Dei calchi semantici

Spazio di discussione su questioni che non rientrano nelle altre categorie, o che ne coinvolgono piú d’una

Moderatore: Cruscanti

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SinoItaliano
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Intervento di SinoItaliano »

Ferdinand Bardamu ha scritto:Fottuto, nel senso vulgato dai doppiaggi cinematografici di filmi americani, è pienamente italiano[...]
Però concorderà che è poco idiomatico :) (sempre se non sia un calco anche idiomatico).

Un altro calco popolarizzato dal doppiaggese ormai percepito come linguaggio comune: «dacci un taglio!» (da cut it out!) nel senso di «smettila!».

Anch'io nun l'arreggo «realizzare» nel senso di «rendersi conto».
E sono anche un pochino sorpreso che quest'accezione sia nel Treccani, che lo introduce con «sul modello dell'inglese».
Però secondo me, realizzato col significato di «appagato» non è altro che il terzo comma (?) del significato 1, cioè «esprimere pienamente sé stesso, la propria personalità, riuscire ad attuare le proprie capacità e aspirazioni».
Nulla a che vedere con «rendersi conto».
Questo di sette è il piú gradito giorno, pien di speme e di gioia: diman tristezza e noia recheran l'ore, ed al travaglio usato ciascuno in suo pensier farà ritorno.
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Ferdinand Bardamu
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Intervento di Ferdinand Bardamu »

SinoItaliano ha scritto:
Ferdinand Bardamu ha scritto:Fottuto, nel senso vulgato dai doppiaggi cinematografici di filmi americani, è pienamente italiano[...]
Però concorderà che è poco idiomatico :)
In realtà no, non concordo. :) Insomma, se non è idiomatico Belli…
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Zabob
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Intervento di Zabob »

Animo Grato ha scritto:Nella mia beata ingenuità ero convinto che in italiano si potessero rilasciare soltanto gli ostaggi, i documenti e le interviste. Invece, se leggete articoli che si occupano di musica o di cinema, è tutto un tripudio di "il rilascio del nuovo singolo di Giorgia", "il nuovo film di Salvatores sarà rilasciato in più di mille sale", e via di questo passo. La cosa che mi irrita di più è sapere che simili violenze verbali sono opera di qualche traduttore della domenica che ha cercato release nel dizionario (sempre che l'abbia fatto) e ha scelto di renderlo con la prima traduzione proposta dal lemma.
In medicina abbiamo i farmaci a "lento rilascio" e a "rilascio modificato" (su certe confezioni troverà, per es., LINGUITAL R.M. :lol:), traduzioni rispettivamente di slow release e modified release.
Quanto agli esempi di Giorgia e Salvatores, trattandosi di artisti italiani, testimoniano che chi scrive non è un traduttore della domenica, ma un banale italoleso: contagiato, questo sì, dai traduttori della domenica, pensa alla parola "rilascio" direttamente in italiano!
Animo Grato ha scritto:Mi è capitato anche di trovare di peggio: (...) "schedulato" (dall'inglese scheduled, "programmato, previsto").
Fa il paio con "tabulato" (sost. e verbo), solo più fastidioso.
Animo Grato ha scritto:"un fottuto genio": questo è un calco integrale dell'espressione - idiota - inglese fucking genius).
Se mi fosse data da tradurre l'espressione fucking genius, penso che non la renderei con "un fottuto genio" ma nemmeno con "un ca##o di genio": preferirei dire "un geniaccio", "un genio spaventoso" e sim.
Tralasciando l'abuso del termine genio (che dovrebbe essere riservato a pochi eletti) a indicare chiunque dimostri un'intelligenza superiore alla media o un briciolo di creatività; il che costringe poi a inventarsi delle fottute perifrasi accrescitive. :)
Oggi com'oggi non si sente dire dieci parole, cinque delle quali non sieno o d'oltremonte o nuove, dando un calcio alle proprie e native. (Fanfani-Arlìa, 1877)
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Zabob
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Intervento di Zabob »

