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Cognomi composti

Inviato: mar, 06 dic 2011 0:15
di Ferdinand Bardamu
Leggo sul Nuovo Manuale di Stile della Zanichelli (p. 134, sottolineato mio):

La forma di scrittura dei cognomi con particelle potrebbe in certi casi variare in base agli usi specifici delle diverse lingue. In un testo italiano, tuttavia, anche per i nomi stranieri si può ritenere accettabile il criterio generalizzato di seguito indicato. Eventuali particolarità sono comunque specificate nel trattamento delle singole lingue […].

In generale, la particella posta davanti al cognome si scrive con iniziale minuscola quando il cognome è preceduto dal nome personale; con iniziale maiuscola quando compare da solo:

  • Luca della Robbia, Della Robbia
    Giuseppe di Stefano, Di Stefano
    Carlo Alberto dalla Chiesa, Dalla Chiesa
    Charles de Gaulle, De Gaulle
    Wernher von Braun, Von Braun
    Roger van der Weyden, Van der Weyden
    Manuel de Falla, De Falla


Questa regola, però, è piú disattesa che rispettata dai giornali (qualche esempio qui e qui). Voi che dite? Sarebbe da seguire, oppure va piú che bene quella ormai invalsa (iniziale maiuscola in entrambi i casi)?

Inviato: mar, 06 dic 2011 12:50
di Carnby
Conosco il libro e bisogna dire che la regola è completamente sbagliata.
In genere i cognomi composti italiani vogliono sempre la maiuscola nella particella tranne quelli d'origine nobile dove è minuscola (Vittorio Emanuele di Savoia ma Andrea De Cesaris); un caso particolare è il velista Francesco de Angelis che, nonostante il cognome piuttosto comune, è un nobile napoletano che si firma con la minuscola; il politico omonimo non la richiede. Un discorso analogo ai cognomi d'origine nobile si può fare per i falsi cognomi medievali e rinascimentali come Benedetto da Maiano e Leonardo da Vinci, con la particella ovviamente sempre minuscola.
Le lingue straniere seguono dei criteri proprî:

Inviato: mar, 06 dic 2011 13:18
di Ferdinand Bardamu
Molte grazie della sua esauriente risposta, caro Carnby. In effetti la regola, oltre a essere per me del tutto nuova, contrastava con quello che sapevo, cioè che, in italiano, la particella si scrive minuscola quando è nobiliare oppure quando è parte degli pseudo-cognomi di personaggi storici del Rinascimento e del Medioevo. Scrivere Giorgio de Rienzo, per dire, sapendo che non si tratta d'un conte o un marchese, mi sembra fuori luogo e forviante (qualcuno che non lo conosce potrebbe pensare che fosse un parente alla lontana di Cola di Rienzo). Chissà da dove l'autore ha tratto questa regola…

Sul DA

Inviato: gio, 08 ott 2015 7:15
di Angelo Paratico
C'e' molta confusione anche all'estero, si legge ovunque di Von Karajan e di von Richtofen (entrambi nobili).

In linea di massima sono d'accordo con Carnby tranne che nel punto dove dice:

"Un discorso analogo ai cognomi d'origine nobile si può fare per i falsi cognomi medievali e rinascimentali come Benedetto da Maiano e Leonardo da Vinci, con la particella ovviamente sempre minuscola."

Leonardo da Vinci secondo me va scritto Leonardo Da Vinci e pure lui si firmava cosi'. L'uso della maiuscola induce alcuni a credere che poiche' nacque casualmente a Vinci il suo cognome deriva di li', in realta' anche se fosse nato a Parigi si sarebbe chiamato Leonardo Da Vinci. Non fu nobile e dunque, secondo me, va scritto Leonardo Da Vinci. Saluti

Re: Sul DA

Inviato: gio, 08 ott 2015 8:31
di Carnby
Il problema qui non è che sia stato nobile o no; il fatto è che questi da medievali e rinascimentali non sono cognomi e il da significa «nato a Vinci» oppure «originario di Vinci», «legato in qualche modo alla città* di Vinci». Il «vero nome» del genio vinciano era Leonardo di ser Piero: lei scriverebbe per caso Leonardo Di ser Piero, dato che è un caso del tutto analogo? Il fatto poi che l'artista in questione si scrivesse maiuscolo o minuscolo c'entra poco: in alcune sue firme si legge letteralmente lionardo DA Vinci (era un'epoca dove si scriveva a mano, la stampa era agli albori e non esistevano regole tipografiche codificate); nella migliore tradizione tipografica italiana questi di e da sono sempre stati minuscoli e questo è quello che conta.
A parziale discolpa del Lesina, si può dire che la sua regoletta può valere al massimo per i casi incerti, per esempio Carlo Alberto dalla Chiesa o Carlo Alberto Dalla Chiesa che si trova scritto sia con la maiuscola sia con la minuscola.
Per concludere, caro Angelo Paratico, potrebbe cortesemente usare gli accenti in modo corretto anziché gli apostrofi, che in italiano hanno una ben diversa funzione?

*Sì, città, dato che ufficialmente ha diritto a tale titolo, nonostante abbia pochi abitanti.