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«Finiente»

Inviato: dom, 26 mar 2006 18:13
di Marco1971
Durante la traduzione di un opuscolo di storia (Presenza mussulmana nell’Europa medievale) dal francese in italiano, ho incontrato una piccola difficoltà nel rendere in maniera sintetica l’aggettivo verbale francese finissant («che sta finendo, che sta per finire»). Subito m’è venuto in mente il contrario incipiente, e stavo quasi per gettare la spugna quando ho trovato l’aggettivo finiente, attestato ancora presso Carducci:
Il Battaglia ha scritto:Finiènte (part. pres. di finire), agg. (anche finènte). Che finisce o sta per finire (un periodo di tempo).

Ottimo, II-109: Il nuovo pellegrino, ...al quale pare avere poco camminato il dí ed avere a fare lungo viaggio, e ode lunge sonare alcuna campana a compieta fino allora del finente dí, è punto di cura e di sollecitudine.

Carducci, II-15-48: Di tali ballate non mancano esempi nelle rime del XIII finiente e del XIV incominciante: abondano, anche con la rima al mezzo, nella metà e su la fine del XIV.

– Che giunge al termine, al compimento (un fatto, un lavoro); che sta per esaurirsi (un fenomeno).

Carducci, III-17-239: Ciò che d’un fatto umano, anche fuggente, anche efimero, anche finiente, un ingegno superiore ha notato e fermato con l’intendimento del bene e con l’arte del vero, rimane acquistato in eterno al patrimonio morale ed estetico del genere umano.

2. Che ha una determinata desinenza (un vocabolo); che termina in un dato modo (uno scritto, un discorso, un componimento letterario).

[Esempi di Bembo, Salvini, Manni e Carducci.]

3. Ant. Con valore di prep.: fino.

[Esempio di Iacopone.]
Inserito nella frase da tradurre, si ha:
Infatti avevano preso l’abitudine di andare per monti e per valli, come caprioli, nel massiccio alpino, che all’epoca godeva dell’estremo calore della finiente interglaciazione e che permetteva la libera circolazione di valle in valle per creste oltrepassanti i 3000 metri di quota.

Qualcuno di voi è rimasto squassato, o non pare anche a voi, come a me, che si potrebbe riportare in auge quest’aggettivo, che fa da contrappeso a incipiente?

Re: «Finiente»

Inviato: lun, 27 mar 2006 1:29
di Federico
Marco1971 ha scritto:Qualcuno di voi è rimasto squassato, o non pare anche a voi, come a me, che si potrebbe riportare in auge quest’aggettivo, che fa da contrappeso a incipiente?
Non ci vedo nulla di sconvolgente...
Il participio presente non è morto, si usa ancora: anche se fin(i)ente "non esistesse" non ci sarebbero problemi ad adoperarlo...

Inviato: mer, 29 mar 2006 12:44
di Incarcato
Forse piú spesso s'usa morente, ma finiente lo trovo letterario e originale: lo lascerei.
Ecco, forse toglierei quella i.