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«Gneiss»

Inviato: dom, 02 apr 2017 14:44
di G. M.
Facendo qualche ricerca in Google libri ho trovato usati in testi dell'ottocento diversi adattamenti: Ho consultato i principali dizionari accessibili in rete più il Devoto-Oli (1991) e lo Zingarelli (2012), ma non li ho trovati registrati da nessuna parte. Vorrei chiedere agli utenti del foro se ritengono una variante preferibile o quale userebbero personalmente.

Inviato: dom, 02 apr 2017 17:27
di Carnby
Bisogna controllare sul GDLI per capire qual è l’adattamento più diffuso.

Inviato: mar, 04 apr 2017 16:21
di Sixie
Personalmente userei gnais; pronuncia consigliata: la prima.

Inviato: mar, 04 apr 2017 16:57
di G. M.
Sixie ha scritto:Personalmente userei gnais; pronuncia consigliata: la prima.
Vedo che gnais è anche sul DOP. Devo dire che come scelta mi lascia un po' perplesso: se ci si prende il "disturbo" di modificare il forestierismo, perché non adattarlo completamente, con /*ɲ-/ e una terminazione italiana? Così è una forma ibrida, né italiano né inglese/tedesco*. :)

[*So che il termine viene dal tedesco, ma – correggetemi se sbaglio – la grafia gneiss è inglese: in tedesco (oltre ad esserci l'ovvia maiuscola) vedo qui che la s è una sola.]

Inviato: sab, 29 apr 2017 13:23
di G. M.
Carnby ha scritto:Bisogna controllare sul GDLI per capire qual è l’adattamento più diffuso.
Ho consultato sia il GDLI che il Gradit e purtroppo non risulta registrato nessuno di questi tre adattamenti. :(

Re: «Gneiss»

Inviato: lun, 08 apr 2024 6:12
di Carnby
Lo Jacono segnala il lombardismo bèola come possibile traducente.

Re: «Gneiss»

Inviato: lun, 08 apr 2024 23:38
di Graffiacane
A quanto pare, però, beola è un iponimo.

Re: «Gneiss»

Inviato: mar, 09 apr 2024 15:28
di Lorenzo Federici
G. M. ha scritto: dom, 02 apr 2017 14:44 Facendo qualche ricerca in Google libri ho trovato usati in testi dell'ottocento diversi adattamenti: [...] Vorrei chiedere agli utenti del foro se ritengono una variante preferibile o quale userebbero personalmente.
Tra questi, la mia preferenza va a gnesso: a orecchio, è quello che più mi dà l'idea di una roccia o di un materiale simile, forse per la rima con gesso. Con gnesso inoltre è comodo aggiustare i derivati, dovendo togliere solo una i.
Fuori tema
Personalmente, potendo scegliere, l'avrei adattato in gniso, gnisto o gnasto, per renderlo più vicino all'etimo. Probabilmente, mi fermerei a gniso, essendo l'ultima trasformazione riconoscibile da pressappoco chiunque lo legga in quel contesto.

C'è da contare anche che i prestiti dal tedesco e dalle lingue germaniche sono spesso molto più arbitrari rispetto a quelli che ci vengono dalle lingue sorelle.

Mi rendo conto anche che un termine del genere difficilmente rimarrebbe e in generale abbiamo già gnesso che, seppur non si trova usato, è attestato, quindi va benissimo così.