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«Gabber»

Inviato: gio, 26 gen 2017 5:26
di Teo

Inviato: gio, 26 gen 2017 15:29
di Animo Grato
Caro Teo, la Sua fame di traducenti è encomiabile, ma rincorrere ogni effimero cascame del degrado sociale mi sembra un'impresa disperata. Nel caso specifico, mi pare che sia tale "sottocultura" (nel senso che questo termine ha nell'uso comune) sia l'orrida pseudomusica ad essa collegata siano ormai, fortunatamente, estinte.
Non siamo arrivati in tempo con un traducente per scriverne il necrologio: pazienza! Per una volta, vedo la mano della Provvidenza nella mancanza di un corrispettivo italiano: un invito e un aiuto alla damnatio memoriae.

Inviato: gio, 26 gen 2017 18:19
di Ferdinand Bardamu
Concordo con Animo Grato. Aggiungo che in quest’àmbito — in quello delle sottoculture di rilievo internazionale, dico — la ricerca di traducenti è un mero gioco, perché non si può proprio imporre dall’alto (o dall’esterno) un termine.

Peraltro, gabber (a mio avviso adattabile, sempre nello spirito ludico di cui sopra, in gàbbero) è una parola che, strutturalmente, disturba meno di altri forestierismi, per via della natura della consonante finale.