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Il "campione olimpionico"

Inviato: mar, 26 set 2006 16:50
di Fausto Raso
Tempo fa, a “Porta a porta” Bruno Vespa ha definito un ospite, di cui purtroppo non ricordo il nome, campione olimpionico. A mio modo di vedere il giornalista ha commesso un piccolo errore. Chi vince un’Olimpiade è un olimpionico o un campione olimpico. Olimpionico, infatti, dal punto di vista “etimologico-semantico” significa “vincitore ad Olimpia”, quindi campione di Olimpia. Dire campione olimpionico, insomma, è come dire “campione, campione di Olimpia”. Olimpico e olimpionico dunque, a mio avviso, non sono sinonimi. Il primo termine, aggettivo, indica colui che ha partecipato alle Olimpiadi ma non ha vinto; il secondo, aggettivo sostantivato, si riferisce a colui che ha conquistato una medaglia d’oro ai giochi olimpici. Si dirà correttamente, per tanto, l’olimpionico Tale o il campione olimpico Tale.

Inviato: mar, 26 set 2006 18:08
di bubu7
Caro Fausto,
le sue osservazioni non sono condivisibili nel risultato e, soprattutto, nel metodo.
Il significato etimologico di una parola non può dettare legge su quale debba essere il suo significato attuale. Quest’ultimo è condizionato dalla storia complessiva della parola stessa.
Oggi si è perso, in parte, il significato originario/etimologico di olimpionico (come, in modo più accentuato, è accaduto ad es. per calligrafia). La parola può quindi essere usata, in modo estensivo e con valore di aggettivo, come sinonimo di un’accezione di olimpico; inoltre dire campione olimpionico sarà quasi come dire bella calligrafia (o lei pensa di essere compreso se dice a qualcuno che ha una bella scrittura: «Sa che ha una calligrafia?»?).

Re: Il "campione olimpionico"

Inviato: mar, 26 set 2006 18:22
di Ladim
Fausto Raso ha scritto: Dire campione olimpionico, insomma, è come dire “campione, campione di Olimpia”.
Un'acribia davvero notevole, che si legge con piacere, la Sua. Spero solo non mi voglia rimproverare, per lo stesso motivo, anche il Manzoni...

Inviato: mar, 26 set 2006 19:01
di Federico
Fausto, lei ha naturalmente ragione nel suo modo di vedere le cose; che però non può essere quello della comunità dei parlanti.
Lei può benissimo definire un piccolo errore quello di Vespa, perché tale è in riferimento alla sua concezione di precisione terminologica: non gli potrà però dare dell'ignorante (come infatti non ha fatto).
Fissato questo paletto, naturalmente lei ha il diritto di compiere le proprie scelte in base alle proprie preferenze, nei fatti di lingua come in tutta la sua sfera privata.

Una cosa però: non capisco perché olimpico «indica colui che ha partecipato alle Olimpiadi ma non ha vinto»: è un generico aggettivo che fa riferimento alle olimpiadi; tanto generico che l'uso sostantivato non mi pare molto probabile.

Inviato: mar, 26 set 2006 22:21
di Fausto Raso
bubu7 ha scritto:Il significato etimologico di una parola non può dettare legge su quale debba essere il suo significato attuale. Quest’ultimo è condizionato dalla storia complessiva della parola stessa.
È proprio l'etimologia, invece (avverbio o congiunzione?), che nel caso specifico - a mio avviso - determina il significato dei due termini.

In ciò sono confortato dai linguisti Satta, Gabrielli e altri

Inviato: mar, 26 set 2006 23:55
di Fausto Raso
Federico ha scritto: Una cosa però: non capisco perché olimpico «indica colui che ha partecipato alle Olimpiadi ma non ha vinto»: è un generico aggettivo che fa riferimento alle olimpiadi; tanto generico che l'uso sostantivato non mi pare molto probabile.
Le rispondo, gentile Federico, con le parole del linguista Luciano Satta:

(…) Accade cosí che alle Olimpiadi sia chiamato ‘olimpionico’ anche un oscuro sessantaduesimo arrivato; ed è fare un torto a chi (…) la vittoria se l’è conquistata davvero. Per equità sportiva si chiami dunque solo ‘olimpico’ chi partecipa alle Olimpiadi, con l’augurio di poterlo chiamare presto ‘olimpionico’, ossia vincitore (‘campione’, ndr) in qualche disciplina sportiva. Equità sportiva, abbiamo detto, ma anche osservanza linguistica e buon senso pratico, perché un’indifferenza lessicale di questo genere è causa di molta confusione. Certo, è bello lasciarsi prendere dal sentimento e invocare la parità lessicale fra ‘olimpico’ e ‘olimpionico’ in virtú dell’aurea massima secondo la quale alle Olimpiadi non importa vincere ma gareggiare: però il sentimento è una cosa e il vocabolario un’altra.

‘Campione olimpionico’, se non proprio un “piccolo errore”, si può considerare una tautologia come, per esempio, ‘indagine conoscitiva’; ‘requisiti richiesti’; ‘prospettive future’ e via di questo passo.

Inviato: mer, 27 set 2006 12:11
di Fausto Raso
Fausto Raso ha scritto:
bubu7 ha scritto:Il significato etimologico di una parola non può dettare legge su quale debba essere il suo significato attuale. Quest’ultimo è condizionato dalla storia complessiva della parola stessa.
È proprio l'etimologia, invece (avverbio o congiunzione?), che nel caso specifico - a mio avviso - determina il significato dei due termini.

