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Inviato: lun, 22 apr 2013 13:51
di PersOnLine
Credo che oggi il nodo cruciale sia: che cosa vuol dire "in italiano"? Purtroppo, per alcuni (troppi!) linguisti oggi è "in italiano" anche un discorso dove una parola su due è forestiera.

Inviato: lun, 22 apr 2013 13:56
di Animo Grato
SinoItaliano ha scritto:Però « La lingua ufficiale della Repubblica è l'italiano. » (Legge 482/1999, Art. 1 Comma 1) non è proprio "di sfuggita".
Ha ragione, ma personalmente trovo abbastanza ironico che le uniche affermazioni perentorie sull'ufficialità dell'italiano si debbano cercare nello Statuto Speciale del Trentino e in una legge intitolata "Norme in materia di tutela delle minoranze linguistiche storiche". Sembra quasi che si voglia dire: "Sì, vabbe', c'è questa scocciatura dell'italiano lingua ufficiale. Adesso passiamo oltre...".
PersOnLine ha scritto:Credo che oggi il nodo cruciale sia: che cosa vuol dire "in italiano"? Purtroppo, per alcuni (troppi!) linguisti oggi è "in italiano" anche un discorso dove una parola su due è forestiera.
Mi trovo dolorosamente d'accordo con Lei. Ricordo che anni fa lessi un articolo di giornale in cui si parlava proprio dell'assenza di una norma costituzionale che sancisse il primato dell'italiano, ma dalle iniziali amare recriminazioni il giudizio sfumava, alla fine del discorso, verso toni più accomodanti, e questa lacuna era vista come una sorta di "provvida sventura": se infatti ci fosse scritto da qualche parte che l'italiano è la lingua ufficiale, chi avrebbe l'autorità, la forza, la competenza per stabilire quale italiano?

Inviato: lun, 22 apr 2013 18:46
di SinoItaliano
L'Accademia della Crusca?

Molti Paesi non hanno la lingua ufficiale scritta nelle leggi. Dall'altra parte dichiarare l'italiano come lingua ufficiale, ma senza designare un organismo che lo regoli, non porta migliorie.

Inviato: lun, 22 apr 2013 18:59
di Ferdinand Bardamu
Questo è vero, anche perché ormai nessuno si perita di violare perfino le norme costituzionali…

Inviato: mar, 23 apr 2013 10:40
di domna charola
Zabob ha scritto:Dalle ricerche che ho fatto mi pare invece siano nomi commerciali. Li produce (o almeno li fornisce) una misteriosa ditta di Brescia che non ha un suo sito, ma che su siti tipo Pagine Gialle ecc. risulta come attività di "segnaletica luminosa e controllo velocita impianti e apparecchi" per alcuni, "esattorie imposte e tributi" per altri (bah :roll: ).
Sì, concordo, qualcuno li produce, e mi scuso se sono stata imprecisa. Intendevo dire che non si tratta di oggetti che tutti possiamo acquistare, e per i quali ci martellano con la pubblicità. Chiaro che le varie ditte li propongono ai Comuni ognuno col suo nmarchio e nome commerciale. Ciò non toglie che poi il Comune che lo utilizza possa chiamarlo con un nome comune (oops... scusate il gioco di parole), cioè indicante il genere di oggetto e non il produttore. Sarebbe anche più corretto, perché eviterebbe di fare pubblicità a un prodotto specifico.
A questo punto scriviamo anche "firmare con la *bic o con il *trattopen nero" sui moduli...

A monte di ciò, il problema viene solo spostato: perché una ditta che fa apparecchi che fanno multe, li deve chiamare con un nome alla moda e mimetizzato, anziché dire pane al pane, e trovargli un nome italiano?

p.s. totem... un'altra parola che si sta diffondendo a macchia d'olio su tutto ciò che ha forma di colonna... appena ho tempo, apro un confronto d'idee su tale uso.