Pagina 1 di 1

«Competitore»

Inviato: mar, 07 nov 2006 9:50
di LCS
Buon giorno,

un breve intervento per rendermi conto se è il mio orecchio particolarmente sensibile a cogliere termini che, pur italiani e sostanzialmente corretti, denotano un'influenza inglese -tanto per cambiare- e che stanno sostituendo quelli fin'ora usuali; o se, effettivamente, è una moda che si sta affermando.

Mi pare che il termine che funge da titolo di questo mio intervento stia scalzando il più usuale "concorrente". Sbaglio?

Grazie e buona giornata.

Inviato: mar, 07 nov 2006 11:03
di Incarcato
Sí, penso lei abbia ragione, anche se, purtroppo, la forma piú attestata è competitor e, se son tanti, competitors, con ‘s’ ben scandita per far vedere che si sa l'inglese, mi raccomando. :cry:

Inviato: mar, 07 nov 2006 15:44
di Federico
Penso proprio che abbia ragione, LCS: ho notato anch'io un aumento dell'uso di competitore, che non potrebbe che derivare da un'influenza dell'inglese, anche se è una parola perfettamente italiana.
DELI ha scritto:competere,
v. intr. ‘gareggiare, misurarsi con qualcuno’ (av. 1566, A. Caro), ‘appartenere per diritto, spettare a giusto titolo’ (av. 1535, Leone Ebreo).

Derivati:
competente,
agg. ‘che ha competenza’ (av. 1348, G. Villani), ‘che ha l'autorità riconosciuta per capacità, cultura ecc., di parlare e giudicare su determinati argomenti’ (av. 1565, B. Varchi), ‘conveniente, congruo, appropriato’ (av. 1363, M. Villani),
competenza,
s. f. ‘misura della potestà d'azione spettante per legge a ciascun organo giurisdizionale o amministrativo’ (1673, G. De Luca), ‘qualità di competente’ (1870-72, F. De Sanctis),
spec. al pl. ‘compenso, onorario’ (1796, in una raccolta di ordini e avvisi: Leso 467),
competitività,
s. f. ‘capacità di un'impresa o d'un prodotto di competere con la concorrenza’ (1963, Migl. App., s. v. competitivo),
competitivo,
agg. ‘che riguarda o è impostato su una competizione; capace di competere con la concorrenza’ (1963, Migl. App.),
competitore,
s. m. ‘chi compete con altri’ (1525, Machiavelli Clizia III 6),
competizione,
s. f. ‘gara’ (1828, trad. da W. Scott: Benedetti Scott 107).

Vc. dotta, lat. competere ‘incontrarsi, coincidere, spettare, competere’ (comp. di cum ‘con’ e petere ‘dirigersi verso, cercare’), col part. pr. competente(m) e i der. competitore(m) e competitione(m). Competitivo e competizione ci sono giunti attrav. l'ingl. competitive (1829) e competition (1608): “Dato che le lingue romanze possiedono i termini tradizionali concorrenza e gara, sia competizione che l'aggettivo corrispondente potrebbero essere anglolatinismi”: Klajn 114.

Però ...

Inviato: mer, 08 nov 2006 15:54
di CarloB
Però, visto che il vocabolo è attestato già in Machiavelli, è il minore dei mali, o non è per nulla un male, se "competitore" (non competitor, ovvio) si diffonde accanto a "concorrente".

Inviato: mer, 08 nov 2006 17:39
di Federico
Comunque c'è pure chi dice competitor (e persino competitors!) all'inglese.
Anzi, con una ricerca in Google nelle sole pagine italiane si ottengono centinaia di migliaia di risultati: peggio ancora di quanto immaginassi.

Inviato: gio, 09 nov 2006 9:38
di LCS
CarloB ha scritto:Però, visto che il vocabolo è attestato già in Machiavelli, è il minore dei mali, o non è per nulla un male, se "competitore" (non competitor, ovvio) si diffonde accanto a "concorrente".
Assolutamente il minore dei mali.

Quello che mi porta alla riflessione non è l'affiancarsi di questo vocabolo italiano all'altro, sempre italiano; ma il motivo di questo arricchimento: l'influenza dei termini inglesi. E ciò si riallaccia al discorso della subalternità culturale ed intellettuale dell'Italiano all'Inglese, già affrontato fino alla nausea; e che quindi non è mia intenzione riproporre.

Se l'impiego di questo termine fosse dovuto ad una diffusione di letture machiavelliane, la questione sarebbe notevolmente diversa...

