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Inviato: mer, 26 ott 2011 1:22
di Fausto Raso
Dizionario Linguistico Moderno di Aldo Gabrielli:
CORREDARE
Si costruisce di regola con la preposizione 'di': «corredare un lavoro di documenti», «testo corredato di note»; meno comune con 'da' o 'con': «corredato con note», «corredato da documenti».
Nei vocabolari, però, non accenna alle preposizioni "da" e "con".

Inviato: mer, 26 ott 2011 3:32
di Marco1971
Non tutte le attestazioni sono egualmente valide. Ci sono autori piú o meno ligi alla norma. «Corredato da» non fa parte della norma, anche se se ne trovano alcune occorrenze, poi non autorevoli. :)

Inviato: mer, 26 ott 2011 10:50
di Fausto Raso
Come ho scritto, cortese Marco, il Gabrielli nei vocabolari non fa menzione, infatti, delle preposizioni "da" e "con" il che lascia intendere che la sola forma corretta è corredare di. :)

Inviato: mer, 26 ott 2011 22:49
di Ferdinand Bardamu
Un esempio fresco fresco che attesta come l'errore stia prendendo piede anche in contesti altamente formali. (Non che la lingua dell'attuale presidente del Consiglio sia mai stata particolarmente sorvegliata…)

Inviato: gio, 27 ott 2011 19:26
di u merlu rucà
Corredato da ha tutta l'aria di essere stato introdotto dal 'burocratese'.

Inviato: ven, 28 ott 2011 17:26
di Luca86
Fausto Raso ha scritto:Ecco il vocabolario degli Accademici della Crusca:

CORREDARE.

arredare, fornir di masserizie, d' arnesi, di strumenti, ec. Lat. instruere.
Bocc. n. 17. 6. E con molti nobili, e ricchi arnesi, fece sopra una nave bene armata, e ben corredata, montare.
Cr. 2. 23. 32. Puossi ancora, sanza tagliamento del rampollo, che s' innesta, levare il bucciuólo, e 'l dimestico appunto di quella grandezza, dall' una parte tagliato, mettere in quel luogo, e, legatolo con filo, si debbe corredare al modo predetto.
Dan. Par. 6. Questa picciola stella si correda De' buoni spirti.
Dittam. D' ogni valor la sua vita correda. In questi due ultimi esempli è metafora, e vale, adornare.
Nella 4ª edizione (1729-1738) dello stesso vocabolario da lei citato, si trovano due occorrenze, alle voci vite e punterella, di corredato/a da.

Inviato: ven, 28 ott 2011 19:08
di Marco1971
Per dare un’idea del quadro letterario, ho fatto la ricerca nella BIZ[a]. Ecco i risultati.

corredat* da*: 5 (2 di Baretti, 2 della rivista Il Caffè, 1 della rivista Il Conciliatore);

corredat* di: 9 (Bandello, Galileo, Verri, Baretti, Alfieri, Il Conciliatore [3 occorrenze], Gozzano);

corredat* de*: 1 (Il Conciliatore).

Usato con da lo troviamo in sole tre fonti diverse, contro otto in cui è adoperato con di, e sotto prestigiose penne. :) Se aggiungiamo a questo le prescrizioni di tutti i vocabolari, possiamo tranquillamente concluderne che la forma da preferire in buon italiano è corredato di.

Inviato: ven, 28 ott 2011 19:36
di Fausto Raso
Mi sembra che sia lo stesso caso di composto *da e composto di.
In buona lingua è da preferire l'uso della preposizione di: la mia famiglia è composta di cinque persone.
Quando comporre sta per essere formato/ta si costruisce, infatti, con la preposizione di.
Un esempio leopardiano:
la vita umana ... è composta e intessuta parte di dolore, parte di noia

Inviato: ven, 28 ott 2011 19:57
di Luca86
Per quanto riguarda corredato, non dico che la costruzione con da sia meglio di quella con di, ma che – a mio modestissimo avviso – sia accettabile in un contesto informale e/o (:wink:) familiare.

Inviato: ven, 28 ott 2011 21:08
di Marco1971
Fausto Raso ha scritto:Mi sembra che sia lo stesso caso di composto *da e composto di.
In buona lingua è da preferire l'uso della preposizione di...
Per composto è ammesso anche da (benché anch’io preferisca di per distinguerlo dal complemento d’agente), antichissimo nella nostra lingua (trascelgo dai 93 risultati):

Filocolo è da due greci nomi composto, da “philos” e da “colon”... (Boccaccio, Filocolo)

Ma il corpo de l’uomo, ben che sia composto da quattro elementi, è sustanziale de l’anima, e ha l’anima razionale... (Sacchetti, Le sposizioni di Vangeli)

E perché la musica è composta da’ pari numeri e dagli impari, e dal finito e da l’infinito, per questa cagione ancora è perfetto l’ottonario... (Tasso, Discorsi del poema eroico)

...il sentimento oscuro e profondo della vita, composto da tante impressioni inesprimibili, sbuffi e vortici e accavallamenti nella tenebra di più dense tenebre. (Pirandello, Suo marito)

La sua respirazione rumorosa era composta da due suoni: esitante pareva quello prodotto dall’aria ch’egli ispirava, precipitoso quello che nasceva dall’aria espulsa. (Svevo, La coscienza di Zeno)

Essendo documentata in maniera abbondante e egregia sull’intero arco di sette secoli, questa costruzione non può ragionevolmente essere ritenuta errata.

Inviato: sab, 29 ott 2011 0:28
di Fausto Raso
Una rapida ricerca con Googlelibri ha dato 1.040.000 occorrenze con di e 797.000 con da.
Ritengo, quindi, sia di gran lunga preferibile adoperare composto di. :wink:

Inviato: sab, 29 ott 2011 0:33
di Marco1971
Non dico che non sia preferibile adoperare di, ma che è corretto anche da, sulla base della grande letteratura, non di quella piccola. ;)

La ricerca, poi, andrebbe condotta in maniera piú precisa, includendo le flessioni e le diverse forme delle preposizioni articolate.

Inviato: sab, 29 ott 2011 1:44
di Marco1971
Sappiamo che oggi si tende a «daeggiare», cioè a mettere la preposizione da là dove non dovrebbe esserci. Il caso di composto è molto ben trattato nel DISC (Sabatini-Coletti 1997) nella nota alla voce comporre, di cui riporto la parte finale (sott. mia).

[...] nel secondo caso [il primo è quello della costruzione passiva] il passivo non è ammesso, e al suo posto si trova la costr. con il v. essere e il part. pass. in funzione di agg. (-> composto), seguito dalle preposizioni di o da: il mazzo è composto di (da) dodici rose; l’uditorio è composto di (da) insegnanti e studenti liceali; oppure si ha la forma rifl.: il mazzo si compone di dodici rose.

E il prevalere di composto di su composto da nella tradizione letteraria è qui evidenziato dalla gerarchia temporale e tipografica. :)