Per una volta un francesismo

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Moderatore: Cruscanti

CarloB
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Per una volta un francesismo

Intervento di CarloB »

La Repubblica, edizione di Bologna, riportava, una decina di giorni fa, la notizia dell'aggressione a un clochard, definito tale nel titolo e più volte nel corso dell'articolo, qualche volta alternato però a senzatetto.
Il Secolo XIX di Genova riferiva ieri di un'altra aggressione, stavolta a un clochard locale: poiché lo faceva in un trafiletto non c'era bisogno di usare alcun traducente per scansare le ripetizioni di vocaboli.
Il vecchio termine barbone è caduto ormai in disuso, probabilmente perché considerato offensivo. Senzatetto sarebbe un traducente del tutto adeguato e perfettamente neutro. Ma forse clochard conferisce un'aura bohémienne alla infelicissima condizione di queste persone epperò si introduce sempre più di frequente nella prosa giornalistica.
Una volta tanto non è un anglismo. Ma forse è ancora peggio degli anglismi "tecnici", perché suona come un eufemismo un po' ipocrita. O no?
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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

Sinceramente non penso che barbone sia caduto in disuso: una ricerca sul sito del Corriere dà 1341 occorrenze di barbone contro 948 di clochard. Concordo invece sull’uso [pseudo]eufemistico del termine straniero...
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Bue
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Intervento di Bue »

Beh mi sembra che l'uso del forestierismo (in particolare francese) in senso eufemistico non sia certo una novità, bensì una lunga e radicata tradizione (non credo solo italiana e non strettamente lessicale, si pensi al mal francese, alla capote anglaise che in Inghilterra diventa French letter e così via), solo di recente resa invisibile dall'ondata di anglismi.
Basta ricordare la toilette, il bidet, le entraineuses, il gigolo, la maîtresse, eccetera
CarloB
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Intervento di CarloB »

Ringrazio Marco e Bue, con i quali concordo.
Mi sembra pero' che quello di clochard (che negli ultimi tempi sul Secolo XIX e su Repubblica prevale su barbone, soprattutto nei titoli) sia un caso leggemente diverso dagli esempi citati da Bue. Questi si riferiscono a oggetti, persone e situazioni attinenti la sfera intima e quella della sessualità: sono eufemismi rivolti a occultare parole e concetti che le zie di Voghera di arbasiniana memoria reputavano disdicevoli o imbarazzanti da menzionare in società. Un po' come, senza ricorrere a forestierismi, le stesse zie avrebbero consigliato di dire estremità invece di piedi e svestita/o invece di nuda/o.
Nel caso di clochard vale il ricorso all'eufemismo per sostituire barbone, che per altro seguita imperterrito a vivere nel dialetto (penso al genovese) e nella lingua di tutti i giorni. Non vale però per sostituire senzatetto, che è asettico, non offensivo e preciso. Il che, mi pare, rende clochard del tutto inutile.
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Federico
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Intervento di Federico »

C'era già capitato di parlare anche di homeless, purtroppo.
CarloB
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Iscritto in data: mar, 01 feb 2005 18:23

Intervento di CarloB »

Giustissimo, caro Federico. Infatti anche homeless è del tutto superfluo.
SamueleBozzato
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Re: Per una volta un francesismo

Intervento di SamueleBozzato »

Sono d'accordo che i forestierismi "homeless" e "clochard" siano del tutto inutili. Tuttavia gugolando "closciardo", in un elibro vien fuori il plurale di questo mio adattamento improvvisato: "closciardi": https://books.google.it/books?id=E6ssDw ... do&f=false .
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Carnby
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Re: Per una volta un francesismo

Intervento di Carnby »

Boh, io ho sempre detto barbone.
Difesa Italiano
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Iscritto in data: gio, 03 nov 2022 13:28

Re: Per una volta un francesismo

Intervento di Difesa Italiano »

SamueleBozzato ha scritto: sab, 21 ott 2023 9:06 Tuttavia gugolando "closciardo", in un elibro vien fuori il plurale di questo mio adattamento improvvisato: "closciardi": https://books.google.it/books?id=E6ssDw ... do&f=false .
Perché mai dovremmo adattare quando abbiamo gli italiani barbone e senzatetto da tutti compresi?
Luke Atreides
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Re: Per una volta un francesismo

