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*«Il Cnel»

Inviato: lun, 10 ott 2016 1:18
di Animo Grato
Ormai siamo alla vigilia della consultazione referendaria (o, almeno, così pare...) e anche Cruscate scende nell'arèna!
Uno degli effetti della riforma sarebbe l'abolizione del tanto vituperato Consiglio Nazionale dell'Economia e del Lavoro, abbreviato in Cnel e generalmente pronunciato /'knɛl/. E qui viene il problema. Se la pronuncia è quella, la forma dell'articolo che si deve impiegare è lo. Invece imperversa il, anche nella formulazione del quesito che troveremo sulla scheda: «Approvate il testo della legge costituzionale concernente [...] la soppressione del CNEL...».
Pertanto, in nome della fonologia dell'italiano, presenterò ricorso al TAR chiedendo l'abrogazione della riforma in quanto lesiva dell'integrità linguistica nazionale. :wink:

Re: *«Il Cnel»

Inviato: lun, 10 ott 2016 10:41
di Infarinato
Io lo leggo come si dovrebbe leggere (C.N.E.L.), quindi la cosa non mi disturba. :P

Re: *«Il Cnel»

Inviato: gio, 13 ott 2016 13:41
di Carnby
Animo Grato ha scritto:Pertanto, in nome della fonologia dell'italiano, presenterò ricorso al TAR chiedendo l'abrogazione della riforma in quanto lesiva dell'integrità linguistica nazionale.
Allora dovrebbero essere invalidati tutti i referendum dato che c'è sempre scritto, in maiuscolo, SI senz'accento. Senza contare gli *E', i *perchè e altre cose anche più gravi (compreso, in qualche elezione, l'odiosissimo cognome prima del nome anche quando non c'è bisogno di ordine alfabetico).
Mi domando un cosa: se in un atto giuridico c'è scritto *10 mt. anziché il corretto 10 m o c'è scritto *alle 9,30 anziché alle 9.30 (o alle 09:30) si può invalidare il documento dato che l'Italia ha adottato il SI e le sue convenzioni?