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«Ebére»

Inviato: mar, 18 ott 2011 17:12
di Marco1971
Scoperto ora ora mentre proseguivo nella lettura della Lingua poetica italiana (Luca Serianni, Roma, Carocci, 2009), il verbo ebére (o èbere come spontaneamente m’era venuto di pronunciarlo) ha per me il dolce sapore dei cultismi aerei. :)

La definizione del Treccani si può leggere qui; riporto invece dal Battaglia, non accessibile in linea.

Ebére, intr. (usato soltanto nella terza persona singolare dell’indic. presente: ebe). Ant. Letter. Languire, infiacchirsi; stare in ozio, inattivo. [Tralascio le citazioni.]

2. Cedere, venir meno. [...]

= Vc. dotta, lat. hebēre ‘essere ottuso’ (in senso fisico e morale); cfr. EBETE.

Inviato: mar, 18 ott 2011 17:56
di Ferdinand Bardamu
Ho trovato un paio d'esempi illustri:

Poi vidi un grande con atti soavi,
e, se non che 'l suo lume all'estremo ebe,
forse era il primo, e certo fu fra noi
qual Bacco, Alcide, Epaminonda a Tebe:
ma 'l peggio è viver troppo!
[Petrarca, Triumphus Fame, I]

La spada di Medoro anco non ebe;
ma si sdegna ferir l'ignobil plebe.
[Ariosto, Orlando furioso, XVIII, 178]

Inviato: mar, 18 ott 2011 18:59
di Fausto Raso
È veramente strano che il Treccani non attesti questo verbo come arcaico, al contrario del Tommaseo. Il Pianigiani, invece, lo ignora.

Inviato: mar, 18 ott 2011 19:10
di Luca86
Fausto Raso ha scritto:È veramente strano che il Treccani non attesti questo verbo come arcaico, al contrario del Tommaseo. Il Pianigiani, invece, lo ignora.
Mi perdoni, Fausto, credo che non abbia letto bene:

ebére (o èbere) v. intr. [dal lat. hebēre «essere ottuso»], ant. [...]

Inviato: mar, 18 ott 2011 19:24
di Fausto Raso
Luca86 ha scritto: Mi perdoni, Fausto, credo che non abbia letto bene:
ebére (o èbere) v. intr. [dal lat. hebēre «essere ottuso»], ant. [...]
Ha ragione, gentile Luca, vado a mettermi in punizione. :oops:

Inviato: mar, 18 ott 2011 19:35
di Luca86
Non si preoccupi, Fausto: errare humanum est... :D