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«Il topo[lino]»

Inviato: sab, 17 giu 2006 17:35
di Marco1971
Non ci crederete: il Sabatini-Coletti registra topo:
topo [tò-po] s.m. – 4. inform. Elemento periferico del computer, che serve per muovere il cursore sullo schermo; è detto piú com. mouse.
Niun s’azzardi ora a riprendermi quando l’adopro! :twisted: ;)

Inviato: sab, 17 giu 2006 18:52
di Federico
Cosí è piú facile usarlo anche in un contesto meno ristretto. Ovviamente non c'è un rimando da mouse, no?

P.s.: per curiosità, quell'accento acuto è fedele all'originale o è un suo emendamento?

Inviato: sab, 17 giu 2006 19:03
di Marco1971
Federico ha scritto:Cosí è piú facile usarlo anche in un contesto meno ristretto. Ovviamente non c'è un rimando da mouse, no?
Non c’è un rimando in senso stretto, però nell’etimologia si legge:
voce ingl., propr. “topo” per la forma che richiama l’immagine di un topo dalla lunga coda e per la rapidità con cui viene spostato.
Federico ha scritto:P.s.: per curiosità, quell'accento acuto è fedele all'originale o è un suo emendamento?
Nell’originale l’accento è grave.

Re: «Il topo[lino]»

Inviato: sab, 17 giu 2006 19:41
di Freelancer
Marco1971 ha scritto:Non ci crederete: il Sabatini-Coletti registra topo:
topo [tò-po] s.m. – 4. inform. Elemento periferico del computer, che serve per muovere il cursore sullo schermo; è detto piú com. mouse.
Niun s’azzardi ora a riprendermi quando l’adopro! :twisted: ;)
Proprio ieri ho letto nella rubrica "TecnoShop" (questo nome innescherà un'altra discussione penso) dell'Espresso del 25 maggio 2006, questa recensione:
A passeggio con il topolino
Il Kangaroo Mouse senza fili di Kraun è l'ideale per i computer portatili. Staccando la chiavetta Usb di cui è dotato e collegandola al pc, infatti, il "topolino" si mette subito in azione. Il mouse, che dispone di un sensore ottico, è inoltre munito di una spia che si accende quando le batterie vanno sostituite. Costa 25 euro.
Si noti il contrasto tra l'uso di topolino in senso ludico-pubblicitario, per conferire il tono brillante richiesto in una rubrica di questo tipo, e mouse adoperato come freddo tecnicismo nella descrizione delle caratteristiche funzionali. Per questo penso che ci vorrà ancora molta strada prima che il naturale sostituto di mouse, che potrebbe anche essere, ad esempio, sorcio per evitare l'immediata connotazione murina di fronte alla quale tanti italiani indietreggiano in un registro formale - come quello dei manuali di informatica.
Rientrano in questo stile di leggerezza, diciamo così, l'uso di senza fili invece del famigerato wireless e staccare - tipico del linguaggio comune ("stacca la spina") invece di scollegare che avrebbe una probabilità molto più alta di essere adoperato nella manualistica.

Inviato: sab, 17 giu 2006 20:32
di Marco1971
Non capisco cosa c’entri la freddezza. Un termine diventa tecnico quando, pur essendo vocabolo dell’uso comune, assume un’accezione specifica d’un certo àmbito. Cosí cavallo nel senso di attrezzo ginnico, di antico strumento di tortura, di moneta, o di legno duro, è un termine tecnico. In francese, in portoghese, in spagnolo e in rumeno, mouse è stato tradotto letteralmente (come anche computer) e riveste carattere tecnico: non fa sorridere nessuno.

Re: «Il topo[lino]»

Inviato: sab, 17 giu 2006 23:09
di Federico
Freelancer ha scritto:Rientrano in questo stile di leggerezza, diciamo così, l'uso di senza fili invece del famigerato wireless
Sul resto concordo, ma questo mi sembra strano...

Re: «Il topo[lino]»

Inviato: sab, 17 giu 2006 23:36
di Freelancer
Federico ha scritto:
Freelancer ha scritto:Rientrano in questo stile di leggerezza, diciamo così, l'uso di senza fili invece del famigerato wireless
Sul resto concordo, ma questo mi sembra strano...
Avrei dovuto scrivere meglio: stile che ricorre a un linguaggio comune, scevro di tecnicismi/forestierismi. Avevo in mente un'equazione del tipo linguaggio tecnico = linguaggio pesante, linguaggio comune = linguaggio leggero, ma vedo che Marco è incontentabile...

Inviato: sab, 17 giu 2006 23:59
di Marco1971
Ma no, non è da considerare la mia eventuale contentezza o no. Si parlava di tecnicismi, ho solo voluto puntualizzare, come sempre. Se poi wireless sembra piú tecnico di senzafili, allora siamo messi bene: non capiamo cosa significa tecnico e lo confondiamo con straniero.

Nella triste partita di oggi contro gli Stati Uniti, il commentatore ha usato prevalentemente match invece di partita e gol invece di rete. How sad!

