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[xTSC] «Galletto», «ragnolo» e «conigliolo»
Inviato: dom, 04 gen 2015 14:32
di Carnby
Nella mia zona alcuni nomi di animali ricorrono perlopiù in una forma diminutiva come galletto (ma esiste anche gallo: cfr. AIS), ragnolo e conigliolo (in questi due casi la forma vernacola è solo diminutiva). Non so se si possa fare un parallelo con figliolo (figlio è forma colta e non popolare).
Inviato: dom, 04 gen 2015 15:04
di valerio_vanni
Qui sono presenti "galletto" e "conigliolo".
Non so se l'ultimo abbia delle analogie con "figliolo", c'è però da notare una differenza nella posizione dell'accento che in "conigliolo" rimane come nella parola base.
Inviato: dom, 04 gen 2015 15:06
di Animo Grato
E
formicola?
Inviato: dom, 04 gen 2015 15:51
di Carnby
Sì, c'è anche quella.
Inviato: dom, 04 gen 2015 20:03
di Scilens
Allora anche agnello e agnellino, gallinella (che in toscano è la faraona), pucino, e se è mugellese, anche gallettino.
I diminutivi mostrano connotazioni affettive fin dalle lingue antiche.
Il 'piccolo' ha, o si presume che abbia, necessità di protezione che ce lo fanno sentire e tenere vicino, protetto sotto l'ala. Però evidenzierei un'eccezione, quella di conigliolo, che prende il nome da un diminutivo, cuniculum, e infatti è detto anche labìro. Lepre ha la stessa origine.
Inviato: lun, 05 gen 2015 3:31
di Ferdinand Bardamu
Scilens ha scritto:Però evidenzierei un'eccezione, quella di conigliolo, che prende il nome da un diminutivo, cuniculum, e infatti è detto anche labìro. Lepre ha la stessa origine.
È una sua supposizione o ci può dare una fonte?
A me sembra che tutti questi diminutivi siano il risultato d’una derivazione sincronica, non diacronica, come peraltro suggerisce la sua stessa osservazione sul «piccolo». Ma questa è solo una mia congettura.
Inviato: lun, 05 gen 2015 10:52
di Animo Grato
Scilens ha scritto:conigliolo [...] prende il nome da un diminutivo, cuniculum
Forse la mia è solo una ripetizione di quello che ha già detto Lei, ma rendo più esplicito il passaggio per fugare eventuali fraintendimenti: il suffisso
-olo che troviamo in
conigliolo non gli deriva dal latino
cuniculum: il normale esito di
cuniculum è, in toscano/italiano,
coniglio, a cui il vernacolo aggiunge un ulteriore
-olo.
Re: [xTSC] «Galletto», «ragnolo» e «conigliolo»
Inviato: lun, 05 gen 2015 11:29
di Infarinato
Carnby ha scritto:Nella mia zona alcuni nomi di animali ricorrono perlopiù in una forma diminutiva come […]
ragnolo [
formicola] e
conigliolo (in questi due casi la forma vernacola è solo diminutiva). Non so se si possa fare un parallelo con
figliolo…
No: per usare la classificazione del
GRADIT, nei primi il suffisso è ²-
olo (e, come ben intuíto da Ferdinand, si tratta di formazioni tutte interne al toscano), mentre in
figliolo è ¹-
olo.
Il [i]GRADIT[/i], [i]s.vv.[/i], ha scritto:¹-olo /ˈɔlo/ (o·lo) suff. [lat. –(e)ŏlu(m), –(i)ŏlu(m), con spostamento dell’accento] 1 è presente in parole di origine latina e, aggiunto a sostantivi, forma alterati con valore diminutivo o vezzeggiativo, a volte peggiorativo: bestiola, figliolo, lacciolo; nei derivati da sostantivi femminili si può avere cambio di genere: tovagliolo; in diversi vocaboli si è oscurato, o parzialmente oscurato, l’originale valore alterativo: bracciolo, tovagliolo; forma rari sostantivi deverbali: bagnarola 2 si aggiunge, con funzione derivativa, a sostantivi per formare aggettivi in cui indica relazione, origine, provenienza: montagnolo; o per formare aggettivi e sostantivi etnici: spagnolo.
