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«Garçonnière»

Inviato: lun, 01 dic 2014 15:41
di Ferdinand Bardamu
Nel capolavoro della cinematografia italiana di serie B Squadra antifurto, con Tomas Milian e Bombolo (che però qui interpreta un ruolo secondario), a un certo punto un personaggio, una servetta intortata da un ladro coll’intento di carpirle le chiavi dell’appartamento dei padroni, dice: «Ma se vengo nella tua giovanottiera tu poi mi giudicherai male…».

La giovanottiera in questione è piú una squallida stamberga abusiva nella periferia di Roma, ma si può comunque capire dal contesto che la parola è un calco sinonimico del francese garçonnière.

Devo dire che mi garba, anche se ai piú suonerà «strano». Il suo uso in un filme degli anni Settanta, in una battuta di un personaggio secondario di bassa estrazione sociale, mi fa credere che la parola fosse ancora nota all’epoca. In piú, non mi pare che abbia una connotazione ironica. Secondo voi questo è abbastanza per aggiungere un traducente alla voce garçonnière nella nostra lista?

Inviato: mar, 02 dic 2014 8:38
di domna charola
In teoria, secondo me ci si può pensare.
Leggo nella lista dei traducenti, come sostituto: piccolo appartamento, che preso così, a freddo, non appare proprio il traducente più adatto. Non dice nulla sull'effettiva discriminante fra l'oggetto in questione e un qualsiasi piccolo appartamento.
Insomma, non tutti i proprietari di monolocale vivono in una garçonnière.
Quindi, forse vale la pena studiare qualcosa di più specifico, magari anche attraverso il semplice calco.

Inviato: mar, 02 dic 2014 13:20
di Animo Grato
A me non dispiace. Ho fatto una ben poco scientifica ricerca in rete per cercare di capire se la parola fosse un conio cinematografico estemporaneo o se avesse già una sua storia. Secondo quest'articolo, giovanottiera si dovrebbe annoverare tra le "varie assurdità ed esagerazioni" proposte durante il Ventennio, e quindi si tratterebbe di un termine già condannato dalla storia. Le assurdità ed esagerazioni per me sono altre, ma vi passo l'informazione.
In attesa di un traducente universalmente accettato di garçonnière, continuerò ad usare il ruspante "scannatoio", già registrato in quest'accezione (pur coll'avvertenza "region., scherz.") qui (punto 2.c).

Inviato: mar, 02 dic 2014 14:07
di Ferdinand Bardamu
Sono d’accordo con voi sul giudizio riguardo a giovanottiera. Mi piace molto anche scannatoio: è regionale e, soprattutto, scherzoso, ma in fondo garçonnière si presta ad allusioni, ironie, sottintesi, doppisensi, e a eufemismi.

In un altro episodio della saga di Nico Giraldi (mi sto facendo una cultura), la figlia bruttina e svampita di un capomafia s’innamora di Nico e lo vuole portare nel suo appartamentino. Rivela poi che l’appartamentino ce l’hanno tutte le sue amiche, e lo usano per portarci le loro conquiste e fare come-si-dice. Anche appartamentino non mi disgarba.

Inviato: mar, 02 dic 2014 14:15
di Animo Grato
Ferdinand Bardamu ha scritto:Anche appartamentino non mi disgarba.
Tra l'altro, l'eufemistico diminutivo compare proprio nella definizione di scannatoio già citata: possiamo quasi parlare di predestinazione. :wink:

Inviato: mar, 02 dic 2014 15:11
di Zabob
"Scannatoio" c'è già nella lista come traducente di pied-à-terre.

Inviato: mar, 02 dic 2014 16:23
di Animo Grato
Allora sarebbe opportuno modificare l'abbinamento: garçonnière e scannatoio condividono il riferimento erotico, assente invece da pied-à-terre.

Inviato: mer, 03 dic 2014 8:40
di GFR
Il fatto è che giovanottiera oltre che fascistoide (anch'io ricordo un richiamo alla purificazione della lingua durante il Ventennio) mi sembra anche sessista: il posto dove il gallo ci porta le pollastre.
Scannatoio: mi fa pensare a un mostro che termina l'atto con un bagno di sangue (forse sono un po' troppo letterale nell'intendere).
Voto per l'asettico, ma comprensibilissimo appartamentino e per il più proletario localino.

Inviato: mer, 03 dic 2014 9:11
di domna charola
Dipende dall'oggetto di cui si sta parlando.
Se uno abita in quaranta metri quadri, ma molto carini e accoglienti (o li ha come seconda casa in montagna, o li ha affittati per le ferie), può ben dire di avere/abitare/andare in un "appartamentino", anche se si trattasse di una suora.
"Appartamento" ha il suo lecito diminutivo, in quanto non sempre di dimensioni normali. Se uno ha un piccolo grazioso appartamento, lo può comunicare usando il diminutivo "appartamentino" (diminutivo in positivo; neutro, direi monolocale; in negativo diventa *bucolocale).