Vogliamo i forestierismi unutili? Allora facciamo come Pratolini, che scriveva mecce, se partita non va bene, o per variatio.

Inviato: dom, 18 giu 2006 0:48
di Freelancer
Marco1971 ha scritto:Ma no, non è da considerare la mia eventuale contentezza o no. Si parlava di tecnicismi, ho solo voluto puntualizzare, come sempre. Se poi wireless sembra piú tecnico di senzafili, allora siamo messi bene: non capiamo cosa significa tecnico e lo confondiamo con straniero.
Marco, i termini stranieri vengono assunti spesso come tecnicismi perché ne presentano uno degli aspetti fondamentali: la monoreferenzialità.

Inviato: dom, 18 giu 2006 1:18
di Freelancer
Marco1971 ha scritto:Nella triste partita di oggi contro gli Stati Uniti, il commentatore ha usato prevalentemente match invece di partita e gol invece di rete. How sad!
Dire match invece di partita è senz'altro stupido, ma su gol non trovo niente da ridire. Occorre anche tenere presente come si pronunziano effettivamente: s'immagini reeeeeeeeeeeeeeee....te; la necessaria caduta finale su te fa perdere l'effetto. Invece goooooooooooooool è tutt'altra cosa.

Inviato: dom, 18 giu 2006 1:35
di Marco1971
Freelancer ha scritto:Marco, i termini stranieri vengono assunti spesso come tecnicismi perché ne presentano uno degli aspetti fondamentali: la monoreferenzialità.
Se fosse solo questione di monoreferenzialità, si potrebbe inventare altri termini; per secoli ci si è serviti o dell’estensione semantica o dell’adattamento. Oggi eccelle l’intelligenza, sicché non può stupire che si dica match, performance, manager, parole, come tutti vedono, monoreferenzialissime...

Per gol/rete, sono d’accordo, ma solo come esclamazione. Fuor del furor, d’uopo non è.

Inviato: dom, 18 giu 2006 2:03
di Marco1971
Tanto per fare un esempio, manager ha tre significati secondo il GRADIT:
1 CO TS ammin.az., dirigente d’azienda con funzioni e responsabilità imprenditoriali
2a CO TS spett., chi cura gli interessi di un artista o di una compagnia teatrale
2b CO TS sport, chi cura gli interessi di un atleta o di una squadra. [...]
SIN. 2a impresario 2b procuratore
In questo come in tanti altri casi, la monoreferenzialità non sembra un motivo valido per l’adozione del forestierismo (aggiungerei, per l’accezione 1, direttore/dirigente).

Anche top, in tutti i sensi, è una bischerata senza giustificazione se non la brevità (poiché oggi siamo tutti scansafatiche...).

Inviato: dom, 18 giu 2006 2:24
di Freelancer
Marco1971 ha scritto: In questo come in tanti altri casi, la monoreferenzialità non sembra un motivo valido per l’adozione del forestierismo.
Marco, non ho menzionato la monoreferenzialità per giustificare l'adozione dei forestierismi, ma solo per spiegarla. Lei sa che nei linguaggi scientifici si procede così, sin dai tempi di Galileo.
In fisica momento indica solo uno scalare o un vettore ottenuto come prodotto di una grandezza per una distanza. In meccanica cambio indica solo il dispositivo per variare la velocità di trasmissione tra due alberi. E in informatica mouse ha uno e un solo significato. L'adozione del forestierismo è una scorciatoia in luogo della ridefinizione semantica, dettata dai tanti motivi che conosciamo: pigrizia, snobismo linguistico, passività, rigetto delle metafore nei registri considerati alti - e il linguaggio tecnico da manualistica cerca sempre il registro alto. E ne sappiamo il perché: la forte separazione - in graduale (ma molto graduale) annullamento - tra linguaggio scritto e parlato nella lingua italiana. Ma non voglio ripetere cose che tutti qui sappiamo.

Re: «Il topo[lino]»

Inviato: dom, 18 giu 2006 8:45
di Federico
Freelancer ha scritto:Avrei dovuto scrivere meglio: stile che ricorre a un linguaggio comune, scevro di tecnicismi/forestierismi.
Sí, la sostanza del suo discorso mi trova perfettamente concorde (e un po' triste): continuo a credere però che non si possa mettere sullo stesso piano topolino e senza fili: il primo attualmente è solo scherzoso; il secondo può non essere giudicato tecnico quanto wireless ma certo non è considerato ridicolo.

Quanto a gol, anzi goal, m'infurio solo quando è usato nel senso di obiettivo e simili. :evil:

Inviato: dom, 18 giu 2006 9:20
di fabbe
Sono contento che "topolino" pian piano entri nell'uso vicino a mouse.

Per quel che riguarda "manager" lo trovo spesso usato nei profili professionali per indicare (nella realtà) ruoli diversi: direttore, responsabile, capo ufficio, addetto, impresario etc.

Interessante riflessione. Forse sarebbe utile aggiungere un filone in cui si portano esempi di termini "pigliatutto" che confondono e appiattiscono tipo manager.