Di gravi [mali] acuti

Spazio di discussione su questioni di grafematica e ortografia

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Marco1971
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Di gravi [mali] acuti

Intervento di Marco1971 »

Oggi ho visto scritto su Rai uno, in basso a sinistra, varietá. Spesso si legge, un po’ dappertutto, la terza persona singolare del verbo essere scritta é. Chissà, forse domani, indecisi tra il grave e l’acuto e per tagliar la testa al toro, si userà il circonflesso (ammesso e non concesso che chi lavora per la televisione sappia che cos’è).

Es ist nichts schrecklicher als eine tätige Unwissenheit. (Goethe)
(Nulla è piú terribile di un’ignoranza attiva.)
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Federico
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Intervento di Federico »

Sí, l'avevo notato anch'io, e mi aveva sorpreso molto: spesso si legge persino É! E sí che non ci sono nemmeno queste vocali accentate nelle tastiere italiane: fanno anche piú fatica pur di sbagliare! A parità di fatica capirei, perché per la maggioranza un accento vale l'altro (a scuola non si accenna mai nemmeno di sfuggita alla differenza fra acuto e grave, anche perché ovviamente scrivendo a mano non si nota): ma questo studio nel perseguir gli errori è sconvolgente.
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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

Io li distinguo anche scrivendo a mano. :D
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Federico
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Intervento di Federico »

Non ne dubito: anch'io, per la verità, lo faccio (se è per questo scrivo anche i circonflessi); tuttavia in genere l'accento nella scrittura a mano normale è solo un tratto vagamente concavo messo come viene viene all'incirca sopra la lettera che si suppone lo richieda.
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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

Tale trascuratezza non è da seguire. In francese sarebbe inconcepibile, tant’è che gli alunni vengono addestrati a distinguerli (in un dettato, un accento non identificabile vale un errore! :twisted:). ;)

Non sarebbe male che si facesse anche nelle scuole italiane. Si favorirebbe forse maggior attenzione al dettaglio e maggior autodisciplina in generale.
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Federico
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Intervento di Federico »

Figurarsi! In Italia è già un miracolo che gli apostrofi siano distinguibili, dato che antico stratagemma (diffuso in tutti i Paesi, però, credo) è di apporre un segnetto abbastanza piccolo da poter essere ripudiato come macchia ma abbastanza grande per essere invocato come accento, a seconda della convenienza.
Il problema è che in Italia dopo le elementari praticamente non si fa piú grammatica, e dopo le medie inferiori apparirebbe addirittura inconcepibile. Purtroppo non è sufficiente.
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arianna
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Intervento di arianna »

Federico ha scritto:Il problema è che in Italia dopo le elementari praticamente non si fa piú grammatica, e dopo le medie inferiori apparirebbe addirittura inconcepibile. Purtroppo non è sufficiente.
Proprio così! E solo perché i professori, in generale, danno per scontato che la grammatica si apprende alle elementari.
(Ricordo un episodio avvenuto al liceo cinque anni fa, una mia compagna espresse un dubbio grammaticale e la prof. dopo aver spiegato concluse: «Ma ragazzi, avete ancora i questi dubbi elementari?!»).
Felice chi con ali vigorose
le spalle alla noia e ai vasti affanni
che opprimono col peso la nebbiosa vita
si eleva verso campi sereni e luminosi!
___________

Arianna
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Incarcato
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Intervento di Incarcato »

Anch'io distinguo gli accenti nell'uso manoscritto, ma ovunque si vede la nefasta barchetta.
In genere, le persone non sanno nemmeno che esiste piú d'un diacritico. Nella videoscrittura, ad esempio, quando fai notare che E' non è È, potresti notare un sorriso tra l'inebetito e l'affettato, come a dire: i pazzi s'assecondano.
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Federico
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Intervento di Federico »

