Scilens ha scritto:Diamola per buona, nonostante che una vocale davanti a una doppia consonante sia da considerarsi lunga…
Nöööööööööö!
È la
sillaba a essere «pesante» ai fini dell’accento. Il latino classico ammetteva tutt’e quattro le possibilità: sillaba aperta «leggera» CV (
FACĬLE), aperta «pesante» CVː (
DEPŌNO), chiusa pesante CVC (
CONTĬNGIT), chiusa «superpesante» CVːC (
STĒLLA).
La differenza tra pesante e superpesante non era rilevante né per il metro né per l’accento. Perdipiú lungo tutto il corso della sua storia si rileva una tendenza del latino a eliminare le sillabe superpesanti.
Infine tra il IV e il V sec. d.C. (a Roma) si realizza (secondo l’Herman) l’allungamento vocalico in sillaba aperta CVː (e il relativo accorciamento in sillaba chiusa CVC) in sede tonica (in sede atona si era già verificato tra il I e il IV), con la conseguente defonologizzazione della quantità vocalica (e la corrispondente fonologizzazione del timbro): è la situazione protoromanza, tuttora valida per l’italiano.