²-olo /olo/ (o·lo) suff. [lat. –ŭlu(m)] è presente in parole di origine latina e in un numero limitato di casi forma sostantivi denominali con valore diminutivo: cintola, costola, donnola; nella maggioranza delle formazioni in uso il valore diminutivo originario si è indebolito o è andato completamente perduto: bambola, comignolo, fragola, gomitolo, lucertola, pillola, trogolo | esprime valore strumentale in pochi sostantivi deverbali: battola, pungolo | è presente in alcuni nomi di mestiere formati su modello latino, spec. composti con il confisso –vendolo: fruttivendolo, pennivendolo, pescivendolo, straccivendolo | è usato come infisso verbale: beccolare, frugolare, piangolare.
P.S. In realtà, il
GRADIT afferma che, nel caso di
conigliolo soltanto, il suffisso sarebbe ¹-
olo come per
figliolo, ma… per esso dà anche [come unica pronuncia] un’impossibile pronuncia piana (perdipiú con
o chiusa)! Si tratta ovviamente di un errore del compilatore della voce.
Inviato: lun, 05 gen 2015 14:55
di Carnby
Scilens ha scritto:gallinella (che in toscano è la faraona)
Vero.
Scilens ha scritto:conigliolo, che prende il nome da un diminutivo, cuniculum
Ma dal latino volgare *
CUNĪC(U)LU(M) deriva
coniglio con un esito un po' anomalo (ligure?) *-
clo > -
glio anziché il «regolare» -
cchio.
Conigliolo è un diminutivo seriore, di area toscana.
Scilens ha scritto:Lepre ha la stessa origine.
Da
LEP(O)RE(M) si ha regolarmente
lepre, in antico toscano il diminutivo credo sia stato
lepratto. Tra il territorio fiorentino e quello pistoiese è frequente il cognome
Leporatti, non so se si tratti di una conservazione di
LEPORE(M) o, più probabilmente, derivato da
lepratto con anaptissi di -
o-.
Inviato: lun, 05 gen 2015 15:25
di Scilens
Però se il cucciolo del conigliolo è il conigliolino, e i conigli sono detti anche cuniguli in qualche dialetto, non è possibile che coniglio sia una forma già "ripulita" da un diminutivo precedente (riferito al cunicolo-galleria) e non più sentito come tale e considerato parte del nome? In caso contrario avremmo dovuto avere coniglino o coniglietto.
Di solito nei diminutivi in -olo e -ino l'accento si sposta sul suffisso...
Inviato: lun, 05 gen 2015 16:03
di Infarinato
[url=viewtopic.php?p=46544#p46544]Carnby[/url] (sottolineatura mia) ha scritto:Ma dal latino volgare *CUNĪC(U)LU(M) deriva coniglio con un esito un po' anomalo (ligure?) *-clo > -glio anziché il «regolare» -cchio.
Non necessariamente. Bisognerebbe verificare le prime attestazioni e la cronologia relativa, ma si potrebbe aver avuto un toscanissimo sviluppo del tipo
CUNĪCULU(M) > *
CUNĪG(U)LU >
*conigghio > coniglio.
Inviato: lun, 05 gen 2015 19:35
di u merlu rucà
Ma con una poco toscana lenizione -C- > -G-...
Inviato: lun, 05 gen 2015 19:48
di Infarinato
Diciamo: «statisticamente rara», ma possibilissima:
lago,
luogo etc.
Comunque, il Sabatini-Coletti dà come etimo il provenzale
conilh, il che mi lascia [
storicamente, non morfologicamente] un po’ perplesso…
Inviato: mar, 06 gen 2015 19:42
di Scilens
Carnby ha scritto:Da
LEP(O)RE(M) si ha regolarmente
lepre, in antico toscano il diminutivo credo sia stato
lepratto. Tra il territorio fiorentino e quello pistoiese è frequente il cognome
Leporatti, non so se si tratti di una conservazione di
LEPORE(M) o, più probabilmente, derivato da
lepratto con anaptissi di -
o-.
Non lepratto, ma lepore. I toponimi come "Leporaia" confermano. Leporatti, come cognome, vuol dire veloce come una lepre ed è composto da due parole. Ma è una presa di giro, come "centomini" di solito è un omino, non c'è bisogno che spieghi. Informo che lepore in toscano antico è maschile: il lepore.
Inviato: mar, 06 gen 2015 20:17
di Carnby
Scilens ha scritto:Informo che lepore in toscano antico è maschile: il lepore.
Ancor oggi si può sentir dire
il lepre. Da me però, nel vernacolo più stretto e genuino, la lepre è
la bigia.