Dr. e dott.
Inviato: mer, 30 ago 2006 16:20
È corretto, secondo voi, attribuire l'abbreviazione dott. (vera abbreviazione) solo ai dottori in medicina, mentre dr. (pure col punto!) è riservato a tutti gli altri?
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Se ne discusse già qui, caro Incarcato: veda anche l’intervento successivo di Uri Burton.Incarcato ha scritto:È corretto, secondo voi, attribuire l'abbreviazione dott. (vera abbreviazione) solo ai dottori in medicina, mentre dr. (pure col punto!) è riservato a tutti gli altri?
M’era sfuggito, ma lo vedo ora: sarà senz’altro un refuso, ma ricordo per chi ci segue che il punto d’un’abbreviazione posta in fin di frase assorbe quello finale (non è accettabile la sequenza «. .»).Federico ha scritto:Concordo con Incarcato: questo anglismo del dr. riservato «a coloro che sono dottori in medicina o hanno un dottorato di ricerca» non piace molto: preferisco considerarla una contrazione italiana (forse anomala) che in quanto tale è equivalente a dott..
Mi ero dimenticato di aggiungere che non si mette il punto finale neanche nelle abbreviazioni di sr (senior) e jr (junior): Bush sr e Bush jr; quest'ultimo andrebbe scritto con la "i", non con la "j". Il latino classico non conosceva questa "vocale/consonante". E si pronuncia come si scrive: iunior, non giunior, come spesso si sente nei notiziari radiotelevisivi.Fausto Raso ha scritto:Mi sia consentito "intromettermi" nella discussione dott./dr. Tutti i laureati, che io sappia, sono "dottori" (medici, professori, commercialisti, ecc.). Quanto all'abbreviazione dr (senza punto finale) non mi risulta essere di provenienza inglese ma... latina. È, infatti, la forma "sincopata" del latino doctor. La sincope, forse è utile ricordarlo, è la caduta di una o piú lettere nel corpo di una parola. Da doctor, dunque, sono cadute le lettere centrali "octo" ed è rimasto solo il segno dr che non va assolutamente con il punto finale perché non è un "troncamento": dr Pasquale. Dott. (con il punto finale) Pasquale. Il punto finale indica, infatti, la caduta delle ultime lettere.
Quanto al punto nelle abbreviazioni, sarebbe buona norma, come lei giustamente scrive, non segnarlo quand l’ultima lettera dell’abbreviazione corrisponde all’ultima lettera della parola.Per giuniore = junior c’è un equivoco: non ho inteso proporre un sostituto della parola latina iunior (che mi sembra preferibile scrivere così) aggiunta a un nome + cognome italiano, ma del termine inglese junior nei suoi vari usi.
Nel caso specifico, sul punto finale concordo.Fausto Raso ha scritto: Mi ero dimenticato di aggiungere che non si mette il punto finale neanche nelle abbreviazioni di sr (senior) e jr (junior): Bush sr e Bush jr; quest'ultimo andrebbe scritto con la "i", non con la "j". Il latino classico non conosceva questa "vocale/consonante". E si pronuncia come si scrive: iunior, non giunior, come spesso si sente nei notiziari radiotelevisivi.
Gentile Gino,Gino Zernani ha scritto:Nel caso specifico, sul punto finale concordo.Fausto Raso ha scritto: Mi ero dimenticato di aggiungere che non si mette il punto finale neanche nelle abbreviazioni di sr (senior) e jr (junior): Bush sr e Bush jr; quest'ultimo andrebbe scritto con la "i", non con la "j". Il latino classico non conosceva questa "vocale/consonante". E si pronuncia come si scrive: iunior, non giunior, come spesso si sente nei notiziari radiotelevisivi.
Ho qualche perplessità sulla grafia "sr" et similia: essendo la contrazione di senior, mi parrebbe "più italiana" una grafia del tipo s.r, per analogia con analoghe abbreviazioni, ancora in uso (gent.mo, spett.le, ma anche M.o - titolo questo di cui ancora qualcuno si fregia, forte della "vecchia" licenza magistrale), che affondano le loro radici agli albori dell'italiano volgare.
Ho l'impressione che sia una grafia non autoctona, ma importata dal mondo anglosassone: e ora gli anglofoni mi smentiranno!
P.s. Mr "vuole" il punto dopo la r o no?
Le chiedo venia, caro Fausto, evidentemente non mi son fatto intendere.Fausto Raso ha scritto:
Gentile Gino,
senior si abbrevia esattamente come iunior: sr, senza punto finale perché ...
L'elemento su cui volevo puntare l'attenzione era la grafia "anomala(?)" sr, in luogo di una più "coerente" s.r, laddove il punto viene a legittimare l'abbreviazione, o la "caduta" delle lettere centrali, al pari di tante altre abbreviazioni ancora oggi in uso. E mi (vi) chiedevo se la grafia sr non possa essere un fenomeno di spazzaturazione linguistica.Gino Zernani ha scritto: Nel caso specifico, sul punto finale concordo.
Il paragone non mi sembra calzante. Si tratta di sistemi di misura internazionali, con una dicitura internazionale. Sono pertanto abbreviazioni su cui fare tutta una serie di considerazioni differenti.mentre le due lettere senza punto rientrano nella serie di abbreviazioni come kg, km, mm, ecc.
Cercherò di spiegarmi. Nel caso di dott. il punto finale indica la caduta delle lettere (o sillabe) finali ore: dott(ore).methao_donor ha scritto: In che senso il punto serve a indicare la fine d'una sillaba?