Cruscate

Souchou-sama ha scritto:Il problema non è la trascrizione piú o meno «alla buona», ma la pronuncia stessa: quella i non si dovrebbe sentire in alcun modo! Non [-ʎja-], ma [-ʎa-]. In italiano neutro, s’intende.

Secondo me comunque sono sequenze con una differenza lieve e difficilmente distinguibile: la [ʎ] (così come la [ɲ]) tende ad assorbire la [j].

PersOnLine ha scritto:

Jonathan ha scritto:..., qualcuno dopo di me risponderà di sicuro con ben'altra [:shock:] competenza.

Perché l'elisione?

Si è trattato d'una distrazione. Grazie dell'appunto.

Ringrazio per le risposte.

Io che sono yeísta pronuncio qualcosa tipo [ʝjanno]... o anche semplicemente [janno] nella parlata veloce.

Infarinato ha scritto:Giusto, la pronuncia rapida è /*'Loni/ (con assorbimento dell’/j/), mentre faccio notare che la pronuncia tradizionale (e «genericamente toscana») a ritmo lento sarebbe /*Li'oni/ con soppressione dell’/j/

Eppure sembra che il DiPI preferisca la pronuncia rapida: /ʎugoz'lavi/, /'ʎɔniʧi/. Non capisco, però, come mai proponga /'ʎwɔmini/. Per coerenza cólle altre pronunce, non sarebbe stato preferibile scrivere /'ʎɔmini/, con assorbimento dell'/w/?

Ivan92 ha scritto:Per coerenza cólle altre pronunce, non sarebbe stato preferibile scrivere /'ʎɔmini/, con assorbimento dell'/w/?

E perché mai una [ʎ] dovrebbe assorbire un [w]? Non sono omorganiche. È vero che nel corso dell’Ottocento [wɔ] si è ridotto a [ɔ] dopo palatale in corpo di parola (in fiorentino s’era già ridotto in ogni contesto tra Sei e Settecento), ma questo non ci autorizza a semplificare detta sequenza in fonosintassi.

Chiarissimo! Almeno spero che la mia osservazione riguardante l'approccio del DiPI sia corretta. O forse ho preso un'altra cantonata?