Il trattino «d’ellissi»

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Luca86
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Fuori tema

Intervento di Luca86 »

marcocurreli ha scritto:Dizionario di inglese multilingue e monolingue...
Scusi, Marco[1971], spontaneamente io avrei scritto dizionario d'inglese multi e monolingue, evitando la ripetizione del suffisso -lingue: è sbagliato quest'uso?
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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

No, non è sbagliato, ma metterei un trattino: multi- e monolingue.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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Luca86
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Intervento di Luca86 »

Marco1971 ha scritto:No, non è sbagliato, ma metterei un trattino: multi- e monolingue.
Anche in una frase come Una poltrona del Sette(-) Ottocento?
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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

Sí, una poltrona del Sette-Ottocento. :)

Non sono innovativo in questo, credo che sia già in Migliorini.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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Luca86
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Intervento di Luca86 »

Grazie. :)
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Intervento di Brazilian dude »

No, non è sbagliato, ma metterei un trattino: multi- e monolingue.
Questo è un procedimento comunissimo in tedesco, in olandese e in ceco.
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Luca86
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Intervento di Luca86 »

Marco1971 ha scritto:...credo che sia già in Migliorini.
Gentile Marco, potrebbe specificare la fonte? Grazie.
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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

Non ho la fonte, si tratta d’un mio ricordo. Ho però ritrovato un esempio – tra i vari – nel linguisticamente ineccepibile libro di Luca Serianni La lingua poetica italiana (Roma, Carocci, 2009). Si tratta della nota 1 a pagina 143 (grassetti miei):

Perché limitato ai primi secoli e, per il Quattro-Cinquecento, alla poesia d’impronta popolareggiante; riprese archeologiche otto-novecentesche si avranno in Pascoli (Canzoni di Re Enzio) e D’Annunzio (Parisina).
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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Luca86
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Intervento di Luca86 »

La ringrazio ancora, Marco. :)

Un'ultima domanda (ché di sicuro si sarà seccato di rispondere a siffatti quesiti): sarebbe possibile anche (perdoni se come esempio uso la solita poltrona, ma ora non mi viene in mente nient'altro) una poltrona del Sette e Ottocento?
Ultima modifica di Luca86 in data gio, 13 ott 2011 22:01, modificato 1 volta in totale.
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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

Certamente! Possibilissimo. :)
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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Intervento di Freelancer »

Marco1971 ha scritto:Non ho la fonte, si tratta d’un mio ricordo. Ho però ritrovato un esempio – tra i vari – nel linguisticamente ineccepibile libro di Luca Serianni La lingua poetica italiana (Roma, Carocci, 2009). Si tratta della nota 1 a pagina 143 (grassetti miei):

Perché limitato ai primi secoli e, per il Quattro-Cinquecento, alla poesia d’impronta popolareggiante; riprese archeologiche otto-novecentesche si avranno in Pascoli (Canzoni di Re Enzio) e D’Annunzio (Parisina).
Però ci vuole uno spazio dopo il trattino, giusto?
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Freelancer
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Intervento di Freelancer »

Luca86 ha scritto:La ringrazio ancora, Marco. :)

Un'ultima domanda (ché di sicuro si sarà seccato di rispondere a siffatti quesiti): sarebbe possibile anche (perdoni se come esempio uso la solita poltrona, ma ora non mi viene in mente nient'altro) una poltrona del Sette e Ottocento?
Seguendo quanto suggerisce Bice Mortara Garavelli, che a sua volta cita un esempio di Luca Serianni "nel caso di epato- e nefropatie", sarebbe meglio scrivere una poltrona del Sette- e Ottocento.
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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

Freelancer ha scritto:Però ci vuole uno spazio dopo il trattino, giusto?
No, nessuno spazio, né prima né dopo. Diverso il caso della lineetta...
Freelancer ha scritto:Seguendo quanto suggerisce Bice Mortara Garavelli, che a sua volta cita un esempio di Luca Serianni "nel caso di epato- e nefropatie", sarebbe meglio scrivere una poltrona del Sette- e Ottocento.
Non è obbligatorio. ;)
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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Intervento di Freelancer »

Obbligatorio certo no, ci mancherebbe, raccomandabile sì.
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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

Non l’ho mai visto scritto col trattino quando compare e (parlo dei secoli; il trattino diventa obbligatorio negli altri casi, come quello da lei citato).
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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