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«Persuadérti» o «persuàderti»

Inviato: mar, 13 giu 2017 1:43
di almamater
Un dubbio mi assilla sulla corretta accentazione da utilizzare con il verbo persuadére.
Si tratta di un verbo sovrabbondante e alterna l’accento piano a quello sdrucciolo.
Quando l'infinito è accompagnato da particelle riflessive (-mi, ti, -si) rimane piano (persuadérti) oppure diviene sdrucciolo (persuàderti)?
Grazie!

Inviato: mar, 13 giu 2017 6:33
di Ferdinand Bardamu
Le do il mio benvenuto su Cruscate. :)

Persuadere non è un verbo sovrabbondante, perché l’accentazione sdrucciola è errata e non comporta un cambio di coniugazione. Quindi, si dirà sempre e solo persuadére, persuadérti, ecc.

aa

Inviato: mer, 14 giu 2017 1:36
di almamater
Grazie per il chiarimento!
Cercando nella rete avevo trovato su questa pagina del corriere della sera:
http://www.corriere.it/Rubriche/Sciogli ... resh_ce-cp

che “persuadere” è verbo sovrabbondante e alterna l’accento piano a quello sdrucciolo, anche se per quest’ultimo qualche dizionario ne sconsiglia l’uso.

Inviato: mer, 14 giu 2017 8:19
di Ferdinand Bardamu
De Rienzo buonanima non sempre dava risposte corrette. Se desidera avere a disposizione una grammatica agile e affidabile, le suggerisco quella di Luca Serianni.

Inviato: mer, 14 giu 2017 9:12
di PersOnLine
Fra l'altro un verbo sovrabbondante non è un verbo che ha due pronunce, ma un verbo che ha due forme sinonimiche tipo annerare/annerire.

[FT] Verbi sovrabbondanti

Inviato: mer, 14 giu 2017 10:07
di Ferdinand Bardamu

Inviato: mer, 14 giu 2017 10:17
di Animo Grato
Ferdinand Bardamu ha scritto:De Rienzo buonanima non sempre dava risposte corrette.
Anche la distinzione tra verbi "regolari" e "irregolari" esemplificata nella stessa risposta (“Additare” è verbo regolare e dunque l’accento rimane piano (addìta). La stessa cosa non accade per “violare”, verbo irregolare, dove il presente indicativo anticipa l’accento sulla “i”) mi sembra piuttosto peregrina.

Inviato: mer, 14 giu 2017 11:10
di Ferdinand Bardamu
Concordo: dove starebbe l’irregolarità dell’uno e la regolarità dell’altro? Eppoi i verbi irregolari si discostano dalla maggioranza degli altri verbi per la loro coniugazione, non per la posizione dell’accento. :?

Inviato: lun, 26 giu 2017 19:08
di almamater
Ritornando al dilemma sulla pronuncia corretta dell'infinito persuadére+particella, poichè il verbo all'infinito ingloba la particella enclitica (nell'esempio "ti") l'accento non dovrebbe piuttosto spostarsi di una sillaba? In tal caso è corretto pronunciare "persuàderti", perché deve far posto alla particella enclitica (cioè senza accento)?
Grazie!

Inviato: lun, 26 giu 2017 19:20
di Infarinato
almamater ha scritto:…[P]oich[é] il verbo all'infinito ingloba la particella enclitica (nell'esempio "ti") l'accento non dovrebbe piuttosto spostarsi di una sillaba? In tal caso è corretto pronunciare "persuàderti", perché deve far posto alla particella enclitica (cioè senza accento)?
Non esiste una regola di codesto genere in italiano: intravedére → intravedérti, temére → temérti, sostenére → sostenérti etc., quindi anche persuadére → persuadérti. ;)

Inviato: gio, 29 giu 2017 14:02
di valerio_vanni
Non riesco a capire cosa si intenda per "far posto": non ci sono aggiunte, il numero di sillabe non cambia in questi composti.
/te'me.re/ -> /te'mer.ti/

Altre volte c'è l'aggiunta, ma non sposta l'accento: /'a.ma/ -> /'a.ma.ti/.
A dire il vero mi viene da pensare che l'aggiunta di una particella in fondo alla parola dovrebbe provocare un avanzamento dell'accento, non una retrazione.

Ma non accade né l'uno né l'altro: i clitici in italiano sembrano trasparenti per l'accento tonico. Rimane al suo posto anche con più clitici.

Penso che la parola formata con i clitici non vada considerata una parola unica a tutti gli effetti.