Incarcato ha scritto:Nella videoscrittura, ad esempio, quando fai notare che E' non è È, potresti notare un sorriso tra l'inebetito e l'affettato, come a dire: i pazzi s'assecondano.
No, be', in genere ammettono la differenza fra apostrofo e accento, anche se ovviamente quasi nessuno sa quale va dove: tutti però sanno che la terza persona singolare del presente indicativo del verbo essere richiede l'accento e non l'apostrofo, ma non lo mettono per pigrizia; lo sguardo accondiscendente deriva probabilmente dal fatto che pensano che non cambia nulla, perché tanto si capisce: è quello che chiamano approccio pratico o pragmatico alla lingua.
arianna ha scritto:Proprio così! E solo perché i professori, in generale, danno per scontato che la grammatica si apprende alle elementari.
Dopo le elementari non si fa piú ortografia o cose del genere; al massimo i professori piú pedanti fanno studiare meccanicamente le coniugazioni, ma in realtà quasi tutta l'attenzione è concentrata sull'analisi logica, cui si riserva una cura maniacale, concentrata in realtà prevalentemente nella distinzione dei vari tipi di complementi con una precisione assurda. La materia appare (giustamente) del tutto priva di utilità e nessuno la studia.
Invece al liceo ci si occupa praticamente solo dell'analisi del periodo (dopo aver buttato via tutto lo studio astratto delle medie), esclusivamente funzionale al latino, tanto che spesso i professori non perdono nemmeno tempo a fare lezione di grammatica italiana, «perché tanto la studiamo col latino».
Comunque a questo punto non si parla nemmeno di studiare morfologia, ortografia o simili cose banali: anche gli studenti del resto – pur avendo notevoli incertezze – giudicandole tali se ne disinteressano altamente.
Io ad esempio ho avuto un'ottima professoressa di italiano e latino: vedendo che i miei compagni non erano molto sicuri sulla questione delle u e delle q (in casi come percuotere), ha tenuto una brevissima lezione spiegando l'origine etimologica della questione, valorizzando anche il latino studiato; la stessa cosa ha fatto per le i in coscienza e compagnia.
I miei compagni ascoltando quelle lezioncelle si sarebbero liberati di ogni dubbio futuro, ma ovviamente non l'hanno giudicata cosa degna di loro.
Bue
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Intervento di Bue »

Incarcato ha scritto: Nella videoscrittura, ad esempio, quando fai notare che E' non è È, potresti notare un sorriso tra l'inebetito e l'affettato, come a dire: i pazzi s'assecondano.
Se n'è già discusso, ma spesso è solo una questione di comodità, non di ignoranza o sciatteria. Chi non ha la tastiera con le lettere accentate può non trovare così essenziale ai fini della comunicazione immediata dover ricorrere a complicate combinazioni di tasti per scrivere la cosa corretta, se l'importante è farsi capire.
Marco lo potrà confermare: i francesi, per i quali l'accentazione è molto più critica che per noi, scrivono al calcolatore molto spesso senza alcun accento. Io ho avuto in passato diversi scambi epistolari elettronici con colleghi francesi, che scrivevano tutto senza usare alcun accento, rendendo talvolta problematica l'interpretazione.
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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

Confermo. Ma chi ha a disposizione tutte le lettere accentate (o comunque il tasto del circonflesso, ecc.), come nella tastiera svizzera e francese, non ha nessuna scusa per non usarle.
Ultima modifica di Marco1971 in data ven, 25 ago 2006 13:50, modificato 1 volta in totale.
Brazilian dude
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Intervento di Brazilian dude »

In portoghese si usano á é í ó ú à â ê ô ü ç e non ho mai visto nessuno che non sapesse quando si doveva usare questo o quell'accento, anche perché sbagliare accento cambia la pronuncia della parola. Ciò che può capitare è che la persona non sappia che si deve accentare la parola perché o non conosce le regole d'accentazione (che sono ben definite) o è una persona che non ha molta affinità con i libri (la maggioranza delle persone adopera l'accento basato su come ha visto scritta determinada parola). Però nei tempi di Internet molte persone non ricorrono agli accenti, per pigrizia, credo, il che, la maggioranza delle volte, non impedisce la comunicazione, giacché le coppie minime sono pochissime e c'è sempre il contesto che aiuta a dirimere qualsiasi incomprensione.

Non difendo la tendenza, solo la descrivo.

Brazilian dude
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Federico
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Intervento di Federico »

Marco1971 ha scritto:Confermo. Ma chi ha a disposizione tutti le lettere accentate (o comunque il tasto del circonflesso, ecc.), come nella tastiera svizzera e francese, non ha nessuna scusa per non usarle.
Io però non capisco perché non possano vendere delle tastiere decenti anche a noi italiani... Cosa costerebbe mettere qualche vocale accentata in piú?
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Fabio48
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Intervento di Fabio48 »

Ieri mattina, in una trasmissione televisiva, il responsabile di un parco/riserva ha detto ad un certo punto che il frumento era una leccòrnia per i caprioli.

Ora io capisco che non stia bene correggere pubblicamente chi commette inesattezze o dice strafalcioni, ma così, per chi ascoltava e non era sicuro della pronuncia di tale parola, ora è convinto, dato che l'ha detto la televisione, che si dica veramente così...

Non potrebbero, quando succede qualcosa del genere, interrompere la ripresa, e ripetere la scena correttamente? (se sono in grado di capire quando si sbaglia :cry: )

Cordialità.
...un pellegrino dagli occhi grifagni
il qual sorride a non so che Gentucca.
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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

Caro Fabio, lo dice lei stesso: il piú delle volte non sanno, e quindi la leccòrnia non insospettisce nessuno. All’accentazione di questa parola tengo in maniera particolare: è una leccornía! :D
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