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"Datare al", "datare dal", "essere

Inviato: mar, 25 set 2007 16:26
di bartolo
«Stiamo parlando di un'opera che data come minimo al 1500».

Treccani: «DATARE: 2. Con uso intr., poco corretto ma ormai diffuso, avere inizio, decorrere: "la licenza data dal giorno 15"; "a d. da oggi, a d. dal mese prossimo, cioè a cominciare, a partire, a contare da, ecc."».

De Mauro: «DATARE: 2 v.tr., attribuire per ipotesi a un dato periodo: "l’esperto ha datato il quadro intorno al 1700"».

Mi aiutate a capire se la proposizione in incipit è corretta? Se sì, perché? Grazie! :D

Inviato: mar, 25 set 2007 16:54
di Brazilian dude
Forse datare da è intransitivo e datare a è transitivo, come si vede dagli esempli:

La licenza data dal giorno 15. - intransitivo
L'esperto ha datato il quadro intorno al 1700. - transitivo

Brazilian dude

Inviato: mar, 25 set 2007 17:00
di Marco1971
Sí, è cosí. Datare a significa ‘assegnare una data’ (Questo quadro si può datare/può essere datato al 1720); datare da vuol dire ‘avere una data, risalire a un certo tempo’ (Quest’invenzione data dal Cinquecento).

Inviato: mer, 26 set 2007 22:15
di Federico
Marco1971 ha scritto:datare da vuol dire ‘avere una data, risalire a un certo tempo’ (Quest’invenzione data dal Cinquecento).
Che vocabolari registrano l'uso fuori dal contesto burocratico?
Nel Gabrielli in linea trovo
B v. intr. (usato solo nelle forme semplici)
Avere inizio, decorrere: il provvedimento daterà dal mese prossimo
‖ Avere una data, risalire a un determinato tempo: l'iscrizione data di alcuni secoli
‖ BUR A datare da, a cominciare da

Inviato: mer, 26 set 2007 22:45
di Marco1971
Ma Federico, qui è marcata BUR solo la locuzione a datare da, non l’uso di datare intransitivo, che è in origine un francesismo. I miei vocabolari (compreso il Gabrielli bivolume, che non considera burocratico neanche a datare da) non fanno menzione della marca BUR.

Inviato: sab, 29 set 2007 1:03
di Federico
Il mio dubbio era sull'accezione da lei citata «risalire a un certo tempo» (Quest’invenzione data dal Cinquecento), che non trovo in Treccani, De Mauro, DISC e Garzanti in linea, ma c'è ad esempio nel Gabrielli (anche nel monovolume) e nello Zingarelli: è un po' diverso dall'altro uso intransitivo nel senso di «decorrere, avere inizio», a parte che lo si bolli o no come burocratico (cosa a mio parere opportuna).

Inviato: sab, 29 set 2007 2:28
di Marco1971
E «decorrere da, avere inizio» non ha attinenza con «risalire a»? Se un’invenzione risale al Cinquecento, non decorre dal Cinquecento, non ha inizio dal/nel Cinquecento?

Non si bolla come burocratico, a ogni modo, a caso.