Composti con tre elementi

Spazio di discussione su questioni di lessico e semantica

Moderatore: Cruscanti

Intervieni
Avatara utente
Freelancer
Interventi: 1900
Iscritto in data: lun, 11 apr 2005 4:37

Composti con tre elementi

Intervento di Freelancer »

Esiste qualche motivo che si opponga alla creazione di un composto in cui il secondo elemento è a sua volta composto da due elementi, attaccando il primo elemento al secondo come sarebbe naturale se non esistesse il terzo elemento?

Ad esempio, per indicare il supporto di un bastone da passeggio: portabastone da passeggio.
Avatara utente
Marco1971
Moderatore
Interventi: 10445
Iscritto in data: gio, 04 nov 2004 12:37

Intervento di Marco1971 »

Non credo proprio, anche se nel caso di portabastoni la specificazione non è necessaria:

portabastóni s. m. 1. Rastrelliera, per lo più di legno, utilizzata nel passato per contenere i bastoni da passeggio. (Treccani)
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Avatara utente
Freelancer
Interventi: 1900
Iscritto in data: lun, 11 apr 2005 4:37

Intervento di Freelancer »

Sì, ma il supporto a cui mi riferisco è concepito per un solo bastone, non è una rastrelliera.

Ma accetto la sua osservazione perché spesso il contesto è disambiguante, e nel mio caso penso proprio lo sia, per cui portabastone dovrebbe essere sufficiente. Grazie.

Ma resta la domanda, a titolo di curiosità: se non si potesse assolutamente fare a meno del terzo elemento?
Avatara utente
Marco1971
Moderatore
Interventi: 10445
Iscritto in data: gio, 04 nov 2004 12:37

Intervento di Marco1971 »

Non so se ha altri esempi da esaminare (sarebbe utile), ma in effetti una denominazione come portabastone da passeggio, di primo acchito, farebbe pensare che da passeggio sia il portabastone... Ma è anche vero che la lingua ammette spesso costruzioni contrarie alla logica.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Avatara utente
Freelancer
Interventi: 1900
Iscritto in data: lun, 11 apr 2005 4:37

Intervento di Freelancer »

Potrei certo immaginare qualche esempio, magari non con immediato riscontro nella realtà, ma dato che sarebbe sempre possibile trovare soluzioni alternative, l'esempio non mi direbbe se la costruzione è lecita o no.

Ad esempio, potrei immaginare una situazione in cui esista la necessità di denominare, in uno stesso contesto, la base per una macchina da scrivere e per una macchina da cucire.

Se ci fosse una sola macchina, potrei senz'altro dire portamacchina senza ambuiguità alcuna, mentre nel caso dell'esempio non so se posso usare l'elemento porta- con i due nomi completi.

In mancanza di una risposta risolutiva, occorrerebbe quindi aggirare il problema e dire base per la macchina da scrivere/da cucire.
Avatara utente
Marco1971
Moderatore
Interventi: 10445
Iscritto in data: gio, 04 nov 2004 12:37

Intervento di Marco1971 »

A mio avviso, sarebbe meglio evitare queste specificazioni con ‘da’ o altro, che secondo la logica grammaticale, si applicano al senso del composto. È sempre possibile ricorrere ad altre parole, come custodia e simili.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Avatara utente
Fabio48
Interventi: 199
Iscritto in data: mer, 30 nov 2005 8:38
Località: Lucca

Intervento di Fabio48 »

Esistono, ad esempio, il portacoltelli da cucina (ceppo) e la valigetta portacoltelli da cucina.

Cordiali saluti.
...un pellegrino dagli occhi grifagni
il qual sorride a non so che Gentucca.
Avatara utente
Marco1971
Moderatore
Interventi: 10445
Iscritto in data: gio, 04 nov 2004 12:37

Intervento di Marco1971 »

Nel caso di portacoltelli e valigetta portacoltelli, la specificazione da cucina si può riferire a entrambi senza equivoci, visto che son cose che stanno in cucina. In portabastone da passeggio, invece, da passeggio può qualificare solo il bastone, non il portabastone.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Avatara utente
Fabio48
Interventi: 199
Iscritto in data: mer, 30 nov 2005 8:38
Località: Lucca

Intervento di Fabio48 »

Allora, probabilmente non ho capito nulla... :(
La valigetta porta i coltelli da cucina (la usano i cuochi quando vanno in tournée, vedi il film "La grande abbuffata"), ma potrebbe portare quelli da norcino o da lanciatore.
Quel portabastoni porta bastoni da passeggio e quella valigetta porta coltelli da cucina; sono i coltelli da cucina, non la valigetta.
Non va bene? :roll:

Cordialità.
...un pellegrino dagli occhi grifagni
il qual sorride a non so che Gentucca.
Intervieni

Chi c’è in linea

Utenti presenti in questa sezione: Nessuno e 0 ospiti