lorenzos ha scritto:Infarinato ha scritto:[
A]
mmettere […] —nel senso di «riconoscere»— regge l’indicativo…
Sempre?
Sempre, no; di regola, sí.
Trova tutte le risposte nella
Grammatica italiana del Serianni.
Serianni (1989), pp. 556–8, ha scritto:51. Altri verbi presentano vuoi l’indicativo vuoi il congiuntivo, con specializzazione di significato. […]
- ammettere (+ indic. ‘riconoscere’; + congiunt. ‘supporre’, ‘permettere’)
[…]
52. Un verbo che usualmente regga l’indicativo può tuttavia richiedere il congiuntivo qualora:
a) Assuma senso volitivo…
b) Assuma senso eventuale, specie in riferimento a un soggetto indeterminato…
c) Si trovi in una frase negativa…
d) Si trovi in una frase interrogativa retorica…
e) L’oggettiva sia anteposta alla reggente…
53. Viceversa, qualunque verbo o qualunque costrutto che richieda il congiuntivo può costruirsi con l’indicativo futuro (o, se è passato, col condizionale composto) quando l’oggettiva indica azione posteriore alla reggente…
L’indicativo (imperfetto) può trovarsi anche in completive di secondo grado dipendenti da un verbo all’imperfetto congiuntivo…
54. Oltre che col congiuntivo e con l’indicativo un’oggettiva in rapporto di contemporaneità o di anteriorità con la reggente può costruirsi col condizionale quando coincida con l’apodosi di un periodo ipotetico […]; oppure, in genere, là dove si userebbe il condizionale in una frase enunciativa: «penso che faresti bene a parlargli».
Gli esempi da Lei riportati, tranne quello (invero abbastanza marginale) col congiuntivo passato, rientrano tutti in quest’ultimo caso.
Ma la invito a riconsiderare l’esempio [dell’altro filone] da cui siamo partiti: in
quel caso avevamo
ammettere coniugato al congiuntivo imperfetto nella protasi di un periodo ipotetico: un altro condizionale [
semplice] nell’oggettiva (oltre a quello dell’apodosi del periodo ipotetico) risulta di assai difficile decifrazione sia sul piano semantico sia su quello meramente sintattico, soprattutto in mancanza di una condizionale esplicita che ne chiarisca la funzione.
Non tutto ciò che è teoricamente possible da un punto di vista squisitamente grammaticale è effettivamente realizzato/realizzabile in un atto comunicativo reale.