Accento circonflesso

Spazio di discussione su questioni di grafematica e ortografia

Moderatore: Cruscanti

Avatara utente
Decimo
Interventi: 434
Iscritto in data: ven, 18 ago 2006 13:45
Località: Modica

Re: Processo?

Intervento di Decimo »

avemundi ha scritto:Gabrielli? Non mi pare.
Diamo dunque la parola a Gabrielli (caro Avemundi, le consiglio di verificare il contenuto delle grammatiche, prima di citarle…):

Un tempo si ricorreva all’accento circonflesso, da parte di taluni (non era infatti una norma tassativa), per contrassegnare il plurale dei vocaboli terminanti in -io non accentato (…); si scriveva cioè: principî, plurale di principio; armadî, plurale di armadio; studî, plurale di studio, eccetera. Ma ormai l’accento circonflesso (…) non è piú usato con tale funzione. (Come parlare e scrivere meglio, Selezione Reader’s Digest, 1984, cap. VI; sott. mia)

Bisogna prendere atto dei mutamenti ortografici senza troppa acrimonia. La scomparsa dalla norma della i con circonflesso (î) ha piú d’un precedente: la i lunga (j), per esempio, notamente «impiegat[a] fino agl’inizi del nostro secolo […] per rappresentare /j/ in posizione iniziale o intervocalica» (Serianni I.151), che pure avrebbe in Pirandello un patrocinatore d’eccezione, è ormai caduta in desuetudine; e l’acca (h) etimologica (ricordate, in sua difesa, le parole d’un Ariosto emblematicamente furioso?) è sopravvissuta —come risaputo— soltanto in alcune voci del verbo ‘avere’, con funzionalità diacritica (ibid. I.136).
V’ha grand’uopo, a dirlavi con ischiettezza, di restaurar l’Erario nostro, già per somma inopia o sia di voci scelte dal buon Secolo, o sia d’altre voci di novello trovato.
Intervieni

Chi c’è in linea

Utenti presenti in questa sezione: Nessuno e 21 ospiti