«Idiosincrasia» in linguistica

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«Idiosincrasia» in linguistica

Intervento di PersOnLine »

In tomo di linguistica ho trovato l'aggettivo «idiosincratico» impiegato come termine tecnico, ma in nessun dizionario, sotto idiosincrasia, compare una definizione riferita a tale ambito, solo su Wikipedia è presente una definizione che effettivamente calza col contesto nel quale l'ho trovata usata.

Vorrei capire se si tratta di una mancanza dei dizionari, e se in linguistica esiste magari un altro termine per definire "creazioni linguistiche limitate ad un ambito ristretto e costruite senza applicare le norme valide negli ambiti più ampi".
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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

In effetti, questo termine non si trova registrato con questo significato. A me pare inappropriato perché irrelato con il senso che idiosincrasia ha in italiano (diverso da quello che ha in inglese, donde presumibilmente deriva il termine linguistico). Si può benissimo parlare di occasionalismi o di personalismi.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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Intervento di PersOnLine »

Non credo che nel testo in cui l'ho trovato si possa parlare di occasionalismi e personalismi, riporto la frase:

«Anche in questo caso, come in quello precedente, , in modo del tutto idiosincratico, hanno o non hanno l'articolo determinativo».
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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

Beh, ovviamente un nome non è un aggettivo. Ma qui idiosincratico è nel senso inglese di idiosyncratic: «Peculiar to a specific individual; eccentric» (Fonte), senso che in italiano non esiste o, se esiste, è un anglicismo.

In italiano useremmo peculiare.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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Intervento di PersOnLine »

Pensavo facesse riferimento a un concetto tecnico e la definizione wikipediana mi ha tratto ancor di più in errore. Quindi quella di Wikipedia è da considerarsi una definizione priva di fondata e, anzi, non corrispondente ad alcun concetto linguistico?
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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

PersOnLine ha scritto:Quindi quella di Wikipedia è da considerarsi una definizione priva di fondata e, anzi, non corrispondente ad alcun concetto linguistico?
Sicuramente certi linguisti hanno adottato questo termine in italiano. Ma tra «in pratica, si intendono con questo termine soprattutto le invenzioni dei singoli parlanti, i quali formano parole e strutture sintattiche secondo la fantasia e la propria struttura cognitiva, spesso creando dei neologismi» (idiosincrasia, Wikipedia) e «in linguistica, coniazione lessicale occasionale, che non entra perciò a far parte stabilmente del lessico di una lingua (o di una terminologia)» (occasionalismo, Treccani) scorgo poca o nessuna differenza. E se non basta occasionalismo possiamo ricorrere a peculiarismo. :)

P.S. Priva di fondata? :?
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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Intervento di PersOnLine »

Marco1971 ha scritto:P.S. Priva di fondata? :?
Mi scuso: spesso riscrivo più volte un periodo, e immancabilmente qualche brandello della versione precedente rimane.
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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

Ah, eccomi rassicurato. :)

Tornando al senso italiano di idiosincrasia c’è da notare che le lingue sorelle (ho controllato il francese e lo spagnolo) lo adoperano pressoché come in inglese, e non conoscono il senso di «incompatibilità, avversione, ripugnanza verso determinati oggetti, per lo più astratti, verso situazioni o anche persone» (Treccani). Come sempre, siamo un caso isolato. ;)
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
domydiva
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Intervento di domydiva »

aggiungo che idiosincrasia è anche un termine medico e quindi strettamente tecnico,come ho ribadito più volte non è idoneo cercare itermini tecnici nei dizionari perchè specialmente itermini scientifici non si trovano lì e poi chi redige i dizionari a volte ha ben poca cultura scientfica e fa errori grossolani che possono indurre in errore chi non è padrone della materia scientifica.se vi interessa tratto dal libro di farmacologià l'idiosincrasia è:risposta anomala al trattamento con un farmaco in tempi diversi,dovuta in generea differenze genetiche nel metabolismo del farmaco,oppure a meccanismi imunologici.Il paziente si può presentare iporeattivo o iperreattivo al farmaco nel senso che l'intensità di effetto di una certa dose di tale farmaco è diminuita o aumentata rispetto all'effetto osservato nella maggior parte delle persone.
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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

Salve, Domydiva! :)

Siamo in un foro di lingua italiana, sicché ci si aspetta un minimo di cura nella scrittura: maiuscole a inizio di frase, spazi tra le parole, spazi dopo i segni d’interpunzione. Può correggere i suoi messaggi cliccando su modifica. Grazie. :)
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