In ciò sono confortato dai linguisti Satta, Gabrielli, Devoto e altri

Inviato: mer, 27 set 2006 12:52
di bubu7
Fausto Raso ha scritto: In ciò sono confortato dai linguisti Satta, Gabrielli, Devoto e altri...
Spero proprio che riescano a confortarla. :wink:
Fortunatamente, per questo caso specifico, io non ho bisogno di conforto, visto che le mie indicazioni sono anche quelle di due dei migliori dizionari moderni dell'uso: il GRADIT (Grande dizionario della lingua italiana dell'uso) e il DISC (Dizionario italiano Sabatini-Coletti). :wink:

campione olimpionico

Inviato: mer, 27 set 2006 13:49
di Fausto Raso
Caro bubu7,
converrà con me, però, che campione olimpionico - sempre secondo l'etimologia del termine - si può considerare una TAUTOLOGIA e il nostro idioma ne contiene a iosa (anche se quasi nessuno le avverte).

Qualche esempio: breve cenno, coniare una parola nuova; riassumere in sintesi; prime avvisaglie; progetti per il futuro; ironia sarcastica e potrei continuare...

Re: campione olimpionico

Inviato: mer, 27 set 2006 14:41
di bubu7
Fausto Raso ha scritto:Caro bubu7,
converrà con me, però, che campione olimpionico - sempre secondo l'etimologia del termine - si può considerare una TAUTOLOGIA e il nostro idioma ne contiene a iosa (anche se quasi nessuno le avverte).
Per essere una tautologia, nel significato comune del termine, un’espressione dev’esser avvertita come tale. Se, come lei conviene, questo non accade [più], si potrà anche continuare a parlare di tautologia etimologica ma non potremo definire "tautologia" il significato attuale dell’espressione.
Per questo motivo gli elementi del suo elenco non possono essere riguardati come tautologie e quindi non potranno essere considerati da censurare. :)

Re: campione olimpionico

Inviato: mer, 27 set 2006 18:10
di Uri Burton
bubu7 ha scritto:
Fausto Raso ha scritto:Caro bubu7,
converrà con me, però, che campione olimpionico - sempre secondo l'etimologia del termine - si può considerare una TAUTOLOGIA e il nostro idioma ne contiene a iosa (anche se quasi nessuno le avverte).
Per essere una tautologia, nel significato comune del termine, un’espressione dev’esser avvertita come tale. Se, come lei conviene, questo non accade [più], si potrà anche continuare a parlare di tautologia etimologica ma non potremo definire "tautologia" il significato attuale dell’espressione.
Per questo motivo gli elementi del suo elenco non possono essere riguardati come tautologie e quindi non potranno essere considerati da censurare. :)
Sono d'accordo. Del resto ricordiamoci che si chiama fallacia etimologica l’insistenza puntigliosa sul significato originario delle parole nonostante il ricalcitrare dell’uso (Martin Gray (1999), «Etymological Fallacy», A Dictionary of Literary Terms, Harlow: Pearson Education Ltd).

Re: campione olimpionico

Inviato: mer, 27 set 2006 20:14
di Fausto Raso
bubu7 ha scritto: Per essere una tautologia, nel significato comune del termine, un’espressione dev’esser avvertita come tale. Se, come lei conviene, questo non accade [più], si potrà anche continuare a parlare di tautologia etimologica ma non potremo definire "tautologia" il significato attuale dell’espressione.
Per questo motivo gli elementi del suo elenco non possono essere riguardati come tautologie e quindi non potranno essere considerati da censurare. :)
Mi riesce difficile accettare il fatto che nessuno avverta la tautologia ('ripetizione') in espressioni come: riassumere in sintesi, coniare una nuova parola e progetti per il futuro (ci sono progetti per il passato?).

Re: campione olimpionico

Inviato: mer, 27 set 2006 21:03
di Marco1971
Fausto Raso ha scritto:Mi riesce difficile accettare il fatto che nessuno avverta la tautologia ('ripetizione') in espressioni come: riassumere in sintesi, coniare una nuova parola e progetti per il futuro (ci sono progetti per il passato?).
Su queste espressioni son con lei (con qualche riserva, forse, su coniare una nuova parola). :)

Re: campione olimpionico

Inviato: mer, 27 set 2006 21:35
di Federico
Marco1971 ha scritto:
Fausto Raso ha scritto:Mi riesce difficile accettare il fatto che nessuno avverta la tautologia ('ripetizione') in espressioni come: riassumere in sintesi, coniare una nuova parola e progetti per il futuro (ci sono progetti per il passato?).
Su queste espressioni son con lei (con qualche riserva, forse, su coniare una nuova parola). :)
Concordo: del resto si può coniare una parola già esistente, in un caso di invenzione parallela e indipendente.
Ma anche progetti per il futuro dipende dal contesto: se ad esempio si dice «per il futuro, abbiamo in progetto di...» la tautologia è piú che giustificata.
Uri Burton ha scritto:Del resto ricordiamoci che si chiama fallacia etimologica l’insistenza puntigliosa sul significato originario delle parole nonostante il ricalcitrare dell’uso (Martin Gray (1999), «Etymological Fallacy», A Dictionary of Literary Terms, Harlow: Pearson Education Ltd).
Ma lei ha sempre un libro da consigliare!

Re: campione olimpionico

Inviato: mer, 27 set 2006 22:14
di Uri Burton
Federico ha scritto:
Uri Burton ha scritto:Del resto ricordiamoci che si chiama fallacia etimologica l’insistenza puntigliosa sul significato originario delle parole nonostante il ricalcitrare dell’uso (Martin Gray (1999), «Etymological Fallacy», A Dictionary of Literary Terms, Harlow: Pearson Education Ltd).
Ma lei ha sempre un libro da consigliare!
E lei ha sempre qualche cosa da dire?
Per la cronaca: questa volta non ho consigliato un bel nulla. Si trattava d’una citazione, che non essendo letterale non va messa tra virgolette.