Un calco semantico ormai difficilmente estirpabile è quello degl'ingl. education/educational, che nella nostra lingua stanno via via determinando la sparizione di "istruzione/istruttivo" e altri più consoni sinonimi a favore di "educazione", "educativo" e anche "educazionale".
Iniziamo con qualche conteggio da Google:
  • "livello di educazione": 4.200.000 risultati (+25.200 "livello educativo"; +739 "livello educazionale")
  • "livello di istruzione": 7.640.000 risultati
  • "grado di educazione": 43.700.000 risultati :!:
  • "grado di istruzione": 14.700.000 risultati
Il livello di istruzione, insomma, per adesso ancora resiste, mentre il grado di educazione trionfa su quello di istruzione (cit.: «Sto compilando il visto Working Holiday, ma non so a che corrisponde il mio grado di educazione nel sistema australiano.»).
Qui e qui due scritti di Mazzini (che l'inglese lo sapeva) sulla differenza fra educazione e istruzione.

L'acronimo CME ("Continuing Medical Education") viene tradotto ora con ECM ("Educazione Continua in Medicina"), ora con (meglio) "formazione continua in medicina"; analogamente, ritengo che "percorso formativo" suoni molto più italiano di "percorso educativo".
Se vai a uno di questi corsi d'aggiornamento (per il quale naturalmente saranno stati rilasciati tot crediti) è probabile che ti consegnino del "materiale educazionale" sotto forma di hand-out, che chissà che cosa avrà di più prezioso di quello "didattico".

Tutto ciò nell'attesa che il Ministero della Pubblica Istruzione volga il suo nome in Ministero della Pubblica Educazione...

- Sai, mamma, sto frequentando la nostra vicina di casa.
- Ma ce l'ha un'educazione?
- Ma come, mamma, se ci saluta sempre per prima quando la incontriamo!
- Non hai capito: qual è il suo titolo di studio?
Ultima modifica di Zabob in data lun, 18 mar 2013 14:52, modificato 2 volte in totale.
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Ferdinand Bardamu
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Intervento di Ferdinand Bardamu »

Questo è un calco proprio insensato e tradisce un’anglofilía stolta e gretta. E poi, come lei stesso, Zabob, ha ben esemplificato, genera confusione.

Vogliamo parlare, spostandoci dai calchi ai forestierismi puri e semplici, di RAI Educhèscional? RAI Istruzione pareva brutto, vero? :evil:
Zabob ha scritto:… ritengo che "percorso formativo" suoni molto più italiano di "percorso educativo".
Ma no, ma che dice, è molto meglio training! :lol:
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Carnby
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Intervento di Carnby »

Ferdinand Bardamu ha scritto: RAI Istruzione pareva brutto, vero?
Un tempo c'era il DSE – Dipartimento Scuola Educazione...
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Zabob
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Intervento di Zabob »

Ferdinand Bardamu ha scritto:Vogliamo parlare, spostandoci dai calchi ai forestierismi puri e semplici, di RAI Educhèscional? RAI Istruzione pareva brutto, vero? :evil:
RAI Gnùz 8), RAI Mùvi, RAI Trèid, RAI [gəlp] Gùlp, RAI Fìkscion... se 60 anni fa la televisione ha contribuito alla conoscenza e alla diffusione di una lingua nazionale anche fra chi non era mai entrato in un'aula scolastica, adesso sta contribuendo, nella stessa misura, alla progressiva demolizione di quanto fin qui costruito.
E abbiamo chi non ha ancora completato il primo passaggio, me li immagino come gli emigranti di Broccolino passati direttamente dal dialetto al "mericano": «Minni vaju a casa pi vvidìri i bricchignùz». :lol:
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Intervento di Carnby »

Zabob ha scritto:RAI Gnùz, RAI Mùvi, RAI Trèid, RAI [gəlp] Gùlp, RAI Fìkscion...
E RAI Uèi dove lo mettiamo? 8)
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Ferdinand Bardamu
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Intervento di Ferdinand Bardamu »

Pensandoci bene: a parte RAI Storia, RAI Scuola e RAI Cinema (che però qualcuno potrebbe pronunciare sínema), mi pare che tutte le altre strutture della RAI abbiano un nome inglese. Tra un po’ sentiremo RAI Uàn, RAI Ciú e RAI Tri? :roll:
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Zabob
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Intervento di Zabob »

No, ci sono anche, rari nantes, Rai Teche, Rai Arte ("Il portale di RAI Educational dedicato all'arte e al design") e Rai Letteratura.
In calce alla pagina principale di quest'ultima abbiamo, nell'ordine, Mobile | Newsletter | Network e delle notizie che rimandano al sito di RaiScuola tipo "Il World Communication Forum, sbarca a Milano", «On The Road 2012», "Cultural-Shock è un progetto crossmediale di intrattenimento educativo"...
Oggi com'oggi non si sente dire dieci parole, cinque delle quali non sieno o d'oltremonte o nuove, dando un calcio alle proprie e native. (Fanfani-Arlìa, 1877)
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Ferdinand Bardamu
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Intervento di Ferdinand Bardamu »

Zabob ha scritto:Cultural-Shock è un progetto crossmediale
Càlciural SciòcCrossmediale! E questa sarebbe educhèscion? :cry:
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Ferdinand Bardamu
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Intervento di Ferdinand Bardamu »

A proposito di educazione per istruzione, ecco cosa si legge nel Secolo breve di Eric Hobsbawm (BUR, Milano 2006, p. 48, grassetto mio):

L’alternativa, proposta agli incalliti politici europei dal presidente americano Wilson, con tutto il fervore liberale di uno scienziato della politica educato a Princeton, fu di istituire la Società delle Nazioni…
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Carnby
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Intervento di Carnby »

Ferdinand Bardamu ha scritto:Càlciural Sciòc
Qualche volta ho sentito /'kultural 'ʃɔk(kə)/.
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Ferdinand Bardamu
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Intervento di Ferdinand Bardamu »

Non saprei dire qual è peggio.
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Manutio
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Intervento di Manutio »

Torno ancora sulla questione ‘anglismo semantico sí-anglismo semantico no’, che a quanto pare suscita notevole interesse. Mi riferisco soprattutto alla discussione, per me sorprendente, sul caso cut/taglio, nel senso di ‘riduzione, diminuzione’. Vorrei suggerire che potrebbe essere anche questione di età. Chi, attraverso un po’ di familiarità con la stampa di lingua inglese, conosceva da gran tempo i costrutti, i modi di dire in cui entrava una certa parola di quella lingua, e ha visto piú tardi il riflesso o l’imitazione di quegli usi comparire nella stampa italiana, di solito in connessione con notizie internazionali dietro cui era facile immaginare i comunicati di agenzia in inglese, poi diffondersi e radicarsi, avrà pochi dubbi che l’inglese c’entri per qualche cosa. Chi invece, appena arrivato all’età della ragione, quegli usi se li è trovati belli e scodellati in italiano, largamente accolti nei nostri media (anzi usati con zelo, perché suonano moderni), sarà naturalmente meno propenso a riconoscervi un forestierismo occulto, un calco semantico o come vogliamo chiamarlo. Forse c’è il tema per una piccola discussione.
PS. 1. Ma lasciamo da parte la parola condanna, che mi è stata indirettamente attribuita. Sono giudizi di gusto, non sentenze di tribunale.
PS. 2. Esperimento. Giacché ci sono, propongo un caso che a me sembra lampante, per vedere se anche questo suscita tanti dubbi: quando i giornali scrivono che un provvedimento del governo è stato congelato, c’entra o non c’entra frozen?
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