Intervento di Luke Atreides »

Vagabondo?
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Carnby
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Re: Per una volta un francesismo

Intervento di Carnby »

Luke Atreides ha scritto: sab, 21 ott 2023 13:05 Vagabondo?
No, non è la stessa cosa.
brg
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Re: Per una volta un francesismo

Intervento di brg »

Carnby ha scritto: sab, 21 ott 2023 13:43 No, non è la stessa cosa.
Dal dizionario Treccani alla voce clochard:
Nel linguaggio giornalistico, barbone, mendicante, vagabondo.
È indubbio che "barbone" sia un termine gergale di diffusione moderna e che storicamente si definissero "vagabondi" o "mendicanti", poi "senzatetto", i senza fissa dimora. La differenza di denominazione è solamente figlia di una diversa sensibilità; chiamiamola, se vogliamo, politicamente corretto. Dal "Programma del corso di diritto criminale" di Francesco Carrara:
Il vagabondo in senso volgare è quello che gira qua e là sfaccendato senza darsi cura di nulla: il vagabondo in senso giuridico è quello che non ha domicilio fisso, o che (in senso canonico) non è ascritto a nessuna parrocchia.
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Carnby
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Re: Per una volta un francesismo

Intervento di Carnby »

Fuori tema
brg ha scritto: sab, 21 ott 2023 14:39 chiamiamola, se vogliamo, politicamente corretto
No, non vogliamo. Questa storia del «politicamente corretto» ha veramente stancato, in un senso e nell’altro.
Un vagabondo è una figura storicamente diversa dal clochard/homeless/barbone. Ridurre il lessico significa darla vinta al forestierismo. I vagabondi (veri) continueranno a essere chiamati così e i senzatetto/barboni clochard.
brg
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Re: Per una volta un francesismo

Intervento di brg »

Carnby ha scritto: sab, 21 ott 2023 16:14 Ridurre il lessico significa darla vinta al forestierismo.
In cosa consiste qui la riduzione di lessico?
Carnby ha scritto: sab, 21 ott 2023 16:14 Un vagabondo è una figura storicamente diversa dal clochard/homeless/barbone. [...] I vagabondi (veri) continueranno a essere chiamati così e i senzatetto/barboni clochard.
In che cosa consiste questa differenza semantica fondamentale tra "vagabondo", "barbone", "mendico" e "girovago"? A me personalmente paiono tutte sfumature di uno stesso concetto e proprio l'uso storico non mi dà adito a dubbi a tal proposito. D'altra parte io non tradurrei mai "homeless" con "barbone", ma con il neutro e neutralizzante "senzatetto". In inglese "barbone" diventerebbe "bum" o "tramp", nome peraltro del famoso Vagabondo di "Lilli e il Vagabondo", nonché attributo di Charlot. I lessicografi italiani così definiscono il barbone:
In partic. (e usato anche al femm., barbona), vagabondo che vive ai margini della vita cittadina senza dimora né occupazione definita (è sinon. di mendicante, clochard)
(Treccani)
Vecchio mendicante e vagabondo che a Milano vive ai margini della città
(GDLI)
Ecco, semmai il "barbone" a differenza degli altri termini dà l'idea di essere un po' in là con gli anni, ma niente di più ai miei occhi.
Avatara utente
Carnby
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Re: Per una volta un francesismo

Intervento di Carnby »

brg ha scritto: sab, 21 ott 2023 19:49 In inglese "barbone" diventerebbe "bum" o "tramp"
Per quanto la Guichipedia possa sembrare inaffidabile, l’uso moderno (inglese) di tramp è «a long-term homeless person who travels from place to place as a vagrant, traditionally walking all year round». Un vagrant o vagabond è «a homeless person without regular employment or income, living in poverty and support themselves by begging, scavenging, petty theft, temporary work, or social security». Io riserverei senzatetto a homeless, personaggio generalmente più «stanziale». C’è un tizio francese che girovaga tra le panchine del posto dove sto io da dieci anni e più, rifiutando qualsivoglia aiuto: non lo definirei un tramp o vagrant.
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