Sul contenuto: crede proprio che le voci tecnico-scientifiche dei dizionari siano redatte da persone non addette ai lavori? I dizionari si avvalgono di specialisti dei vari rami dello scibile. Le pare errata la definizione che di idiosincrasia dà il Treccani?

idiosincraṡìa s. f. [dal gr. ἰδιοσυγκρασία «particolare temperamento», comp. di ἴδιος «particolare» (v. idio-) e σύγκρασις «mescolanza» (v. sincrasi)]. –

1. In medicina, condizione di ipersensibilità o di abnorme reattività (non indotta né accompagnata da fenomeni immunologici come nel caso dell’allergia), che si manifesta con quadri clinici diversi, per lo più gastrointestinali o respiratorî, in soggetti costituzionalmente predisposti, e che insorge al contatto con sostanze (alimentari, medicamentose, inquinanti) verso cui l’organismo si mostra intollerante: avere un’i. per i funghi; soffrire di idiosincrasie.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
AmorEst
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Intervento di AmorEst »

domydiva ha scritto:...come ho ribadito più volte...
masehafattosolodueinterventi! :D

Ad ogni modo, benvenuto/a fra noi, Domydiva. :)
domydiva
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Intervento di domydiva »

In medicina, condizione di ipersensibilità o di abnorme reattività (non indotta né accompagnata da fenomeni immunologici come nel caso dell’allergia), che si manifesta con quadri clinici diversi, per lo più gastrointestinali o respiratorî, in soggetti costituzionalmente predisposti, e che insorge al contatto con sostanze (alimentari, medicamentose, inquinanti) verso cui l’organismo si mostra intollerante: avere un’i. per i funghi; soffrire di idiosincrasie.
_________________
Questa definizioneè abbastanza superficiale:elenco punto per punto cosa c'è che non va;
-L'idiosincrasia al contrario della definizione da spiccatamente segni immunologici poichè è su base genetica
-Costituzionalmente è un termine inappropriato meglio dire in soggetti geneticamente predisposti
-Sostanze è un termine vago poichè è data anche da agenti atmosferci
-è un errore dire l'organismo si mostra intollerante perchè in farmacologia ciò non vuol dire un bel niente
Un ultima cosa ho la presunzione di dire questo su tale termine poichè mi sto laureando in farmacia la prima cosa che ti insegnano è usare termini corretti in tale ambito.
Dico poi che i dizionari a volte danno definizioni superficiali anche perchè svariate volte ho trovato cose imperfette:un esempio qualche tempo fa ebbi una discussione con mia zia lei sosteneva di aver letto sul dizionario che sotto la voce "vena" indica un vaso che porta sangue non ossigenato mentre arteria= vena che trasporta sangue ossigenato; lei insisteva a dire così perchè lo aveva letto sul dizionario, niente di più sbagliato!!! infatti anatomicamente le arterie trasprtano il sangue dal cuore alla periferia e le vene trasportano il sangue dalla periferia al cuore in tali termini la concentrazione di ossigeno non c'entra nulla e inotre c'è da aggiungere che la vena polmonare trasporta sangue ossigenato.Questo non è un caso perchè molte persone dicono la stessa bagianata che a suo tempo disse mia zia.
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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

Naturalmente un dizionario di lingua non può offrire definizioni estremamente precise di termini specialistici. Basta che ne dia una descrizione comprensibile e soddisfacente per l’utente medio; per gli specialisti esistono dizionari specializzati.

P.S. Baggianata con due g. ;)
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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Ferdinand Bardamu
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Intervento di Ferdinand Bardamu »

Benvenuta, domydiva. La ringrazio anch'io dei suoi interventi.

Da ignorante della materia, mi sento comunque di poter dire che il dizionario non dovrebbe essere il luogo preposto all'apprendimento esatto di un concetto scientifico. Ci sono manuali o enciclopedie adatti a questo scopo.

Al dizionario credo si possa perdonare una certa indeterminatezza terminologica, perché da esso non ci si aspetta la completezza. Esso, secondo me, dà piuttosto una infarinatura, che getti le basi di un successivo approfondimento su un manuale specialistico.

Colgo l'occasione per invitarla anch'io a curare l'ortografia, perché fatico a leggere e comprendere i suoi interventi.

P.S. Sarei curioso di sapere quale dizionario abbia consultato sua zia, dal momento che le definizioni di vena e arteria sul Treccani, sul Devoto-Oli, sul Sabatini-Coletti, sul Gabrielli e sullo Zingarelli non fanno cenno all'ossigenazione del sangue.
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