I due anni della Crusca "social"
Inviato: gio, 16 ott 2014 16:34
Mi hanno segnalato quest'articolo, apparso sul sito del Corriere della Sera: a due anni da quella che viene definita "svolta social" si trae un bilancio del successo dell'iniziativa, valutato in base al crescente seguito di follower, al numero di post, e a dispetto di qualche occasionale epic fail. Non vi stupisca la straordinaria concentrazione di crudi anglicismi (compreso il social che, a bella posta, ho inserito nel titolo): è esattamente la lingua adoperata nell'articolo, anche quando - purtroppo - vengono riportate le dichiarazioni testuali di rappresentanti ufficiali della Crusca. Che gongola, a quanto pare, per la "polvere" che s'è scrollata di dosso e per la nuova immagine "moderna" che ora trasmette, ma mi domando se il gioco valga la candela.
Ligio al Decalogo del Buon Cruscone, mi guardo bene dal buttarla in politica, ma diciamo che mi sento vicino a certi parlamentari che, invece di gioire perché il loro partito ha raggiunto il 40,8% dei consensi, si chiedono se questo non sia avvenuto a prezzo di smarrire la propria identità.
Ligio al Decalogo del Buon Cruscone, mi guardo bene dal buttarla in politica, ma diciamo che mi sento vicino a certi parlamentari che, invece di gioire perché il loro partito ha raggiunto il 40,8% dei consensi, si chiedono se questo non sia avvenuto a prezzo di smarrire la propria identità.