«Pucciare»

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Moderatore: Cruscanti

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Luca86
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«Pucciare»

Intervento di Luca86 »

Ultimamente, sento spesso alla televisione questo verbo (usato quasi solo dai settentrionali) che non riesco a trovare nei miei dizionari: vorrei sapere se è un regionalismo settentrionale e se significa ‘inzuppare’.
Ultima modifica di Luca86 in data gio, 18 nov 2010 21:03, modificato 2 volte in totale.
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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

Non ho trovato il verbo. Nel Battaglia c’è solo puccia, antico e regionale, che significa ‘focaccia’. Non so se abbia qualche attinenza col verbo...
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Fausto Raso
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Intervento di Fausto Raso »

Qui ho trovato pucciare
«Nostra lingua, un giorno tanto in pregio, è ridotta ormai un bastardume» (Carlo Gozzi)
«Musa, tu che sei grande e potente, dall'alto della tua magniloquenza non ci indurre in marronate ma liberaci dalle parole errate»
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Luca86
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Intervento di Luca86 »

Sí, grazie caro Fausto, ma non so quanto il wikizionario possa essere attendibile.

Fuori tema: il termine puccia indica, qui in Puglia, un tipo di pane (molto buono :)).
Ultima modifica di Luca86 in data lun, 25 ott 2010 15:37, modificato 1 volta in totale.
Fausto Raso
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Intervento di Fausto Raso »

Pucciare si trova anche qui.
Sembra sia un termine regionale.
«Nostra lingua, un giorno tanto in pregio, è ridotta ormai un bastardume» (Carlo Gozzi)
«Musa, tu che sei grande e potente, dall'alto della tua magniloquenza non ci indurre in marronate ma liberaci dalle parole errate»
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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

Fausto Raso ha scritto:Pucciare si trova anche qui.
Sembra sia un termine regionale.
Mi domando se d.m. non sia l’abbreviazione per dialetto milanese...
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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Luca86
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Intervento di Luca86 »

Quest'ultimo collegamento confermerebbe quanto avevo ipotizzato :).
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Ferdinand Bardamu
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Intervento di Ferdinand Bardamu »

È un verbo che si usa col medesimo significato (intingere, inzuppare e sim.) anche qui a Verona, forse per influsso delle parlate lombarde; ignoro però se sia diffuso anche nel resto del Veneto.
Ultima modifica di Ferdinand Bardamu in data lun, 25 ott 2010 1:21, modificato 1 volta in totale.
Fausto Raso
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Intervento di Fausto Raso »

Marco1971 ha scritto:Mi domando se d.m. non sia l’abbreviazione per dialetto milanese...
Credo che d.m. stia per dialetto modenese, visto che si parla all'ombra della Ghirlandina.
«Nostra lingua, un giorno tanto in pregio, è ridotta ormai un bastardume» (Carlo Gozzi)
«Musa, tu che sei grande e potente, dall'alto della tua magniloquenza non ci indurre in marronate ma liberaci dalle parole errate»
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Infarinato
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Intervento di Infarinato »

Ferdinand Bardamu ha scritto:È un verbo che si usa col medesimo significato (intingere, inzuppare e sim.) anche qui a Verona, forse per influsso delle parlate lombarde; ignoro però se sia diffuso anche nel resto del Veneto.
È [almeno] anche piemontese, milanese ed emiliano [antico]: tutti «inzuppare» (con [ovvi] traslati sessuali). L’etimo è il latino volgare *PUNCTIĀRE («intingere») attraverso il milanese pucià.
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Luca86
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Intervento di Luca86 »

Ringrazio tutti per le risposte. :)
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u merlu rucà
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Intervento di u merlu rucà »

Veneto pocio 'sugo, intingolo', quasi sicuramente correlato alla nostra voce. Mi sembra un po' strano l'esito nctj > -c- da *punctiare che dovrebbe dare -ns-/-s-. Potrebbe essere un derivato da poculum 'vaso', che darebbe poc/puc in lombardo e pocio in veneto (oculum > ocio). Quindi puc(c)iare inizialmente avrebbe il significato di 'mettere nel vaso' o qualcosa di simile.
Bue
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Intervento di Bue »

u merlu rucà ha scritto:Veneto pocio 'sugo, intingolo', quasi sicuramente correlato alla nostra voce.
Segnalo che in mantovano, e suppongo anche veneto, si ha anche pocia = "pozzanghera", che io vedo altrettanto correlato.
Qui l'etimologia mi sembra chiara (la stessa di "pozza", direi), il che forsa aiuta.
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u merlu rucà
Moderatore «Dialetti»
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Intervento di u merlu rucà »

Bue ha scritto:Segnalo che in mantovano, e suppongo anche veneto, si ha anche pocia = "pozzanghera", che io vedo altrettanto correlato.
Qui l'etimologia mi sembra chiara (la stessa di "pozza", direi), il che forsa aiuta.
Una derivazione da *putea, forma femminile per puteus 'pozzo' non sarebbe certo fuori luogo. Resta da spiegare, però, l'inconsueto esito -c-. Nell'Italia settentrionale da -tja < -tea abbiamo generalmente -s- o, nei dialetti più conservatori, -z-. L'unica spiegazione che intravvedo è una contaminazione o un incrocio con pactum 'pigiato insieme', participio passato di pangere, che ha dato esiti in area italiana e nel friulano, per esempio piemontese pacioch 'fanghiglia, fango'. La contaminazione o l'incrocio con pactum è stato favorito dall'associazione semantica pozza/fango.
Nel ligure esiste il termine apusà 'immergere', che deriva regolarmente da un *adputeare, ed ha, quindi, un significato che si avvicina molto a quello di 'inzuppare'.
Insomma, non è così pacifico che puciare/pucciare derivi da *punctiare
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Marco1971
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[FT] «Intravedere»

Intervento di Marco1971 »

Piccola nota fuori tema: intravedere si scrive con una sola ‘v’, checché ne dicano i dizionari permissivi, perché intra- non cogemina. :)
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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