Di contro, in precisi contesti, posso usare il termine come eufemismo per indicare qualcosa che non è proprio un semplice piccolo appartamento di abitazione, e allora lo dico ammiccando, a qualcuno che sa già a cosa mi riferisco, o che può immaginarlo.
Ma in questo caso non sto usando il traducente, bensì un eufemismo.

Resta quindi il problema del traducente "tecnico", quello che indica in modo univoco l'oggetto che voglio significare.

Inviato: mer, 03 dic 2014 9:22
di Ferdinand Bardamu
GFR ha scritto:Il fatto è che giovanottiera oltre che fascistoide (anch'io ricordo un richiamo alla purificazione della lingua durante il Ventennio) mi sembra anche sessista…
Beh, da giovanotto, potenzialmente, si può fare giovanotta:lol:

Oggi mi pare che ci sia un’ipersensibilità diffusa riguardo al sessismo e si tenda a vederlo anche dove non c’è. (Non mi riferisco a lei, caro GFR, ma parlo in generale. :)) Forse una donna non dirà giovanottiera, ma appartamentino, se vorrà scegliere una parola italiana; allora giovanottiera, piú che sessista, è parziale, cioè descrive la cosa solo dal lato dell’uomo, il che non mi sembra necessariamente qualcosa di censurabile. E non è detto nemmeno che una donna non se lo possa appropriare; io donna non sono, perciò non posso pronunciarmi al riguardo.

Del resto, questo è il peccato originale del forestierismo, che l’italiano ricalca fedelmente: garçon, in francese, vuol dire ‹ragazzo, giovanotto, scapolo›. A questo proposito, il dizionario del CNRTL, alla voce «Garçonnier» chiosa garçonnière con appartement clandestin.

Inviato: mer, 03 dic 2014 11:20
di domna charola
Probabilmente una donna non userà nemmeno il termine francese, ma mimetizzerà la cosa con il neutro "appartamentino". Ma questo è un risultato preciso dell'ambiente sessista in cui è immersa.
Avere una garçonnière per un maschio può pur sempre essere motivo di vanto, ma per una donna è cosa da nascondere (da un'indagine rapida fatta fra conoscenti, il traducente al femminile risulterebbe essere "casa d'appuntamenti", il che la dice lunga sulla diversa considerazione dei comportamenti che c'è a monte...).

Morale: il sessismo non lo fa la lingua, e per quanto cerchiamo di essere "politicamente corretti", è la mentalità che permane *incorretta.
Quindi, tutti questi rigiri di parole mi sembrano completamente a vuoto (d'altra parte, anche dire"ma sei diversamente intelligente?!!" è diventato un insulto, nonostante tutta la buona volontà degli ideatori del termine).

Nel caso nostro, una donna potrebbe benissimo usare giovanottiera, intendendolo come un luogo "pieno di giovanotti", ovvero dove porta i giovanotti (maschi). Il punto è che difficilmente lo dirà.

In fondo il problema non si pone già all'origine.

Inviato: mer, 03 dic 2014 11:46
di Ferdinand Bardamu
Sono pienamente d’accordo con lei. Per questo, l’ideale sarebbe che uomini e donne si sentissero egualmente liberi di usare la stessa parola, quale che essa sia, senza che le seconde temano d’incappare in una (stupida, insensata) riprovazione sociale.

Inviato: mer, 03 dic 2014 21:11
di valerio_vanni
Anche secondo me "appartamentino" è troppo poco specifico.
Si potrebbe dire "casa per incontri" (è lo stesso numero di sillabe).

Inviato: gio, 04 dic 2014 9:34
di GFR
Nella lista dei traducenti ho trovato piedatterra che mi pare assolva pienamente al suo compito.
Per la domanda di Ferdinand Bardamu circa giovanottiera, capisco il senso e da che derivi, ma non ho la competenza per dire se meriti o no l'inserimento nei traducenti.
Per quanto al sessismo intendevo dire che siamo immersi in un clima di grande attenzione (per non dire esagerata) verso questo problema, certo reale, ed è meglio procedere con cautela nell'ufficializzare delle parole che contro il loro significato e le intenzioni di che le usa, potrebbero far pensare involontariamente ad atteggiamenti da "maschio dominatore" verso le donne (Mia opinione, elevata al cubo).

Inviato: gio, 04 dic 2014 9:57
di Ferdinand Bardamu
GFR ha scritto:Per quanto al sessismo intendevo dire che siamo immersi in un clima di grande attenzione (per non dire esagerata) verso questo problema, certo reale, ed è meglio procedere con cautela nell'ufficializzare delle parole che contro il loro significato e le intenzioni di che le usa, potrebbero far pensare involontariamente ad atteggiamenti da "maschio dominatore" verso le donne (Mia opinione, elevata al cubo).
Magari avessimo il potere di ufficializzare qualcosa! :(

Concordo con lei riguardo al procedere con cautela; come ha detto Domna Charola, però, il tatto nell’usare parole non maschiliste non smuove le radici del problema, che la lingua può nascondere ma non eliminare.