Buona giornata

Inviato: gio, 17 nov 2011 11:00
di Carnby
Sull'uso della forma inglese competitor (che pare addirittura più frequente del già contestato competitore) ecco cosa dice il sito della Treccani. E c'è anche il peer competitor. :shock:

Inviato: gio, 17 nov 2011 12:31
di Ferdinand Bardamu
Peer competitor dovrebb'essere «concorrente alla pari»?

Inviato: sab, 19 nov 2011 13:34
di CarloB
Leggo e rispondo con ritardo, e me ne scuso.
Pienamente d'accordo con LCS: competitore ci arriva dall'inglese, non certo da Machiavelli. Per fortuna, però, può prendere posto senza forzature nel nostro vocabolario e affiancarsi a concorrente.

Inviato: mar, 10 apr 2012 14:53
di Ferdinand Bardamu
Un esempio tratto da un articolo di economia (la Repubblica – Affari & Finanza, 20 dicembre 1999, p. 6, COLLEGAMENTO):

L'economia "digitale" che si sta profilando è un'economia leggera, partecipativa, in cui la materia prima è l'informazione, e dove le future barriere all'entrata e i nuovi "leader" saranno posizionati nei gangli nevralgici di raccolta e trattamento dell'informazione medesima: in tutti i mercati vincerà chi possiederà il "database" di clientela, chi la servirà più velocemente e chi saprà sfruttare le inefficienze dei competitori.

La sottolineatura, naturalmente, è mia. Visto l'andamento di questo periodo, però, mi sarei aspettato un competitors, cosí, per gradire. :roll:

Inviato: gio, 03 lug 2014 22:23
di Zabob
Son passati più di sette anni dal primo intervento e competitor è sempre più (ab)usato. "Competitore" non l'ho mai sentito, e "concorrente" ormai fa pensare solo a quelli dei telequiz.
Ormai competitor è uscito dall'aziendalese e si adopera anche in campo politico. Suggerisco pertanto di aggiungere ai traducenti indicati nella lista (concorrente, competitore) uno o più fra i seguenti: avversario (politico), sfidante, antagonista e rivale.
Le parole-chiave "competitor & ballottaggio", per esempio, danno 366.000 occorrenze su Google; giusto per citare una delle prime: «Il secondo [candidato alla carica di sindaco, N.d.Z.], invece, stretto l’accordo con i due competitor di centrodestra sconfitti al primo turno, affiancherà ai suoi sei simboli altre ben nove liste». D'accordo che si tratta di persone che concorrono a una carica, ma qui "sfidante" mi sembra più appropriato (e del resto è anch'esso usato come sinonimo di competitor nello stesso articolo).

Inviato: ven, 04 lug 2014 8:40
di domna charola
Esisteva già anche nel linguaggio tecnico delle scienze biologiche. Gli organismi competitori sono quelli che in un ecosistema possono occupare la medesima nicchia ecologica di altri e che quindi possono soppiantarli o ostacolarne la diffusione.
In questo caso si realizza una "competizione" (letteralmente: ambedue richiedono le medesime condizioni, lottano per lo stesso abitat") fra i due gruppi. "Concorrenti" suona più impreciso.

Inviato: ven, 04 lug 2014 9:13
di Zabob
domna charola ha scritto:Esisteva già anche nel linguaggio tecnico delle scienze biologiche. Gli organismi competitori sono quelli che in un ecosistema possono occupare la medesima nicchia ecologica di altri e che quindi possono soppiantarli o ostacolarne la diffusione.
In questo caso si realizza una "competizione" (letteralmente: ambedue richiedono le medesime condizioni, lottano per lo stesso abitat") fra i due gruppi. "Concorrenti" suona più impreciso.
Non solo organismi. Nel campo della farmacologia si parla di antagonismo, competitivo e non competitivo: nel primo caso, il farmaco antagonista si lega al recettore nello stesso sito cui si attacca l'agonista – traducendo dalla Wikipedia in inglese, virgolette comprese, «agonisti e antagonisti "competono" per lo stesso sito di legame sul recettore». In modo abbastanza simile, nella biochimica e nella biologia molecolare si parla di inibizione competitiva e non competitiva; la prima si ha quando due molecole (inibitore e substrato) competono per lo stesso sito di legame su un enzima. Ma in entrambi gli àmbiti non ho mai sentito parlare né di sostanze competitrici né di concorrenti: si potrebbe dire che due molecole "concorrono" per il legame a un recettore o a un sito enzimatico, ma "competono" la trovo metafora più indicata, e richiama la competizione sportiva.