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La lingua poetica italiana, nuova edizione

Inviato: lun, 19 feb 2018 11:53
di GFR
Segnalo di nuovo un libro grandioso‚ nella seconda versione‚ ampliata: La lingua poetica italiana - Luca Serianni - Carocci editore.

Si rivolge ai professionisti delle lettere‚ ma credo che sia utilissimo anche a chi si interessa di poesia da un punto di vista creativo.

Alla pagina 319 ho trovato la formulazione di un pensiero attorno al quale giravo in maniera vaga‚ comunque in un modo non così sinteticamente e incisivamente espresso come dal professore: « … Come poeta lirico il Bembo si ispira fedelmente al Petrarca; anzi‚ possiamo dire che il suo è l’ideale letterario di chi si limita a variazioni su un tema messo a punto da altri‚ contentandosi di disporre secondo un mosaico appena diverso tessere rigidamente prestabilite ». (La sottolineatura è mia).

Il punto fondamentale non è tanto questo o quel poeta‚ ma la possibilità di innovare nella tradizione italiana‚ preservando l’originalità creativa… Già‚ facile a dirsi… di conforto può essere il fatto che lo sforzo è forse appagante quanto il risultato‚ se mai si approderà a qualcosa.

Re: La lingua poetica italiana, nuova edizione

Inviato: lun, 19 feb 2018 15:35
di G. M.
GFR ha scritto:credo che sia utilissimo anche a chi si interessa di poesia da un punto di vista creativo.
Io ho per l'appunto quest'interesse: sono molto curioso, cosa contiene il libro di "utilissimo"? :)

Inviato: mar, 20 feb 2018 11:42
di GFR
Un libro che amplia le conoscenze del lettore lo definisco utile.
Diventa utilissimo se induce un'idea, a tentare una prova‚ come‚ ad esempio‚ il portare una poesia della tradizione italiana al presente, con un salto temporale dall'Ottocento al 2018.
Di una nota poesia del 1883 ho mantenuto invariate la forma e, grosso modo, la cadenza, ma il testo è la mia attualità.

La nebbia incerta sparge
un'emozione nuova
se all'alba il sole trova
il lago a scintillar,
ma nel canneto oscuro
sussulta la natura
che scioglie ogni paura
e chiama il mondo a amar,
tocca le ali al vento
nutrendo coi fruscii
i suoni e i pigolii
profusi a rallegrar
tra le armonie del piano
le contornanti sponde
e i cavalier dell'onde
fieri del loro mar.

Spero di aver soddisfatto la sua curiosità.

Inviato: mar, 20 feb 2018 15:19
di G. M.
La ringrazio. :)