinand Bardamu
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Intervento di Ferdinand Bardamu »

Un esempio fresco fresco che attesta come l'errore stia prendendo piede anche in contesti altamente formali. (Non che la lingua dell'attuale presidente del Consiglio sia mai stata particolarmente sorvegliata…)
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u merlu rucà
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Intervento di u merlu rucà »

Corredato da ha tutta l'aria di essere stato introdotto dal 'burocratese'.
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Luca86
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Intervento di Luca86 »

Fausto Raso ha scritto:Ecco il vocabolario degli Accademici della Crusca:

CORREDARE.

arredare, fornir di masserizie, d' arnesi, di strumenti, ec. Lat. instruere.
Bocc. n. 17. 6. E con molti nobili, e ricchi arnesi, fece sopra una nave bene armata, e ben corredata, montare.
Cr. 2. 23. 32. Puossi ancora, sanza tagliamento del rampollo, che s' innesta, levare il bucciuólo, e 'l dimestico appunto di quella grandezza, dall' una parte tagliato, mettere in quel luogo, e, legatolo con filo, si debbe corredare al modo predetto.
Dan. Par. 6. Questa picciola stella si correda De' buoni spirti.
Dittam. D' ogni valor la sua vita correda. In questi due ultimi esempli è metafora, e vale, adornare.
Nella 4ª edizione (1729-1738) dello stesso vocabolario da lei citato, si trovano due occorrenze, alle voci vite e punterella, di corredato/a da.
Ultima modifica di Luca86 in data ven, 28 ott 2011 19:38, modificato 2 volte in totale.
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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

Per dare un’idea del quadro letterario, ho fatto la ricerca nella BIZ[a]. Ecco i risultati.

corredat* da*: 5 (2 di Baretti, 2 della rivista Il Caffè, 1 della rivista Il Conciliatore);

corredat* di: 9 (Bandello, Galileo, Verri, Baretti, Alfieri, Il Conciliatore [3 occorrenze], Gozzano);

corredat* de*: 1 (Il Conciliatore).

Usato con da lo troviamo in sole tre fonti diverse, contro otto in cui è adoperato con di, e sotto prestigiose penne. :) Se aggiungiamo a questo le prescrizioni di tutti i vocabolari, possiamo tranquillamente concluderne che la forma da preferire in buon italiano è corredato di.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Fausto Raso
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Intervento di Fausto Raso »

Mi sembra che sia lo stesso caso di composto *da e composto di.
In buona lingua è da preferire l'uso della preposizione di: la mia famiglia è composta di cinque persone.
Quando comporre sta per essere formato/ta si costruisce, infatti, con la preposizione di.
Un esempio leopardiano:
la vita umana ... è composta e intessuta parte di dolore, parte di noia
«Nostra lingua, un giorno tanto in pregio, è ridotta ormai un bastardume» (Carlo Gozzi)
«Musa, tu che sei grande e potente, dall'alto della tua magniloquenza non ci indurre in marronate ma liberaci dalle parole errate»
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Luca86
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Intervento di Luca86 »

Per quanto riguarda corredato, non dico che la costruzione con da sia meglio di quella con di, ma che – a mio modestissimo avviso – sia accettabile in un contesto informale e/o (:wink:) familiare.
Ultima modifica di Luca86 in data ven, 28 ott 2011 21:13, modificato 1 volta in totale.
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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

Fausto Raso ha scritto:Mi sembra che sia lo stesso caso di composto *da e composto di.
In buona lingua è da preferire l'uso della preposizione di...
Per composto è ammesso anche da (benché anch’io preferisca di per distinguerlo dal complemento d’agente), antichissimo nella nostra lingua (trascelgo dai 93 risultati):

Filocolo è da due greci nomi composto, da “philos” e da “colon”... (Boccaccio, Filocolo)

Ma il corpo de l’uomo, ben che sia composto da quattro elementi, è sustanziale de l’anima, e ha l’anima razionale... (Sacchetti, Le sposizioni di Vangeli)

E perché la musica è composta da’ pari numeri e dagli impari, e dal finito e da l’infinito, per questa cagione ancora è perfetto l’ottonario... (Tasso, Discorsi del poema eroico)

...il sentimento oscuro e profondo della vita, composto da tante impressioni inesprimibili, sbuffi e vortici e accavallamenti nella tenebra di più dense tenebre. (Pirandello, Suo marito)

La sua respirazione rumorosa era composta da due suoni: esitante pareva quello prodotto dall’aria ch’egli ispirava, precipitoso quello che nasceva dall’aria espulsa. (Svevo, La coscienza di Zeno)

Essendo documentata in maniera abbondante e egregia sull’intero arco di sette secoli, questa costruzione non può ragionevolmente essere ritenuta errata.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Fausto Raso
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Intervento di Fausto Raso »

Una rapida ricerca con Googlelibri ha dato 1.040.000 occorrenze con di e 797.000 con da.
Ritengo, quindi, sia di gran lunga preferibile adoperare composto di. :wink:
«Nostra lingua, un giorno tanto in pregio, è ridotta ormai un bastardume» (Carlo Gozzi)
«Musa, tu che sei grande e potente, dall'alto della tua magniloquenza non ci indurre in marronate ma liberaci dalle parole errate»
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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

Non dico che non sia preferibile adoperare di, ma che è corretto anche da, sulla base della grande letteratura, non di quella piccola. ;)

La ricerca, poi, andrebbe condotta in maniera piú precisa, includendo le flessioni e le diverse forme delle preposizioni articolate.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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Marco1971
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Iscritto in data: gio, 04 nov 2004 12:37

Intervento di Marco1971 »

Sappiamo che oggi si tende a «daeggiare», cioè a mettere la preposizione da là dove non dovrebbe esserci. Il caso di composto è molto ben trattato nel DISC (Sabatini-Coletti 1997) nella nota alla voce comporre, di cui riporto la parte finale (sott. mia).

[...] nel secondo caso [il primo è quello della costruzione passiva] il passivo non è ammesso, e al suo posto si trova la costr. con il v. essere e il part. pass. in funzione di agg. (-> composto), seguito dalle preposizioni di o da: il mazzo è composto di (da) dodici rose; l’uditorio è composto di (da) insegnanti e studenti liceali; oppure si ha la forma rifl.: il mazzo si compone di dodici rose.

E il prevalere di composto di su composto da nella tradizione letteraria è qui evidenziato dalla gerarchia temporale e tipografica. :)
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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