[xTSC] «Dé» e derivati
Inviato: gio, 10 set 2015 23:17
Il dé livornese (ma diffuso anche a Pisa, specie nelle campagne, dove a volte è pronunciato dè) va distinto dall'interiezione poetica letteraria deh che «esprime desiderio, aspirazione, esortazione, preghiera, meraviglia, lode, rimprevero, sdegno» (Zingarelli); ne consegue che scrizioni come *boia deh! sono erronee. A Viareggio l'intercalare tipico è delafica, che nel vernacolo ha perso un po' dell'originario contenuto osceno. Un'espressione simile riemerge tra Limite sull'Arno e Montelupo (secondo una storia locale, portata dagli operai viareggini dei cantieri navali) deunafica che a Empoli diventa deunasega e ha generato tutta una serie di eufemismi (deunaffare, deunamiseria, deunasembola...). Un caso particolare è deunasemplice, apparentemente versione edulcorata di deunasega, ma che in realtà potrebbe basarsi sulla semplice, prestazione comune nelle case di tolleranza. In ogni caso l'area di dé e simili è abbastanza ampia, arrivando a territori relativamente lontani dalla costa (deunasega si può sentire anche al Galleno e a Certaldo).