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Parole o espressioni italiane non ben traducibili in inglese

Inviato: sab, 25 giu 2016 3:09
di sempervirens
Mi sono accorto che la maggior parte delle discussioni sugli anglicismi verte sulla non completa traducibilità di questi in italiano. Vuoi per mancanza di voglia, vuoi per spirito di disfatta, vuoi per i limiti della lingua, o vuoi per altro ancora. E noto pure che spesso non c'è pieno accordo su quale sia la parola italiana migliore per tradurre l'anglicismo. Ci credo! Viste poi come vengono fatte le parole! Ma qui non mi dilungo.
Bene, allora ci sono buone notizie: lo stesso fenomeno coinvolge pure tutte le altre lingue del globo terracqueo. Ci sono parole giapponesi e cinesi della brevità di un soffio che se rese in inglese o in italiano bisognerebbe metter su un mezzo poema.
Prendo atto che Cruscate è un forum di Lingua Italiana fatto con tutti i crismi e articolato in varie categorie per temi specifici. Prendo atto anche del fatto che la maggior parte dei forestierismi sono oramai praticamente anglicismi. Aggiungo infine che quando vedo i confronti inglese-italiano in definitiva mi sembra di veder confrontare una lingua che coinvolge una parte del mondo e l'italiano, cioè una parte linguistica della Penisola Italiana, nemmeno tutto il potenziale culturale e regionale italiano. Ci credo che molti partono scoraggiati! Ed è infatti a queste persone che ho intenzionalmente cominciato questa discussione, che spero continui con questi propositi. La discussione, come da titolo, riguarda tutte quelle parole o espressioni non ben traducibili in inglese, lingua alla quale contribuiscono centinaia di milioni di persone incluse quelle di nazionalità italiana.

Avvio come autore della discussione qualche esempio puramente simbolico, senza altre connessioni eccetto quelle puramente linguistiche.

Cessione del quinto. Cinquina. Alesatura.

Il dado è tratto! :roll: